Red Bull: copiata la paratia dell'ala dalla Haas
Delude la squadra di Milton Keynes nella prima giornata di prove libere del GP d'Ungheria: sembra che abbia perso il bandolo dello sviluppo. Si è rivista la paratia dell'ala posteriore che è identica a quella della Haas VF-20.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La Red Bull Racing non sta vivendo un weekend particolarmente brillante: Max Verstappen non ha impressionato con la RB16 né nelle libere del mattino disputate sull’asciutto, né in quelle bagnate del pomeriggio restando nelle posizioni di rincalzo, mentre la monoposto di Adrian Newey era attesa come la prima sfidante delle imprendibili Mercedes.
Alex Albon, Red Bull Racing RB16
Photo by: Charles Coates / Motorsport Images
E anche a Milton Keynes sembrano aver perso la via corretta: entrambe le vetture sono tornate a usare il muso vecchio, vale a dire con i piloni dell’ala anteriore più larghi, mentre la versione vista in Stiria sembra al momento “parcheggiata”. Segno che non solo a Maranello stanno vivendo un momento di difficoltà con la SF1000.
Alex Albon, Red Bull Racing RB16 con l'ala posteriore da alto carico e la T-wing
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Nel posteriore si sono viste diverse curiosità: dei deviatori di flusso sporgenti dalle brake duct posteriori, alla T-wing, per non dimenticare l’ala posteriore da massimo carico con due differenti paratie laterali. Verstappen ha usato quella con i convogliatori di flusso che sono identici a quelli che per prima ha portato la Haas con la VF-20, mentre Alexander Albon è rimasto fedele alla versione dell’endplate pulito.
Rd Bull Racing RB 16, dettaglio dell'ala posteriore
Photo by: Giorgio Piola
Haas VF-20, dettaglio dell'ala posteriore
Photo by: Giorgio Piola
La sensazione è che ci sia un po’ di confusione perché anche il fondo con i “funghetti” appare e scompare segno che, finora, non ha dato i risultati che si aspettavano. Gli osservatori più maliziosi sostengono che la Red Bull stia perdendo tempo nel cercare di mettere a punto la simulazione delle ruote posteriori sterzanti, dopo che due tecnici arrivati dalla Mercedes hanno portato la tecnologia alla squadra di Adrian Newey.
Quella che doveva essere la monoposto più in ordine dal punto di vista aerodinamico, si sta rivelando una vettura molto difficile da mettere a punto, tanto che Max Verstappen si è lamentato della mancanza di bilanciamento.
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