F1 | Las Vegas rappresenta uno spartiacque nel futuro dei GP
La terza gara americana in calendario offre una serie di sfide: oltre a proporre un nuovo standard in termini di show (il tracciato cittadino proporrà delle velocità di punta estreme e richiamerà una parata di vip e personalità), per la prima volta vedrà Liberty Media anche come organizzatore dell'evento. Il promotore della F1 decide di gestire direttamente la gara clou della stagione: ha investito 400 milioni di dollari per un'operazione che durerà fino al 2032 e che potrebbe portare più guadagni.
Il countdown che accompagnerà la Formula 1 verso l’atteso Gran Premio di Las Vegas è iniziato. Il weekend che scatterà giovedì della prossima settimana si preannuncia molto interessante, se non altro per le tante novità che vedremo nella prima edizione dell’evento. La gara partirà alle 22:00 di sabato sera, la location è annunciata come uno nuovo standard in termini di show, si sente parlare di un tracciato che consentirà velocità di punta incredibili per un circuito cittadino ed è attesa una parata di vip e grandi personalità.
C’è anche un’altra ‘prima volta’, una novità che al grande pubblico può interessare meno, ma che sulla carta potrebbe andare a cambiare parecchi aspetti nell’economia futura del mondiale di Formula 1. Liberty Media si è esposta in prima persona decidendo di organizzare e promuovere il Gran Premio di Las Vegas autonomamente, senza intermediari. Teoricamente avere meno strutture coinvolte vuol dire aumentare il potenziale guadagno e avere un maggiore potere decisionale, ma comporta ingenti investimenti finanziari.
Photo by: Liberty Media
La pista di Las Vegas
Liberty Media al momento ha superato del 10% i 400 milioni di dollari di investimento previsti, dovendo provvedere alla realizzazione di strutture permanenti (tra cui un grande edificio che accoglierà box e direzione gara, costato insieme alla preparazione della pista 280 milioni di dollari) oltre al solito lavoro di allestimento di cui si fanno carico tutti i promoter di gare cittadine, ovvero barriere, ponti, paddock e servizi di controllo e sicurezza più personale per la gestione del traffico.
Diversi voci di costo sono destinate ad essere ammortizzate nel tempo (il contratto prevede il GP di Las Vegas fino al 2032) altre sono una-tantum, come quella relativa alla sfarzosa cerimonia che inaugurerà l’evento nella serata di mercoledì.
L’andamento del mondiale 2023 non ha giocato a favore di Liberty, la Formula 1 arriva a Las Vegas con i verdetti mondiali già in archivio da tempo e con dei valori in campo che non aiutano a caricare la vigilia di adrenalina.
La conferma arriva dai botteghini, che hanno ancora disponibilità di biglietti, ma a Las Vegas sono convinti che l’inizio del weekend coinciderà con l’atteso annuncio del tutto esaurito. Per quanto non sarà possibile avere un’idea chiara sul delicato rapporto costi/ricavi dopo la prima edizione (considerando che molti investimenti sono spalmati su più anni) il lunedì dopo la gara Liberty avrà però avere un’indicazione di massima sulla bontà dell’operazione finanziaria.
Qualora i riscontri dovessero confermarsi positivi, potrebbe aprirsi uno scenario inedito. Liberty Media finora ha sempre trattato con i promoter che organizzano le singole gare, in alcuni casi dei privati, in altri le agenzie governative dei paesi che puntano sulla Formula 1 come vetrina mondiale. Per Liberty non ci sono rischi, chiede ed ottiene la quota pattuita con l’organizzatore, il quale deve poi rientrare delle spese con gli incassi dei biglietti, l’affitto delle hospitality e qualche piccolo sponsor, visto che Formula 1 monopolizza la cartellonistica in pista.
Se però c’è possibilità di aumentare il guadagno, Liberty Media (come a Las Vegas) potrebbe saltare questo passaggio, accordandosi direttamente con le città, gli autodromi o con le federazioni nazionali facendosi carico del resto del lavoro.
Le difficoltà potrebbero essere legate alle esigenze specifiche dei paesi ospitanti, ma ci sarebbero anche i vantaggi di far lavorare a tempo pieno una struttura rodata che conosce bene le problematiche specifiche legate all’organizzazione e alla promozione di un Gran Premio di Formula 1.
Il tutto porterebbe anche ad un aumento di fatturato, e con esso alla crescita del valore della Formula 1 stessa, un aspetto a cui Liberty Media è molto attenta. Las Vegas potrebbe essere uno spartiacque, e al di là dei verdetti sportivi e dell’attesissima cornice che vedremo per la prima volta, sarà molto importante il riscontro finanziario che arriverà nei giorni successivi la prima e storica bandiera a scacchi che sventolerà a mezzanotte.
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