Tarquini: "Dovevo passare primo al via, ho l'esperienza per non sbagliare"
Altra grande vittoria per il "Cinghiale", che a Budapest centra la terza sei gare beffando Michelisz alla partenza e gestendo perfettamente la situazione con una Hyundai sempre forte. Ma sono stati fondamentali anche i punti presi prima...
Foto di: WTCR
Se i primi due indizi erano arrivati a Marrakech, a Budapest abbiamo avuto la prova e la conferma: Gabriele Tarquini è seriamente candidato alla vittoria del titolo nel WTCR.
Non tanto per la vittoria ottenuta in Gara 3 grazie ad una fantastica gestione (partenza a fionda dalla prima fila bruciando Norbert Michelisz senza poi sbagliare una curva), quanto per la capacità di raccogliere punti nel corso di un weekend che lo ha visto rincorrere il compagno di squadra fin dalle prove libere.
"Mi dispiace molto per "Norbi" perché è stato autore di un weekend fantastico, ma non è riuscito a vincere - ha commentato il veterano del BRC Racing Team - Ha centrato una grande pole position e poteva finire primo in Gara 3, ma io sono partito meglio e questa è stata la chiave per vincere; con vetture simili diventa dura superare, anche se lui era molto veloce su questa pista. Infatti in tutte le sessioni si è dimostrato imbattibile e ha chiuso davanti a me. L'unico modo per vincere era partire meglio, cosa che mi è riuscita".
Le due Hyundai i30 N TCR rosso-azzurre hanno dettato il passo per tutti i 17 giri previsti, senza che l'ungherese e il "Cinghiale" si dessero più di tanto fastidio. Poi è arrivata la pioggia a rimescolare ulteriormente le carte...
"All'inizio eravamo d'accordo di poter lottare, visto che ero davanti ho pensato a mantenere il mio passo e a non avere problemi. Quando è iniziato a piovere le cose sono cambiate, non mi trovavo certamente nella posizione migliore e ho temuto per il grip".
"In questi casi non sai mai cosa può accadere, non abbiamo i radar e le informazioni via satellite della Formula 1. Potrebbe durare un minuto, oppure 10, chi lo sa. Penso che fermare la gara sia stata la decisione migliore".
"Fortunatamente le temperature dell'asfalto erano alte e non ci sono stati grossi cambiamenti, infatti tutti hanno scelto di mantenere le slick. A quel punto, ripartendo dietro alla safety car, ho potuto controllare nuovamente gara e ritmo".
Alla ripartenza, Tarquini ha mantenuto i nervi saldi, con Michelisz che si è fatto vedere più volte negli specchietti senza però attaccarlo col coltello fra i denti.
"Siamo compagni di squadra e "Norbi" è un ragazzo corretto, ma superare a Budapest è sempre difficile, specialmente se hai la macchina uguale. Probabilmente la sua tattica era di pressarmi per farmi sbagliare, fortunatamente ho l'esperienza sufficiente per non farlo".
E qui sono diventati fondamentali anche i punti presi in Gara 1 e 2 (oltre che in qualifica) che proiettano l'abruzzese a +36 nella classifica piloti, dov'è inseguito da Yann Ehrlacher.
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