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Analisi
Formula 1 GP di Gran Bretagna

F1 | Ferrari: tradito Leclerc senza il doppio pit

La Scuderia è tornata al successo dopo tre mesi dal GP d'Australia e Sainz ha finalmente incamerato la sua prima vittoria, ma la gara difficile di Verstappen andava capitalizzata meglio che con solo un quarto posto di Charles. Analizziamo perché il monegasco aveva le chance per recuperare punti importanti nel mondiale piloti. Giustificata, quindi, la delusione di Leclerc che non ha voluto fare polemiche.

Charles Leclerc, Ferrari, in Parc Ferme

La necessità di tornare a vincere ha avuto la precedenza su tutto. L’ultimo successo della Ferrari era datato 10 aprile (Melbourne) e dopo quasi tre mesi, durante i quali sono sfumati successi per motivi di affidabilità e strategie, per la Scuderia ritrovare la vittoria era fondamentale.

L’obiettivo a Silverstone è stato centrato, la Ferrari è tornata al successo e Carlos Sainz ha conquistato la sua prima vittoria in Formula 1. È stato indubbiamente un weekend molto positivo per la squadra, e giustamente il team principal Mattia Binotto lo ha sottolineato più volte.

Oltre alle meritate celebrazioni c’è però una nota stonata, ed è il risultato di tappa di Leclerc. Con un esercizio di stile non indifferente Charles dopo la gara ha tagliato corto davanti alle insistenti domande che gli sono state poste in merito alla strategia imposta dal muretto: “Non voglio diventare io il focus di giornata, oggi Carlos ha vinto la sua prima gara in Formula 1, i riflettori sono suoi”.

Ci sono però dei motivi se al termine del Gran Premio di Gran Bretagna l’interesse per il risultato deludente di Leclerc sia stato quasi pari a quello sulla vittoria di Sainz.

Una Ferrari che va bene fa sperare in qualcosa che va anche oltre domeniche trionfali come quella appena conclusa a Silverstone, fa credere nella possibilità che la Scuderia possa dire la sua anche in chiave mondiale.

E se guardiamo la classifica di campionato, al netto di vari imprevisti accaduti negli ultimi due mesi, il pilota con cui la Ferrari ha maggiori possibilità di poter puntare a quel traguardo che manca dal 2007 è Charles Leclerc.

Le cose potrebbero anche cambiare, ma oggi è difficile trovare chi la pensa diversamente. In questo scenario non può non colpire come la strategia di gara scelta dal muretto box della Ferrari alla fine abbia penalizzato proprio Leclerc. Può essere questione di circostanze, ma è comprensibile che quanto avvenuto a Silverstone sia oggetto di valutazioni post-gara.

Al giro 38 Leclerc era leader della gara, con 4”242 di vantaggio su Sainz, 6”125 su Hamilton, e 28”809 su Perez. L’ingresso improvviso della safety car ha posto tutte le squadre davanti ad una scelta: proseguire per i successivi 14 giri in programma senza ulteriori pit-stop, o fermarsi per montare un set di gomme soft nuove.

La Ferrari ha deciso di lasciare in pista Leclerc (che aveva gomme hard più fresche di cinque giri rispetto al compagno di squadra) e fermare Sainz. È stata una scelta cruciale, che mezz’ora dopo ha distrutto la gara di Charles e lanciato verso la sua prima vittoria in Formula 1 Carlos Sainz.

Cosa avrebbe potuto fare di diverso la Ferrari? Un doppio pit-stop. Lo scenario peggiore che avrebbe potuto prendere forma era quello in cui Hamilton, rinunciando alla sosta, si fosse portato al comando della gara, con le due Ferrari che si sarebbero accodate alle sue spalle, dietro la safety car, con un set di gomme soft nuove.

Qualora si fosse fermato anche Hamilton, il doppio pit-stop avrebbe messo a rischio la seconda piazza di Sainz, la cui sosta sarebbe stata al limite nei confronti di Lewis. Nessun altro pilota si sarebbe comunque avvicinato al terzetto di testa, visto che Perez era staccato di quasi trenta secondi, ed anche se avesse deciso di rinunciare alla sosta, non avrebbe comunque guadagnato posizioni.

Basandoci su quanto visto oggi a Silverstone, è difficile pensare che una Ferrari con gomme soft nuove (e DRS) non sarebbe stata in grado di superare la Mercedes di Hamilton con gomme hard usate, qualora ovviamente Lewis avesse rinunciato alla sua sosta per sfilare al comando.

La prova è arrivata anche dalla manovra più bella vista nel Gran Premio di oggi, il sorpasso che Leclerc (con gomme hard usate) ha messo a segno all’esterno della Copse su Hamilton (con soft nuove).

La Ferrari con le sue scelte ha tutelato la Ferrari. Avendo due vetture in testa ha differenziato le strategie, coprendo tutti gli scenari possibili e tornando alla vittoria dopo un digiuno che iniziava ad essere problematico.

Ai fini della classifica Costruttori non cambia nulla, e per chi è al timone delle squadre è la graduatoria che conta. Ciò non toglie che ci siano anche delle valutazioni da fare nella classifica che, da quando esiste la Formula 1, cattura di più la fantasia di tifosi ed appassionati, ed è quella del mondiale piloti.

La nota stonata nella domenica ferrarista è che quella che fino ad oggi è stata la ‘prima punta’ non ha ottenuto quanto avrebbe potuto. La battuta (quasi) a vuoto di Verstappen è sembrata essere un’occasione ghiotta per consentire a Leclerc di ridurre il divario in classifica, ed è comprensibile che in quest’ottica quella di Silverstone assomigli tanto ad un’occasione sfumata.

Siamo reduci da un mondiale 2021 in cui alla fine è stata una manciata di punti a fare la differenza, un ricordo vivo come quello di Verstappen che a gomme soft fresche montate durante un periodo di safety car ha avuto la meglio su Hamilton con hard usate.

Un’ultima nota riguarda la performance. Al giro 31 il muretto della Scuderia ha chiesto a Sainz di dare strada a Leclerc, che era alle sue spalle dopo il cambio gomme. A strada libera Charles ha confermato che le sue richieste di avere via libera erano motivate, ne aveva in effetti di più, come dimostrato dal margine costruito sul suo compagno di squadra in pochi giri (più di quattro secondi in sette tornate). Anche per questo a fine gara il monegasco era deluso, ed anche per questo gli interrogativi sulla strategia Ferrari nel mondiale piloti non sembrano così ingiustificati.

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