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Profondo Rosso Redding: Donington segna l’addio al mondiale?

Scott Redding mette in archivio il round di Donington, il peggiore della sua stagione fino ad ora. Due zeri e neanche un podio sono il bilancio di un weekend che potrebbe segnare la fine della lotta iridata. "Difficile ma non impossibile", dice Redding. Ma da Assen serve la svolta.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

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‘Profondo rosso’ è l’opera maestra di Dario Argento, quella che ha segnato il passaggio dal thriller all’horror. E forse proprio di horror si può parlare nel caso di Scott Redding, che il suo profondo rosso lo ha vissuto questo fine settimana a Donington Park. Il round di casa doveva essere quello del riscatto, eppure sembra aver segnato il punto di maggior crisi del pilota Ducati, che a questo punto potrebbe aver definitivamente detto addio alle ambizioni iridate.

Due zeri (uno per la caduta in Gara 1 e per l’ultimo posto in Superpole Race) e una quarta posizione sono i risultati di un fine settimana da dimenticare per l’alfiere Aruba.it Racing – Ducati, che alla conclusione della scorsa stagione si era sbilanciato affermando che al termine del 2021 avrebbe voluto essere in testa alla classifica. Eppure al termine del quarto round deve ritrattare. Già, perché ora si trova a 66 lunghezze dai due rivali e grandi contendenti al titolo, che sembrano fare la differenza già dal round di Misano e che non lasciano margine di errore a nessun avversario.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Redding: da protagonista a spettatore della lotta iridata?

La lotta mondiale, che si sta trasformando in duello, vede protagonisti proprio Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea. I due si sono scambiati le vittorie nel round di casa del campione del mondo in carica, mentre Redding è stato spettatore sconsolato di quella che in questa fase sembra una questione a due tra il pilota Kawasaki e l’alfiere Yamaha. Se il distacco fra i due rivali si è assottigliato fino ad arrivare a un cambio al vertice, il britannico della Ducati ha perso terreno gara dopo gara, con un quarto posto che è una magra consolazione a margine di quello che può essere definito come il suo peggior weekend della stagione.

Un boccone amaro da mandar giù per Redding, che già dopo la caduta ad Estoril aveva visto affievolirsi le possibilità concrete. Eppure eravamo ancora al secondo round della stagione, forse era troppo azzardato pensare che potesse davvero chiudersi in quel momento la sua rincorsa al titolo. Misano sarebbe dovuta essere una storia diversa, pista di casa Ducati e grande occasione di riscatto, che però non è arrivato, anzi. Ha sofferto un Michael Ruben Rinaldi in grande forma e autore di due vittorie di forza, mentre lui il podio lo ha visto solo dal basso, chiudendo con tre quarti posti e incappando in una penalità che potrebbe anche avergli tolto la giusta concentrazione e fiducia.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Sorgono i dubbi: Redding è davvero l’uomo giusto per Ducati?

Il riscatto sembrava solo rimandato, dunque. Dopo Misano, la Superbike è volata a Donington, suo circuito di casa, dove era chiamato alla risposta. In questa fase di stagione infatti, non poche sono le critiche che gli vengono mosse e i dubbi che sono sorti sulla scelta di Ducati. È davvero il pilota giusto per battere Rea? Dopo la delusione Bautista, è proprio Redding l’uomo incaricato di riportare a Borgo Panigale il titolo che manca dal 2011?

Eppure con la batosta di Misano prima e con la recidiva di Donington poi, Redding ha dato ai detrattori ciò che volevano, pane per i loro denti. Avrebbe dovuto rispondere con i fatti in pista ma purtroppo non ha avuto modo di smentire chi non lo ritiene all’altezza del compito che ha. Razgatlioglu sta domando un Rea che sembrava imbattibile e si mostra sempre più minaccioso, tanto da indurre all’errore colui che appariva indistruttibile. Redding invece, dopo una stagione di debutto conclusa in seconda posizione nella generale, sta raccogliendo meno di quanto si aspettasse.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Donington, il round della confusione e della sfiducia

Razgatlioglu mette pressione: il turco è balzato al comando della classifica dopo il round di Donington grazie a una solidità che ha messo in crisi anche l’ineluttabile Jonathan Rea. Il pilota Kawasaki è scivolato quando era in testa e braccato dal rivale della Yamaha, che si è involato verso il suo terzo trionfo stagionale. Una buca ha tradito il campione in carica, che però è raro vedere a terra. La caduta, tanto spettacolare quanto innocua (fortunatamente), potrebbe essere anche un segno della pressione che pian piano inizia a sentire il britannico, abituato troppo spesso a correre senza rivali?

Lo strapotere del turco sembra aver messo in crisi anche un Redding che già non godeva di un’ampia fiducia, soprattutto nella sua terra, strano a dirsi. Su una pista non favorevole alla Ducati infatti, il britannico ha faticato a sentirsi a suo agio, situazione che sicuramente ha peggiorato la mancanza di convinzione che si trascina da Gara 2 del round di Estoril. Spettatore affranto di un duello mondiale che si sta delineando, l’alfiere Aruba.it Racing – Ducati si sta allontanando dalla vetta e scivola, commette errori.

 

Prima una caduta in Gara 1, poi una scelta totalmente sbagliata in Superpole Race: questi i due momenti chiave del weekend di Redding, che è entrato in confusione non riuscendo ad avere la lucidità necessaria che gli avrebbe permesso di riagganciare i rivali. La sua Gara 1 è durata poche curve e gli ha regalato uno zero che inizia a pesare sempre di più. Il pilota ha ammesso di non sapere nemmeno come guidare questa moto sulla pista che invece gli avrebbe dovuto infondere un po’ di fiducia. Ma la Superpole Race ha peggiorato una situazione già difficile. In griglia di partenza, con la pista a chiazze dopo lo scroscio di pioggia e un timido sole che si affacciava, ha optato per la gomma da bagnato, arrivando a girare 10 secondi più lento del vincitore Rea e chiudendo in ultima posizione, un risultato che non gli fa onore e che ha condizionato pesantemente la classifica e il morale.

Si può dire che anche Gara 2 sia stata un’occasione che sprecata, se si guarda al risultato di quello che considerava il primo rivale in classifica. La caduta di Jonathan Rea (risalito sulla sua ZX-10RR e passato sotto la bandiera a scacchi in 20esima posizione, ma comunque a zero punti) era un rigore a porta vuota che Redding non è stato in grado di segnare. Non sarà certo la quarta posizione della seconda manche a segnare la fine della sua corsa al titolo, anzi. Risolleva gli animi e fa tirare un sospiro di sollievo, ricordando che non tutto è perduto e che con la grinta e la giusta determinazione si può ottenere un risultato.

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Assen è chiave: svolta della stagione o addio definitivo al mondiale

Risultato che dovrà arrivare ad Assen, prossimo round in programma a fine luglio. Razgatlioglu arriva in Olanda determinato ad incrementare il vantaggio (Yamaha è salita sul podio due volte nell’ultima edizione del round olandese). Rea sarà voglioso di riscatto e cercherà di replicare lo splendido trionfo del 2018 per riagganciare il turco e anche Scott Redding è chiamato ad una svolta.

L’appuntamento olandese dovrà essere infatti quello decisivo per il suo mondiale, non tanto in termini matematici – con quello di Assen mancano ancora nove round al termine della stagione – ma sicuramente in ottica psicologica. Un weekend con risultati simili a quelli di Misano o addirittura di Donington segnerebbero molto probabilmente la fine della rincorsa al titolo e l’insistenza delle voci che lo ritengono inadatto al ruolo che ricopre.

L’ultima vittoria di Scott Redding risale a Gara 1 all’Estoril (unica insieme a quella di Gara 2 ad Aragon, round inaugurale del 2021). Eppure qui il britannico è chiamato al riscatto, stavolta davvero. Proprio Ducati infatti vanta una doppietta nell’ultima gara disputata sulla pista olandese nel 2019, con l’allora portacolori Alvaro Bautista. All’epoca lo spagnolo era l’uomo incaricato di riportare a Borgo Panigale il titolo e proprio ad Assen l’impresa sembrava essere pronta a compiersi: l’ennesima vittoria, tra l’altro consecutiva. Poi il tracollo. Ma il successo di Bautista obbliga Redding a cercare il risultato, che in questo momento sta mancando. La ‘Cattedrale’ sarà teatro della rinascita di Scott Redding o si arrenderà definitivamente passando dal definire ‘difficile’ a ‘impossibile’ l’impresa di conquistare il titolo?

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Toprak Razgatlioglu, PATA Yamaha WorldSBK Team, Scott Redding, Aruba.It Racing - Ducati, Jonathan Rea, Kawasaki Racing Team WorldSBK

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

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