Ferrari: un grosso regalo a Hamilton, ma la partita non è finita
Nei prossimi 6 GP ci saranno 150 punti in palio, mentre il distacco di Vettel da Hamilton è di 28 lunghezze: il ritiro del tedesco al via bagnato di Singapore pesa, ma non sembra affatto l'atto risolutivo del mondiale piloti. Mentre quello Costruttori...
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
La vittoria più fortunosa ottenuta dalla Mercedes nel glorioso ciclo ‘ibrido’ rischia di essere anche la più importante. Mettere a segno un clamoroso +25 nel Mondiale piloti ed un +40 in quello Costruttori è il miglior bottino di tappa stagionale ottenuto dalle frecce d’argento, ed è arrivato nel weekend in cui la squadra si è trovata maggiormente in difficoltà dall'inizio del campionato.
Questo per ricordare che anche se in Formula 1 tutto si prevede e si programma, resta uno sport dove gli imprevisti sono sempre in agguato. A ridisegnare le classifiche di campionato sono stati i primi trecento metri di una gara scattata sotto la pioggia. La prima curiosità è che la FIA non ha ritenuto necessario completare dei giri dietro alla safety-car, ma il motivo è che non esisteva il rischio di acquaplaning.
In merito alla carambola che ha messo fuori gara due Ferrari, Verstappen e l’incolpevole Alonso, la FIA non ha identificato un colpevole, ma le opinioni restano comunque molto differenti tra loro. Tecnicamente non ci sono state infrazioni, ma c’è lo spazio per delle valutazioni.
Raikkonen è stato autore di una grande partenza, molto più efficiente di quella di Verstappen. L’olandese è stato colto di sorpresa, e non è riuscito a coprire il finlandese che lo ha affiancato sulla sinistra, probabilmente perché concentrato su Vettel.
L’arrivo di Kimi ha ridotto drasticamente gli spazi, e quando Vettel ha puntato Verstappen per provare a coprirlo prima della staccata, lo spazio non è bastato più. Ad una primo sguardo, a velocità reale, è sembrato che sia stato Vettel ad accendere la miccia, ma in realtà è solo perché la manovra del tedesco è stata più vistosa.
A velocità ridotte le immagini evidenziano che il contatto si innesca quando Verstappen reagisce all’attacco di Raikkonen, probabilmente distratto dalla manovra di avvicinamento di Vettel, che non poteva vedere Kimi.
Questione di centimetri, Max alza il piede ma non può più evitare il contatto con la Ferrari alla sua sinistra. Tutto è avvenuto molto velocemente, e anche Raikkonen (colto di sorpresa) non è riuscito ad utilizzare lo spazio che gli restava sulla sinistra.
C’è chi ha puntato il dito contro Vettel, autore di una manovra molto decisa da destra verso sinistra, ma a chiarire l’accaduto è stato a sorpresa Hamilton: “Quando si parte dalla pole position non si vede di solito la monoposto che scatta al tuo fianco. Quindi ci si sposta e si prova a chiudere lo spazio, per prendere la linea interna ed evitare di essere attaccati alla frenata della prima curva".
"Non so se Sebastian sapesse dove fosse Max, perché chi è di fianco spesso è nel punto cieco dello specchietto. A volte capita che parti meglio di chi è al tuo fianco, ti sposti per coprirlo e ti accorgi solo dopo che è molto più avanti e non avevi neanche bisogno di spostarti!”.
C’è anche la corrente di pensiero secondo la quale un Vettel in corsa per il Mondiale avrebbe dovuto essere più cauto nella manovra di copertura (essendo anche scattata la gara in condizioni di pista bagnata), consentita, sì, dal regolamento ma sempre oggetto di polemiche. E qui la discussione si sposta in altri contesti, perché ormai è diventata regola vedere i piloti spingere gli avversari a bordo pista nella fase di avvio.
Al netto di quanto accaduto nel primo giro, ora il cammino di Vettel diventa una scalata molto impegnativa. La matematica dice che Seb e la Ferrari possono ancora contare sulle loro forze (150 punti ancora in palio e 28 quelli di distacco da Hamilton) ma servirà qualcosa che assomiglia ad un’impresa per riuscire a recuperare quanto perso oggi a Marina Bay.
La battuta d’arresto è lo scenario peggiore con questo sistema di punteggio e con l’equilibrio di valori in campo visto finora in questo Mondiale, e per la Ferrari si è materializzato proprio nel weekend in cui c’erano le premesse per il ritorno al vertice.
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