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F1 | Ferrari: scopriamo la superiorità sulla Red Bull in Austria

La F1-75 in gara è riuscita a essere subito competitiva sfruttando la trazione delle gomme posteriori nei primi giri, fintanto che non sono entrate in temperatura quelle anteriori. La rossa ha potuto sfruttare una maggiore durata delle gomme rispetto alla RB18 che aveva colto la pole èpsition e vinto la Sprint Race. Analizziamo come mai e se si è trattato di un episodio limitato alla Stiria o potrà essere una caratteristica rivedibile anche al Paul Ricard...

Charles Leclerc, Ferrari F1-75, lotta con Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, per il comando

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Il weekend del Gran Premio d’Austria è entrato nel vivo con la sessione di qualifica che ha confermato un grande equilibrio dei valori in campo. Venerdì pomeriggio a Spielberg si sono contati i millesimi per definire le gerarchie, con Max Verstappen in pole grazie a 29 millesimi di vantaggio su Charles Leclerc e 82 su Carlos Sainz.

Anche la gara sprint nelle fasi iniziali ha confermato un leggero vantaggio della Red Bull, ma nella seconda parte di gara la Ferrari (soprattutto con Leclerc) ha mostrato una notevole progressione grazie ad un’ottima gestione gomma che ha portato il monegasco a terminare i ventitré giri in programma ad un ritmo più veloce dello stesso vincitore Verstappen.

Il tutto è passato un po' in secondo piano, ma ventiquattr’ore questo aspetto è emerso come l’elemento che ha assegnato la vittoria nella trasferta austriaca. Con una sola sessione di prove libere a disposizione le squadre non hanno avuto molto tempo per definire i setup con cui hanno poi affrontato qualifiche, sprint e gara principale, un compromesso non semplice.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, Charles Leclerc, Ferrari F1-75

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, Charles Leclerc, Ferrari F1-75

Photo by: Red Bull Content Pool

La performance sul giro singolo ha confermato che i valori in campo erano di fatto molto equilibrati, e proprio questo equilibrio in termini di prestazione assoluta ha consentito alla Ferrari di far emergere una dote del progetto F1-75, ovvero quella di essere meno aggressiva sugli pneumatici.

In alcuni momenti del weekend una monoposto che mette molta energia sulle gomme è un plus che i piloti apprezzano molto. Non ci sono problemi di warm up in vista del giro di qualifica e nelle prime fasi di gara (così come nelle ripartenze) è una carta da giocare molto importante.

Quando però il numero di giri consecutivi da percorrere diventa a due cifre c’è il rovescio della medaglia, ed è qui che emerge la Ferrari. Nella prima metà di stagione praticamente tutte le squadra hanno lamentato una tendenza al sottosterzo delle monoposto, dovuto ad una delle caratteristiche della nuova generazione di Pirelli, ovvero un posteriore molto forte che ‘spinge’ la vettura soprattutto a gomme fredde.

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Photo by: Ferrari

È però un fenomeno che si evidenzia soprattutto nelle fasi iniziali di uno stint, poi giro dopo giro anche l’anteriore raggiunge la corretta finestra di utilizzo e la situazione diventa più equilibrata. Se si valuta il weekend austriaco nel suo insieme, emerge una Red Bull che ha reso ottimale il comportamento della sua vettura nei primi giri, come emerso in qualifica, ma un inserimento perfetto per la qualifica (elogiato da Verstappen) è diventato un boomerang in gara.

Davanti a margini così sottili anche il consueto lavoro di analisi non è semplice, e saranno soprattutto le prossime gare a confermare se la Ferrari potrà o meno contare stabilmente su un vantaggio in gara come è avvenuto in Austria o se quanto visto a Spielberg è destinato a restare un episodio.

C’è ovviamente la variabile pista (layout più asfalto) così come le mescole e le temperature ambientali: un cocktail complesso. Ma c’è anche una monoposto in continua evoluzione come la RB18, un lavoro capillare che però in particolari condizioni potrebbe anche mostrare dei limiti.

La Ferrari vista a Spielberg ha confermato un passo migliore sia con le medie che con le hard, ma bisogna considerare che nel weekend austriaco le mescole erano rispettivamente C4 e C3, molto simili nel comportamento e nella durata, come già evidenziato in altre occasioni.

Le due mescole saranno presenti anche nelle prossime tappe di Francia e Ungheria, ma saranno soft e medie, quindi in gara saranno molto probabilmente il compound di partenza per poi passare il testimone alla C2.

Leggi anche:

Nel weekend del Paul Ricard sarà comunque interessante valutare sin dai long-run del venerdì se quanto accaduto sul Red Bull Ring si confermerà o meno.
“Si, sarà interessante verificare cosa accadrà sulle prossime due piste – ha confermato Christian Horner – a Spielberg la Ferrari è stata migliore rispetto a noi sul fronte del degrado, ma a Silverstone non eravamo messi male. Aspettiamo una conferma per verificare se è stato o meno un episodio”.

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