F1 | Debacle Mercedes nata dall'errore d'assetto nelle Libere 1
In Brasile la Mercedes è andata incontro a uno dei peggiori fine settimana di gara della sua stagione. Riccardo Musconi, responsabile delle performance del team di Brackley, spiega cos'è andato storto.
Riccardo Musconi, responsabile della performance della Mercedes, è tornato sul difficile fine settimana di Interlagos, definito da Toto Wolff “il peggior weekend del team dal 2013”. Le analisi post-gara hanno evidenziato come la direzione presa dagli ingegneri dopo la sessione di prove libere sia stata completamente sbagliata, e nonostante una sessione extra organizzata sul simulatore di Brackley dopo la gara sprint, non è stato possibile trovare una via d’uscita.
“Il passo nel long run che abbiamo fatto nelle prove libere di venerdì mattina è stato abbastanza rassicurante – ha spiegato Musconi – la macchina ci è sembrata buona, così non abbiamo cambiato molto e siamo andati in qualifica. Ci siamo ritrovati in terza fila e non eravamo pienamente soddisfatti, credevamo di poter ottenere qualcosa in più, ma il campanello d'allarme è scattato durante la gara sprint. Dopo i primi due giri completati ad un ritmo incoraggianti, il degrado della nostra monoposto (soprattutto sull’asse posteriore) si è confermato elevato. A quel punto eravamo preoccupati in vista della gara di domenica, così abbiamo organizzato una sessione al simulatore in fabbrica, esaminando i parametri che avremmo potuto modificare tra sabato e domenica, dato che eravamo in regime di parco chiuso e non c’è molto che si possono cambiare”.
Photo by: Red Bull Content Pool
Sergio Perez, Red Bull Racing RB19, George Russell, Mercedes W14
“Speravamo di poter risolvere alcuni dei problemi riscontrati nella gara sprint – ha proseguito Musconi – ma ciò che è emerso dai 71 giri di domenica è stato un quadro piuttosto desolante, simile al nostro sabato. Abbiamo migliorato un po’ il degrado sull’asse posteriore ma allo stesso tempo abbiamo iniziato a soffrire di sottosterzo, quindi la macchina faceva fatica ad entrare in curva”.
Musconi ha confermato che gli ingegneri avevano anche considerato l’idea di violare il parco chiuso prima del Gran Premio per poter intervenire sul setup. “La cosa ci avrebbe ovviamente aiutato, ma partire dalla pit-lane avrebbe comportato la necessità di dover raggiungere il gruppo e rimontare, e questo avrebbe portato ad avere ancora problemi con le gomme. Quindi da un punto di vista strategico, la cosa era fuori discussione. Tra gli aspetti che abbiamo esaminato nel debriefing c’è la scelta di essere stati troppo conservatori con le altezze della monoposto. Il tutto è legato a quanto accaduto ad Austin e parte della risposta potrebbe essere lì, ma non pensiamo che ciò spieghi il quadro completo di ciò che abbiamo visto nel fine settimana”.
Una piccola buona notizia in un weekend terribile per la Mercedes è quella relativa alla power unit che ha costretto al ritiro George Russell. Il motore era all’ultima gara nel programma di rotazione, quindi non avrà un impatto sugli ultimi due weekend stagionali. “Confermo che George aveva già nel piano originale l’utilizzo di altre power unit – ha concluso Musconi – il motore di Interlagos era al suo ultimo fine settimana di gara. Abbiamo iniziato a vedere pressioni e temperature piuttosto preoccupanti e siamo arrivati a un punto in cui eravamo convinti che stesse per cedere. A quel punto per evitare un possibile incendio che avrebbe comportato danni anche ad altre parti della monoposto abbiamo deciso di ritirare la macchina”.
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