Wolff lancia la sfida alla Ferrari: "Abbiamo lavorato per la gara"
Il grande capo della Mercedes ha ammesso che in questo momento la squadra ha alcune difficoltà, ma è convinto che domani la musica potrebbe cambiare. E per lui sarebbe sbagliato parlare di fine di un'era.
Foto di: Sutton Motorsport Images
"Una monoposto non perde e non guadagna velocità da una sessione all'altra senza un motivo. Sappiamo che la base fondamentale vettura è buona, ma come sappiamo, per sfruttarla è necessario che gli pneumatici lavorino nella ormai nota finestra di temperature in cui rendono al meglio".
Toto Wolff solitamente il sabato non ha incontri con i media, ma i verdetti di Shanghai lo hanno convinto che fosse necessario metterci la faccia e spiegare ai giornalisti presenti i motivi della giornata "no" del team campione del Mondo. "In passato abbiamo sofferto problemi di surriscaldamento – ha confermato Wolff - oggi invece è accaduto il contrario, ed abbiamo sofferto a causa di mancanza di trazione. Abbiamo visto come la Ferrari sia riuscita invece a sfruttare al meglio le gomme, e la loro monoposto sembrava andare su un binario, come accaduto a noi a Melbourne".
C’è chi ipotizza che abbiate lavorato in vista della gara di domani….
"Sì, domani avremo i riscontri, e se non saranno positivi dovremo capire. Le previsioni indicano temperature diverse, con circa 20 gradi in più di asfalto rispetto ad oggi, e questo potrebbe fare la differenza. Abbiamo lavorato per la gara, ma non sappiamo ancora se quanto fatto si rivelerà giusto o meno".
Avete la sensazione di rivivere i problemi che avete accusato lo scorso anno su alcune piste con la "Diva"?
"Oggi è sembrato un po' un flashback, ma penso che siano due monoposto con reazioni differenti. Questa è una donna capricciosa, quando troviamo il bilanciamento giusto la nostra monoposto è perfetta, ma oggi non ci siamo riusciti".
In Bahrain si è avuta la sensazione che le comunicazioni con i piloti non siano state perfette...
"Abbiamo avuto una grande discussione su come possiamo ottimizzare questo aspetto. Ogni pilota è diverso, alcuni necessitano di maggiori informazioni, altri meno. E in Bahrain non siamo stati efficienti come avremmo voluto nel dire a Lewis cosa stava accadendo e cosa avrebbe potuto fare. Penso che dobbiamo comunicare di più e capire quali sono le informazioni necessarie ai piloti per mettere a fuoco gli obiettivi, evitando di pensare che un pilota guidi come un robot. In Bahrain ad un certo punto Valtteri era dietro a Sebastian, e quando ha chiesto se dovesse spingere o meno, non siamo stati chiari. Se avessimo detto che non eravamo certi di un secondo stop della Ferrari, avrebbe probabilmente guidato in modo diverso, ma non l’abbiamo fatto".
State soffrendo con le mescole morbide. Può essere legato alla programmazione dei test invernali in cui avete utilizzato per lo più la mescola soft?
"No, non la penso così. Credo sia una coincidenza, aspettiamo di vedere come andremo con la ipersoft a Monaco! Ci sono motivi tecnici da comprendere ed interpretare, e se fosse facile ogni squadra avrebbe già tutto sotto controllo, ma non credo che oggi sia così".
A volte la monoposto non permette agli pneumatici di lavorare nella giusta finestra, a volte no. Da cosa dipende?
"Ogni anno è una sfida riuscire a capire la macchina e l'interazione con la gomma. Abbiamo visto a Melbourne che la macchina può essere è molto veloce. È inerente alla macchina? Non lo so".
Bottas si è confermato ancora oggi davanti ad Hamilton. Valtteri è in crescita o Lewis è sotto la sua performance abituale?
"Lewis oggi ha sofferto molto la mancanza di temperatura degli pneumatici anteriori, che in effetti sono risultate più basse di quelle rilevate sulla monoposto di Valtteri, che a sua volta è riuscito in qualche modo a sopperire meglio al problema. Ma è troppo presto per giudicare, siamo al terzo weekend di una stagione molto lunga, e non dobbiamo dimenticare la straordinaria prestazione di Lewis a Melbourne. Aspettiamo un po', ma a coloro che dopo la gara in Bahrain hanno detto che Valtteri non ha l’istinto 'omicida' dei campioni, rispondo che un pilota che batte Lewis Hamilton in qualifica è sicuramente un pilota veloce, ed anche con un certo istinto 'omicida'".
Sembra che Bottas dia il meglio di sé quando la monoposto è difficile da guidare...
"È un’osservazione interessante. In effetti lo scorso anno a Montecarlo avevamo una monoposto che non andava bene, ma Valtteri riuscì a metterla in seconda fila. Ma non so darvi una spiegazione".
Questa giornata per qualche addetto ai lavori potrebbe rappresentare la fine di un’era…
"Non credo. Se pensassimo questo vorrebbe dire che non abbiamo la mentalità giusta. Abbiamo dimostrato in passato di saper uscire da periodi difficili, e ho iniziato ad apprezzare anche le giornate difficili, perché aiutano a comprendere meglio la monoposto e la squadra e il team nelle difficoltà cresce".
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