Hamilton e la regola del quattro a Silverstone. Rosberg da penalizzare?
Quarta vittoria di Hamilton nel GP di Gran Bretagna, al quarto successo stagionale e a quattro punti di distacco da Rosberg nel mondiale piloti. Magistrale Verstappen terzo dietro a Rosberg che ha infranto il silenzio radio. Male la Ferrari.
Foto di: XPB Images
La regola del quattro: Lewis Hamilton vince il GP di Gran Bretagna e centra la quarta affermazione a Silverstone e il quarto successo stagionale (tre nelle ultime quattro gare), portandosi solo a quattro trionfi dal "professore" Alain Prost (47 vittorie contro 51).
E l'inglese, scattato in testa dalla pole (anzi dalla partenza in safety car) ha ridotto solo a quattro lunghezze il distacco in punti nel mondiale piloti da Nico Rosberg, se il tedesco non si vedrà appioppare una penalizzazione nel dopo gara per l'indicazione che il muretto dei box gli ha dato per risolvere il problema al cambio che si era bloccato in settima marcia.
Lewis Hamilton dà una chiara impronta alla stagione: gli inglesi sono letteralmente impazziti per il loro beniamino che ha dato spettacolo anche in safety car, quando le sue gomme full wet non andavano in temperatura per il passo troppo basso tenuto da Bernd Maylander, dopo il diluvio che si è abbattuto sul circuito mentre le monoposto erano già schierate.
Hamilton ha quasi tamponato la Mercedes staffetta, poi ha insistito via radio perché il direttore di gara desse il via alla gara: Charlie Whiting lo ha ascoltato nel giro dopo e il britannico ha fatto subito il vuoto imponendo il suo passo che è stato imprendibile per tutti. Si è permesso un dritto alla Curva 1 (gli è costato 2"7") ma nessuno ha saputo mettere in dubbio la sua supremazia.
La Mercedes mette nel cantiere un'altra doppietta, ma Nico Rosberg ha ben poco per sorridere: il tedesco ha dovuto riagguantare il secondo posto dopo aver subito un magistrale attacco all'esterno della Becketts da parte di Max Verstappen mentre la pista era ancora bagnata, con una manovra che resterà nella memoria degli appassionati che hanno avuto il privilegio di vederla. L'olandese ha saputo esaltare le incredibili doti di telaio della RB12, sopperendo alle carenze del motore Renault (non più così grandi) con il miglior telaio della Formula 1.
Poi Max ha difeso strenuamente il secondo posto (contestati un paio di cambi di traiettoria un po' "selvaggi") finché Rosberg non gli ha reso il sorpasso con l'ala mobile aperta nello stesso punto, ma ad asfalto ormai asciutto. Il tedesco si è preso i rimbrotti del pubblico per i fatti dell'Austria, ma è stato molto bravo a mentenere la freddezza nel momento in cui la meccanica della sua W07 Hybrid (un po' meno perfetta del solito) è andata in crisi per un problema alla trasmissione.
Questa volta il muretto Mercedes non ha esitato un attimo a rompere il silenzio radio per dare a Nico le necessarie indicazioni per fare il reset dell'elettronica e Rosberg ha eseguito alla perfezione i comandi riprendendo il pieno controllo della monoposto. Adesso bisognerà vedere quale provvedimento verrà preso nei suoi confronti, visto che non sono mai state specificate le sanzioni dopo l'applicazione della regola.
Due Mercedes, poi due Red Bull Racing. Dello spettacoloso Max Verstappen abbiamo già detto. Chi resta giù dal podio è Daniel Ricciardo che è il grande sconfitto: ha pagato 18 secondi dal ragazzino terribile che lo ha suonato in prova e in gara. Più passano i GP e più si vede la differenza fra i due: Max non eccelleva nel giro secco, ma non ha impiegato molto a colmare anche quella lacuna. E la sfrontatezza con cui, prima di salire sul podio, ha detto ad Hamilton che sarebbe andato a prenderlo con la pista ancora bagnata evidenzia un gran carattere. Quello di un predestinato.
E la Ferrari? Si accontenta del quinto posto di Kimi Raikkonen: non ci si poteva attendere niente di più dalla Rossa in grave crisi tecnica. Il finlandese ha fatto due dritti alla curva 1 (proprio come Vettel e tanti altri) ma ha salvato la giornata del Cavallino. Se il piazzamento riflette l'attuale potenziale della SF16-H, il distacco di un minuto e dieci testimonia che Silverstone è la "bestia nera" della Rossa. Forse è meglio girare pagina e... guardare al prossimo anno.
Vettel, scattato undicesimo per la penalità di cinque posizioni per la sostituzione del cambio (un problema serio che va risolto), ha portato a casa un nono posto che non dice niente. A pista fredda la Ferrari perdeva quattro secondi al giro perché le gomme non andavano in temperatura. Un vero disastro. Sebastian si è preso anche 5 secondi di un'altra penalità (e ha perso due punti sulla patente) per aver accompagnato fuori pista un incolpevole Massa. Giusto il provvedimento, anche se Vettel non aveva fatto una scorrettezza, ma un errore con una macchina davvero inguidabile.
Della Ferrari si possono salvare solo le strategie: ha dettato i cambi gomme (Raikkonen ha aperto la sarabanda per passare alle Intermedie, mentre Vettel è stato il primo a montare le slick Medie). Le Rosse, come a Monaco restano giù dal podio, ma hanno ben poco da recriminare perché la prestazione non c'era.
Bene le due Force India con Sergio Perez sesto davanti a Nico Hulkenberg, mentre Carlos Sainz ha colto punti pesanti per la Toro Rosso con la nona piazza. E' tornato nella top ten anche il compagno di squadra Daniil Kvyat che ritrova un po' di motivazione dopo il difficile weekend austriaco.
Tutti gli altri sono doppiati: male Felipe Massa con la Williams molto in difficoltà con il bagnato, mentre ha impressionato Fernando Alonso con la McLaren prima che lo spagnolo è finito in testacoda fino a sfiorare le barriere. L'iberico è ripartito ormai staccato, ma ha mostrato di essere ancora un grande lottatore. Un talento che viene sprecato su una macchina assolutamente non competitiva. Peccato!
Jolyon Palmer si merita una citazione solo per l'unsafe release al pit stop: la Renault lo ha fatto ripartire senza aver serrato una ruota. Ha pagato l'inglese con una penalità che andrebbe data alla squadra...
Cla | # | Pilota | Chassis | Motore | Giri | Tempo | Gap | Distacco | km/h | Pits | Ritirato | Punti | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 44 | Lewis Hamilton | Mercedes | Mercedes | 52 | 1:34'55.831 | 2 | 25 | |||||
2 | 6 | Nico Rosberg | Mercedes | Mercedes | 52 | 1:35'02.742 | 6.911 | 6.911 | 2 | 18 | |||
3 | 33 | Max Verstappen | Red Bull | TAG | 52 | 1:35'04.081 | 8.250 | 1.339 | 2 | 15 | |||
4 | 3 | Daniel Ricciardo | Red Bull | TAG | 52 | 1:35'22.042 | 26.211 | 17.961 | 2 | 12 | |||
5 | 7 | Kimi Raikkonen | Ferrari | Ferrari | 52 | 1:36'05.574 | 1'09.743 | 43.532 | 2 | 10 | |||
6 | 11 | Sergio Perez | Force India | Mercedes | 52 | 1:36'12.772 | 1'16.941 | 7.198 | 2 | 8 | |||
7 | 27 | Nico Hulkenberg | Force India | Mercedes | 52 | 1:36'13.543 | 1'17.712 | 0.771 | 2 | 6 | |||
8 | 55 | Carlos Sainz Jr. | Toro Rosso | Ferrari | 52 | 1:36'21.689 | 1'25.858 | 8.146 | 2 | 4 | |||
9 | 5 | Sebastian Vettel | Ferrari | Ferrari | 52 | 1:36'27.485 | 1'31.654 | 5.796 | 2 | 2 | |||
10 | 26 | Daniil Kvyat | Toro Rosso | Ferrari | 52 | 1:36'28.431 | 1'32.600 | 0.946 | 2 | 1 | |||
11 | 19 | Felipe Massa | Williams | Mercedes | 51 | 1 lap | 1 Lap | 1 Lap | 3 | ||||
12 | 22 | Jenson Button | McLaren | Honda | 51 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 2 | ||||
13 | 14 | Fernando Alonso | McLaren | Honda | 51 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 3 | ||||
14 | 77 | Valtteri Bottas | Williams | Mercedes | 51 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 2 | ||||
15 | 12 | Felipe Nasr | Sauber | Ferrari | 51 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 2 | ||||
16 | 21 | Esteban Gutierrez | Haas | Ferrari | 51 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 2 | ||||
17 | 20 | Kevin Magnussen | Renault | Renault | 51 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 3 | ||||
dnf | 30 | Jolyon Palmer | Renault | Renault | 37 | 4 | Retirement | ||||||
dnf | 88 | Rio Haryanto | Manor | Mercedes | 24 | 2 | Spun off | ||||||
dnf | 8 | Romain Grosjean | Haas | Ferrari | 17 | 2 | Retirement | ||||||
dnf | 9 | Marcus Ericsson | Sauber | Ferrari | 11 | 3 | Retirement | ||||||
dnf | 94 | Pascal Wehrlein | Manor | Mercedes | 6 |
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