Rosberg-Hamilton: ora è anche una "guerra" psicologica
Rosberg mira a destabilizzare il compagno di squadra: "Lewis sta per tornare quello degli ultimi due anni" e Hamilton risponde: "Sono sempre lo stesso. Giochiamo psicologicamente, ma io sono nel miglior momento della carriera".
Foto di: XPB Images
Due stagioni di lotta in pista, di schermaglie a fine gara, di parole non dette, di saluti tolti poi restituiti a denti stretti, di una pace quasi forzata da una convivenza doverosa nel box Mercedes. E ora? Tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton è scattato qualcosa d'altro.
Il duello non si limita più solo alla pista. Ora il gioco tra i due si è esteso. I 21 circuiti che compongono il calendario 2016 di F.1 sembrano un giardino troppo piccolo per due ragazzi dagli orizzonti ampi, nonostante due caratteri diametralmente opposti e due modi di correre altrettanto agli antipodi. Uno tutto fracasso e spasso, feste, vita mondana e tre titoli mondiali piloti in tasca. L'altro casa e famiglia, ma ancora zero titoli nel carniere e un inizio di stagione entusiasmante.
Lo sport lascia spazio anche ad altri campi al suo interno. In questo caso non si può non prendere in considerazione l'aspetto psicologico di un duello che è iniziato a tutti gli effetti a Sakhir, nel 2013, con quel duello negli ultimi giri del Gran Premio del Bahrain e che non ha mai realmente conosciuto armistizi. E' ormai un dato di fatto: Rosberg ha alzato l'asticella in pista, ma ora ha intenzione di entrare nella psicologia di Lewis e di affossarlo prima possibile, memore della grande rimonta dell'inglese che gli costò il titolo piloti 2014 dopo una furiosa rimonta a suon di vittorie proprio del compagno di squadra.
"Io non esulto affatto per i problemi avuti da Lewis", ha dichiarato Rosberg al termine del fine settimana di Sakhir. "Io faccio solo il mio lavoro e cerco di farlo in modo perfetto come l'ho fatto nelle prime due gare". Poi, ecco la sottile stoccata a Hamilton: "Lewis sta per tornare forte come lo è stato negli ultimi due anni".
Parole di chi pensa che Hamilton non sia nelle migliori condizioni psicofisiche per lottare con lui. Distratto forse da una vita sicuramente attraente, ma altrettanto dispendiosa per quanto riguarda il fisico, ma anche e soprattutto per la mente.
La risposta di Hamilton non si è certo fatta attendere ed è stata piuttosto chiara: "Questo è un gioco psicologico", ha ribattuto. "E' una parte di ciò che stiamo facendo, ed è una battaglia. Ora sono nel periodo più solido di sempre, forse grazie alla mia età e all'esperienza. Nulla può infastidirmi. Non ho pressioni o stress. Dobbiamo solo continuare a lavorare come abbiamo fatto sino a oggi".
In questo primo mese di Mondiale, Rosberg ha mostrato di essere perfetto nei momenti chiave: in partenza, nelle strategie, nei sorpassi e nei doppiaggi. Poco importa centrare due pole position se poi alla prima curva ci si ritrova in quinta o addirittura in nona posizione. Se vuole vincere il quarto iride della carriera, Hamilton dovrà cercare di rispondere immediatamente, perché Rosberg sembra davvero nel miglior momento della carriera e non si può sottovalutare un ragazzo veloce, intelligente e affamato di vittorie come il tedesco in questo 2016.
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