Hamilton: "Ho temuto gli stessi problemi di Silverstone"
Il sei volte campione del mondo ha conquistato a Spa la vittoria numero 89 in carriera dominando dall'inizio alla fine ma temendo nelle battute conclusive il ripetersi di quanto accaduto in Inghilterra.
Una pole stratosferica, la numero 93 in carriera, ottenuta con mezzo secondo di vantaggio sul compagno di team ed una vittoria mai messa in discussione, la numero 89, che lo pone a solo due lunghezze dal record di Michael Schumacher.
Bastano questi numeri per raccontare il weekend perfetto vissuto da Hamilton sul meraviglioso tracciato di Spa-Francorchamps. La combinazione tra la miglior vettura del lotto ed il sei volte campione del mondo ha dato vita ad un dominio totale che ha annichilito la concorrenza sul tracciato più impegnativo e spettacolare del campionato.
Hamilton è transitato sotto la bandiera a scacchi con un vantaggio di 8 secondi su un anonimo Valtteri Bottas, ma quando è giunto alle interviste ha cercato di smorzare gli entusiasmi per una gara condotta in scioltezza dal primo giro evidenziando le problematiche nella gestione degli pneumatici vissute nei giri conclusivi.
“Non è stata una gara semplice come potrebbe sembrare. Ho compiuto un po' di bloccaggi alla fine del rettilineo del Kemmel che mi hanno provocato alcune vibrazioni, ed anche alla staccata del Bus stop ho commesso una sbavatura. Nel finale le temperature delle gomme stavano calando anche se cercavo di gestire gli pneumatici”.
“Ho faticato un po', ma è stata una giornata perfetta per noi anche se nel finale ho temuto che si potesse ripetere quanto accaduto a Silverstone per le vibrazioni all’anteriore destra”.
Su sette gare disputate ben sei sono state vinte dalla Mercedes con l’unica eccezione del GP del 70° anniversario conquistato da Max Verstappen. Un monopolio che senza dubbio non rende felici gli avversari, impossibilitati a sfidare ad armi pari le frecce nere, ma che non annoia certamente Hamilton.
“Sono consapevole che non tutti apprezzano questo dominio Mercedes, ma noi continuiamo a lavorare sodo. Nessuno penserà a festeggiare perché tutti saranno già concentrati sulla prossima gara. C’è una mentalità incredibile ed è fantastico lavorare in questo ambiente”.
“Continuiamo a studiare la vettura, a cercare di capire come migliorarla gara dopo gara. Devo rendere merito a tutte le persone che lavorano in fabbrica per il sostegno che ci garantiscono”.
Il sei volte campione del mondo ha poi voluto analizzare l’unico momento di incertezza dei 44 giri di gara, la partenza. Lewis ha affermato di aver temuto un sorpasso da parte di Bottas una volta giunto sul rettilineo del Kemmel, ma la pressione di Verstappen alle spalle del finlandese ha impedito a Valtteri di tentare un attacco nei confronti del compagno di team.
“La partenza è un po' un incubo perché non importa quanto scatti bene dato che la prima curva arriva subito. Quando poi arrivi al rettilineo del Kemmel sei esposto agli attacchi di chi sta dietro di te.
“La situazione che si è creata, però, ha giocato a mio favore perché Bottas ha dovuto controllare Max negli specchietti e non ha potuto sfruttare appieno la scia per passarmi. Da quel momento in poi la gara era nelle mie mani”.
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