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Perché i rivali di Yamaha dovrebbero temere il ruolo di Crutchlow
La mossa di Yamaha di ingaggiare Cal Crutchlow come collaudatore è una importante dichiarazione di intenti, perché punta a rafforzare i punti deboli mostrati nella stagione 2020. Anche se non correrà, il britannico potrà avere un’influenza rilevante.
Un capitolo d’oro della storia della Gran Bretagna in MotoGP si è chiuso alla bandiera a scacchi del Gran Premio del Portogallo, quando Cal Crutchlow ha concluso la sua ultima gara da pilota titolare per ricoprire il ruolo di collaudatore Yamaha a partire dal 2021.
Il 35enne britannico è approdato alla classe regina nel 2011, dopo una sola stagione nel mondiale Superbike con Yamaha, con cui ha vinto il titolo Supersport nel 2009. L’anno di debutto in MotoGP è stato duro, ma Crutchlow è diventato rookie dell’anno, conquistando poi sei podi fra il 2012 e il 2013 con la M1 del team Tech 3, prima di passare al team Ducati nel 2014.
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Riguardo questo articolo
Serie | MotoGP |
Piloti | Cal Crutchlow |
Autore | Lewis Duncan |