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Binotto: "Ala e sospensione anteriore non si toccano, lavoriamo sull'aerodinamica"

Il team principal della Ferrari si aspetta dei cambiamenti importanti per la Francia, ma non esclude che arrivino dei risultati anche prima. La SF90 non riesce a mandare le gomme in temperatura: "Sono state deliberate dopo che il progetto era già in fase molto avanzata".

Piero Ferrari con Mattia Binotto, Team Principal, Ferrari

Piero Ferrari con Mattia Binotto, Team Principal, Ferrari

Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto ha fatto il punto tecnico, e non solo, sul momento della Ferrari, spaziando dall’analisi della situazione attuale agli obiettivi nel medio e lungo termine della Scuderia. Ne è emerso un quadro molto chiaro, in cui spicca il male principale che affligge il progetto SF90: il poco feeling con le gomme Pirelli 2019.

Binotto ha fatto chiarezza anche sul futuro, confermando che il progetto 2020 è già partito, e che beneficerà dalle indicazioni che arriveranno dallo sviluppo della monoposto attuale. Non poteva mancare la domanda sul possibile ritorno di Simone Resta a Maranello, e qui Binotto ha dribblato abilmente, dando l’impressione di un ‘si’ ma in un lungo periodo difficile da quantificare.

Quali problemi affliggono la SF90?
“Dopo la tappa di Barcellona abbiamo analizzato i dati raccolti durante i weekend di gara cercando di identificare i punti di forza della nostra monoposto e le nostre performance rispetto ai rivali. In Spagna è emerso in modo chiaro che in certe condizioni, ed in particolare nelle curve lente, per diverse ragioni non siamo competitivi come le Mercedes".

"Il perché di tutto questo è qualcosa su cui dobbiamo investigare e lavorare. Proviamo a dare delle spiegazioni anche connesse allo sviluppo del nostro progetto. Gli pneumatici di quest’anno sono differenti rispetto a quelli del 2018, nessuna polemica, è semplicemente un dato di fatto".

"La principale differenza rispetto alla scorsa stagione è che nel 2018 riuscivamo a portare le gomme in temperatura molto bene, e ci dovevamo concentrare principalmente nel mantenerle controllate in modo che, a temperature più basse, non ci fossero problemi di grip. Sotto questo aspetto le gomme di quest’anno sono molto diverse: è molto più complesso portarle in temperatura e raggiungere la finestra di funzionamento, è un processo in cui vanno riscaldate molto".

 

"E per ottenere questo ci si deve concentrare su molti aspetti, lavorando sulle temperature di frenata, sul raffreddamento dei cerchioni, ma specialmente sul carico aerodinamico. Non è solo la downforce in sé ad essere importante, ma anche come il carico è bilanciato in funzione di curve ad alto e basso carico. Bisogna anche capire quale è il target che ti dai per quel che riguarda l’efficienza aerodinamica rispetto alla massima downforce raggiungibile".

"La nostra efficienza aerodinamica è buona, lo vedete sui rettilinei, ma ciò non vuol dire che lo sia anche la downforce. Alla fine si tratta dell’interazione tra l’aerodinamica, sospensioni e il pacchetto completo. La nostra macchina è efficiente ma manca, in alcuni aspetti, di picchi di downforce. Stiamo cercando di migliorare la nostra vettura passo dopo passo”.

In più occasioni hai definito la Ferrari una squadra giovane. Cosa intendi?
“Ho parlato di squadra giovane e probabilmente mi devo scusare perché io stesso non sono poi così giovane… e probabilmente non sembriamo molto giovani. Per squadra giovane intendo che molti di noi hanno cambiato ruolo di recente, io per primo sono diventato Team Principal solo pochi mesi fa. Anche altri tecnici hanno cambiato mansioni di recente. In questo senso siamo una squadra giovane".

"Questi cambiamenti portano senza dubbio dei vantaggi, perché consentono la nascita di nuove idee e più creatività e dinamismo nello sviluppo, ma allo stesso tempo la nostra organizzazione si deve assestare e crescere, acquisendo esperienza e competenze”.

Il doppio ruolo di direttore tecnico e team principal sta pesando un po'?
“Il mio doppio ruolo? Io ho solo il ruolo di Team Principal della Scuderia Ferrari, il mio ruolo è quello di gestire tutto il team. Anche in passato, come Direttore Tecnico, ricoprivo un ruolo manageriale, diciamo non il classico DT che si può trovare in Formula 1".

"In Ferrari il DT è responsabile sia della parte telaistica che del motore, e io gestivo entrambi questi aspetti. Vuol dire che non puoi essere uno specialista del motore, del telaio, del DRS, delle batterie, dell’aerodinamica: il DT in Ferrari è visto come un ruolo manageriale. Da quando sono Team Principal ci siamo riorganizzati al nostro interno perché c’era bisogno di supporto sul fronte tecnico. Ci sono persone che mi aiutano a gestire tutto il team, a Maranello mi supportano nella gestione dal punto di vista tecnico, i loro nomi non vengono menzionati perché il team conta più degli individui. Ad esempio, lo scorso anno Laurent Mekies era a Maranello mentre quest’anno è sui campi di gara”.

Ieri Sebastian ha parlato dei problemi di gestione degli pneumatici. Credi che sia un problema esclusivamente Ferrari?
“Dobbiamo migliorare la gestione delle gomme, che sappiamo bene essere uguali per tutti. La ragione per cui finora non siamo molto performanti è di natura tecnica. Dipende dai singoli team sviluppare una macchina che sia capace di massimizzare il pacchetto”.

Siete ancora convinti che la scelta tecnica dell’ala anteriore sia quella giusta?
“Per prima cosa il nostro problema non è il picco di downforce e non credo che dovremmo cambiare la nostra ala anteriore. Noi abbiamo adottato un concetto di vettura diversa da Mercedes e dobbiamo ottenere il massimo dal nostro progetto. Al momento non ci interessa cambiare l’ala anteriore, all’inizio del progetto avevamo pensato ad una soluzione stile Mercedes, e siamo ancora convinti che non sia il caso di cambiare”.

E sulla sospensione anteriore?
“Abbiamo la soluzione che desideriamo. Ciò non toglie che si debba guardare sempre a nuovi modi per migliorare l’auto e si può sempre pensare di intervenire su sospensioni, aerodinamica o sistemi di raffreddamento. Ma non credo che nelle sospensioni, come principio, ci sia qualcosa di sbagliato. Il problema relativo alla gomme è che noi non riusciamo a farle lavorare nel modo migliore, è un’interazione tra aerodinamica e meccanica, un compromesso. Dobbiamo trovare il giusto bilanciamento per andare sempre al massimo del potenziale”.

Charles oggi è sembrato accusare problemi nel portare in temperatura le gomme anteriori...
“Si, abbiamo avuto difficoltà a scaldare le gomme, un problema diametralmente opposto alla situazione del 2018. È un problema, ma ogni tentativo di qualifica in qualche modo è unico e dipende da come viene preparato. Guarderemo i dati per ottimizzare il tutto ed essere pronti per le qualifiche di sabato”.

Confermi che siete già partiti con il progetto della macchina 2020?
“Si, ci stiamo lavorando. Già in estate il progetto per la stagione successiva deve essere in linea di massima completato. Non è qualcosa su cui ci comincia a lavorare in autunno, ma stiamo lavorando in parallelo sui due progetti, dobbiamo migliorare la SF90 per trasferire i miglioramenti sul progetto del prossimo anno”.

Le piste di Canada e Austria possono essere considerate ‘amiche’?
“Ci manca senza dubbio qualcosa a livello di performance nei confronti di Mercedes, ma i giochi anche qui a Monco sono ancora aperti. Vedremo cosa succederà sabato e domenica. Per certi versi si può paragonare Monaco a Baku, e lì siamo andati bene".

"In FP1 e FP2 Mercedes è andata molto bene, ma abbiamo tempo per migliorare. Domani abbiamo una giornata intera per lavorare e poi vediamo cosa diranno le qualifiche. Prossime gare? La Francia è molto simile alla Spagna, non la vedo come una pista in cui potremmo essere favoriti, ma può essere l’occasione per vedere se abbiamo migliorato".

"Non si può cambiare un progetto come questo in poche settimane ma possiamo cercare di ottimizzare il nostro pacchetto. Nelle prime 5 gare ci sono stati tracciati in cui siamo stati competitivi, quindi credo che possano esserci altre piste in cui il nostro pacchetto potrà dimostrarsi nuovamente competitivo. Combatteremo giorno dopo giorno, gara dopo gara”.

Dopo i risultati delle prime cinque gare avete cambiato i vostri obiettivi stagionali?
“Sicuramente dopo i test invernali avevamo delle aspettative più alte rispetto a oggi. La classifica non ci sorride, ci sono molti punti da recuperare e ci sono margini per migliorare la macchina. Proviamo sempre gara dopo gara a migliorare la macchina e a sviluppare i concetti tecnici. Le somme le tireremo alla fine".

Le gomme sono state diverse da quello che vi aspettavate...
"Pirelli ci ha fatto provare queste gomme nei test di Abu Dhabi dello scorso anno, a novembre, e quelle che abbiamo provato erano molto simili al prodotto finale con cui stiamo correndo ora. Ma quando le abbiamo provate a novembre il nostro progetto SF90 era già molto avanzato”.

Negli ultimi giorni è emersa in modo insistente la voce di un ritorno d Maranello di Simone Resta.
"Sì, ho sentito, come squadra cerchiamo sempre di migliorarci soprattutto dove pensiamo di poter fare dei passi avanti. Simone è stato in Ferrari, oggi è il direttore tecnico dell'Alfa Romeo e sta vivendo una grande esperienza. Stiamo valutando la possibilità di un ritorno, ma non sono state prese decisioni in merito".

"Al momento nel gruppo di lavoro che opera a Maranello il suo ruolo è già coperto, quindi è una situazione in evoluzione. Ma in generale si valutando sempre possibili innesti, una squadra è molto dinamica ed è normale che sia così, ci sono sempre persone che arrivano ed altre che partono”.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Dom Romney / Motorsport Images

Alain Prost, Renault F1 Team, con Sebastian Vettel, Ferrari

Alain Prost, Renault F1 Team, con Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Il casco di Sebastian Vettel, Ferrari

Il casco di Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: JMD Jens Munser Designs

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Jean Petin / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 seduto nella sua cabina di pilotaggio

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 seduto nella sua cabina di pilotaggio

Foto di: Jean Petin / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 nella sua cabina di pilotaggio

Sebastian Vettel, Ferrari SF90 nella sua cabina di pilotaggio

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari su una bici

Charles Leclerc, Ferrari su una bici

Foto di: Jean Petin / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Dom Romney / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, riflesso sula visiera di un vigile del fuoco

Sebastian Vettel, Ferrari SF90, riflesso sula visiera di un vigile del fuoco

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

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