Rossi: "Forse possiamo fare uno step nella seconda parte del Mondiale"
Nei test di ieri a Jerez il "Dottore" non ha ancora provato delle soluzioni risolutive per i problemi della Yamaha, ma spera che nei prossimi collaudi (non quelli di giovedì a Mugello) possano arrivare novità più sostanziose.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Valentino Rossi aveva anticipato che quello di ieri a Jerez non sarebbe stato un test fondamentale per le sorti della stagioni della Yamaha, perché ci sarebbero state da provare soprattutto delle piccole parti meccaniche, ma non ancora il tanto atteso step a livello di elettronica che richiedono a gran voce sia il "Dottore" che Maverick Vinales.
"Diciamo che abbiamo fatto un po' di lavoro per il futuro, ma da ieri sera ad oggi siamo riusciti a fare poco. Avevamo delle cose già programmate da provare, alcune hanno funzionato ed altre meno, ma mi aspetto delle cose più importanti per i prossimi test" ha detto a fine giornata il pesarese, che ha chiuso con il decimo tempo, staccato di quasi un secondo dal leader Johann Zarco.
Domenica, dopo aver concluso il GP di Spagna al quinto posto, ma lontano dai migliori, il 9 volte iridato aveva detto chiaramente di pretendere di più dalla Yamaha. Successivamente ha parlato anche con i giapponesi, ma alla fine per dirgli sempre le stesse cose, ovvero che bisogna lavorare sull'elettronica.
"C'è stato un bel meeting, siamo stati tanto a parlare ed ho cercato di spiegare le mie sensazioni. Sinceramente però gli ho detto delle cose che gli avevo già detto anche prima".
Per migliorare serve tempo, ma Valentino spera che ci possa essere ancora il margine per vedere uno step importante nella seconda parte del 2018: "Intanto dobbiamo sperare che ci siano delle piste che ci aiutino, sulle quali possiamo essere più competitivi. Poi sappiamo che ci vuole un po' di tempo, ma se saremo bravi forse possiamo vedere dei miglioramenti per la seconda parte del campionato".
Giovedì intanto la Yamaha tornerà in pista al Mugello, insieme a Ducati, Suzuki ed Aprilia, anche se c'è un'incognita pioggia: "Sarebbe un grande peccato se piovesse, perché è un test intelligente, cosa che a noi non capita moltissime volte (ride), quindi sarebbe bello sfruttarlo".
Quando gli è stato chiesto se c'è anche una componente legata alle gomme nelle difficoltà della M1, il pilota di Tavullia ha ribadito che il problema è più insito nella moto: "In realtà io credo che la nostra moto le gomme le faccia lavorare abbastanza bene, il problema è che noi facciamo più fatica degli altri a scaricare i cavalli per terra in accelerazione".
Parlando di gomme però la nuova posteriore soft introdotta dall'azienda francese in questi test ha dato dei riscontri positivi: "Ho provato la gomma nuova della Michelin e va molto bene, è stata una delle cose migliori della giornata: offrono più grip e quindi si può andare più forte. Ci hanno dato delle buone sensazioni".
Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont
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