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Tre squadre vicine, ma la Ferrari torna leader delle velocità

La Ferrari svetta nel giro secco dopo le prove libere del GP del Brasile, mentre la Mercedes impressiona nel passo gara alla conclusione di due turni condizionati dalle basse temperature. Occhio anche alla Red Bull, ma il dato che è emerso è che le Rosse sono tornate a dettare legge nelle velocità massime.

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

È stato il meteo il grande protagonista della prima giornata di attività in pista del Gran Premio del Brasile.

La sessione FP1 si è disputata sotto una fitta pioggia, calata di intensità solo nella fase conclusiva, mentre il secondo turno (svoltosi in condizioni di pista asciutta) si è comunque disputato con temperature molto basse (23 gradi di asfalto) che non hanno favorito la raccolta dei dati in vista del proseguimento di un weekend che dovrebbe volgere a condizioni di cielo sereno e temperature più alte.

I primi riscontri ci sono comunque stati, ed hanno confermato le due Ferrari al vertice nelle simulazioni di qualifica, seppur con margini molto ridotti, come nella tradizione del circuito di Interlagos.

I primi cinque piloti sono racchiusi in un margine di 0”223, con Vettel leader di giornata e Leclerc a 21 millesimi, una conferma comunque importante per la Ferrari considerando la ridotta attività in pista.

In più occasioni nel corso dell’anno per il box del Cavallino è stato cruciale il lavoro del venerdì sera, ma da quanto visto oggi non sembrano necessari stravolgimenti del setup.

Il tutto al netto di cambiamenti drastici delle condizioni atmosferiche, una variabile impazzita come sempre a San Paolo, e particolarmente temuta dalle squadre.

Due settimane fa ad Austin era stato l’aumento repentino delle temperature (molto basse il venerdì) a mandare in crisi di assetto alcune squadre, e a Interlagos non è uno scenario da escludere.

Nella lotta per la pole, alla candidatura Ferrari ci sono ovviamente da aggiungere le due Mercedes ma anche la Red Bull.

“Dobbiamo prendere i riscontri di oggi con le pinze – ha confermato Verstappen, che ha concluso la giornata alle spalle dei ferraristi – ma i 3 top-team sembrano molto vicini. Credo che domani saranno da valutare le temperature della pista visto che potrebbero riservare delle sorprese, ma dovremmo essere tutti della partita”.

La giornata ha visto problemi di power unit su entrambe le Toro Rosso, ma non sembra esserci allarme in casa Honda, dove hanno fatto intendere che sia Gasly che Kvyat stessero utilizzando lo spec 2 ormai giunto al limite del chilometraggio.

Un po' meno equilibrati sono stati invece i riscontri arrivati dalle simulazioni di gara, che hanno visto in Hamilton e Bottas gli unici capaci di scendere sotto il muro del minuto e tredici secondi, sia con gomme soft che medie.

La concorrenza (Red Bull e Ferrari) si è spinta sul ‘tredici basso’, ma bisogna considerare che negli ultimi trenta minuti c’è stato un periodo di Virtual Safety Car (causata dallo stop di Gasly) e la bandiera rossa a quattro minuti dal termine (a causa dello stop di Kvyat) che ha anticipato la bandiera a scacchi: due imprevisti che hanno frammentato il lavoro dei team.

La Ferrari ha scelto di allungare molto i long-run, sia con Vettel (soft) che con Leclerc (medie) e al di là dei tempi, comunque buoni, non si sono manifestati problemi di degrado, lasciando aperta la possibilità di scegliere nella Q2 di domani sia soft che medie.

La scelta delle ‘gialle’ dovrebbe essere quella ideale per Leclerc, che domenica scatterà dalla sesta o settima fila, cercando di allungare il primo stint di gara il più possibile.

La gara ad uno stop è data per scontata, mentre la scelta delle mescole è ancora un rebus. Peccato che la bandiera rossa finale abbia impedito di valutare l’assaggio di simulazione gara di Bottas, unico a montare le hard.

Dai primi verdetti il Gran Premio del Brasile sembra una partita apertissima, con tre squadre in lotta per pole e vittoria. Ovviamente c’è stata molta attenzione sulle performance in rettilineo delle due Ferrari, e non avrebbe potuto essere altrimenti dopo le polemiche sollevate ad Austin da Verstappen.

I primi verdetti sembrano confermare la SF90 vista fino al Gran Premio del Messico, ovvero la monoposto più veloce sul dritto, ma sarà la qualifica di domani a dare una risposta definitiva.

Charles Leclerc, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari con un braccialetto ispirato a Senna
Max Verstappen, Red Bull Racing RB15
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Il casco di Sebastian Vettel, Ferrari
Il casco di Sebastian Vettel, Ferrari
Il casco di Sebastian Vettel, Ferrari
Il casco di Sebastian Vettel, Ferrari
Il casco di Sebastian Vettel, Ferrari
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10 e Charles Leclerc, Ferrari SF90
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Helmut Marko, Consulente, Red Bull Racing, parla con Max Verstappen, Red Bull Racing
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Il casco di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Sebastian Vettel, Ferrari parla ai media
Sebastian Vettel, Ferrari parla ai media
Sebastian Vettel, Ferrari parla ai media
Max Verstappen, Red Bull Racing
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
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