Le Mans: Porsche ha dominato la GTE/Pro con una doppietta incontrastata
La pole di Bruni con la 911 RSR #92 aveva fatto capire che fra le GT non ci sarebbe stata storia nella 86esima 24 Ore di Le Mans. La Casa tedesca ha festeggiato il 70esimo anniversario con il successo di Christensen, Estre e Vanthoor.
Foto di: Scott R LePage / Motorsport Images
Un dominio assoluto e incontrastato. La Porsche ha portato a casa da Le Mans una splendida doppietta nella classe GTE/Pro e il successo in GTE/Am per festeggiare il 70esimo anniversario del marchio.
La Casa tedesca ha mostrato una supremazia che non è mai stata messa in dubbio già dal primo turno delle qualifiche, quando Gimmi Bruni ha firmato la pole position con la 911 RSR #91 che ha siglato il nuovo record della pista in 3’47”504 e non è più stato battuto nei turni successivi, visto che la vettura gemella era a 1”6 e tutti gli altri erano letteralmente… dispersi.
I dieci chili di peso in più che sono stati attribuiti venerdì da ACO e FIA per corregge il BoP non hanno cambiato assolutamente il quadro delle forze in campo per cui era da capire solo quale delle due 911 RSR in livrea vintage avrebbe vinto la gara, portando la 106esima affermazione della Porsche a Le Mans.
L’ha spuntata la “pink pig”, la 911 RSR #92 di Kévin Estre, Laurens Vanthoor e Michael Christensen che si è aggiudicata la 86esima edizione della 24 Ore di Le Mans, percorrendo 344 giri sul tracciato mitico di 13.626 chilometri.
La differenza non l’hanno fatta le prestazioni, ma il dipanarsi della corsa. Ad ammetterlo chiaramente è Michael Christensen: "È stata una gara incredibile! La macchina è stata veloce fin dall'inizio, ma devo ammettere che abbiamo avuto un po' di fortuna durante una fase di safety car nella quale siamo riusciti ad avvantaggiarci sulla #91”.
“Da quel momento in poi ci siamo concentrati nell’accrescere il nostro vantaggio, mentre nell'ultimo terzo di gara abbiamo evitato qualsiasi rischio e per portare la macchina al traguardo in piena sicurezza".
Kévin Estre e Laurens Vanthoor hanno vissuto il culmine della loro carriera: "È semplicemente incredibile. Non riesco a descrivere i miei sentimenti. Oggi è il miglior giorno della mia vita”, ha chiosato Estre, mentre Laurens è rimasto senza parole…
"Non posso descrivere le mie emozioni e ancora non riesco a crederci. Con Kevin e Michael ci siamo integrati alla perfezione”.
Oliver Blume, CEO di Porsche AG, non si è voluto perdere una vittoria annunciata: "Ci siamo preparati meticolosamente per questa gara e ci siamo impegnati per mesi. L'intero team ha fatto un lavoro perfetto. Siamo incredibilmente orgogliosi di questa doppietta nella classe GTE-Pro. Questo è un risultato fantastico dai nostri dipendenti. La Porsche appartiene a Le Mans e Le Mans appartiene a Porsche".
Se la “pink pig”, rievocazione della 917/20 “maialino rosa” che corse a La Mans nel 1971, ha puntato al successo, la vettura gemella #91 nei colori delle 957 e 962 dominatrici negli Anni 80, divisa da Gianmaria Bruni, Richard Lietz e Frédéric Makowiecki è stata quella che ha dato spettacolo.
Frédéric Makowiecki ha fatto il maramaldo con le Ford GT, prima con quella di Andy Priaulx e poi con quella di Sebastien Burdais. Il francese ha fatto ricorso a tutto il “mestiere” per tenere dietro il combattivo connazionale sulla GT americana. “Mako” è anche finito sotto investigazione per aver usato le maniere forti con Bourdais, ma quando ha deciso di cambiare passo se n’è andato lasciando gli avversari scornati a quasi mezzo minuto.
"Per oltre un'ora ho combattuto duramente con Sebastien per il secondo posto. Ciò è quello rende il mio lavoro di pilota molto divertente, ma in questa fase di bagarre non siamo riusciti a recuperare terreno sulla #92”.
Contro questa Porsche non c’era storia per nessuno, tutti gli agguerritissimi avversari hanno fatto solo la figura degli sparring partner: la ricorrenza dei 70 Anni meritava di essere festeggiata nel modo migliore e i tedeschi sono stati abili, abilissimi nel costruire la loro supremazia.
Hanno fatto scelte coraggiose, passando al motore posteriore-centrale già dallo scorso anno in quella che è stata una stagione di apprendistato. L’aver abiurato il flat-6 a sbalzo non è stato vissuto come un “tradimento”, ma un salto nel futuro: Porsche ha saputo fare valere il suo peso a Le Mans per cui la 911 RSR è arrivata sul mitico tracciato della Sarthe con una superiorità tale che è andata oltre il Balance of performance.
Con la doppietta nella maratona francese, Porsche ha incrementato il proprio vantaggio nelle classifiche Piloti e Costruttori del campionato mondiale FIA WEC. Sarà una stagione trionfale nella quale la 24 Ore sarà la ciliegina della torta…
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