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Intervista

Pascal Picci: “C’è chi ha agito per demolire la Sauber!”

Il CEO di Longbow Finance parla dei motivi alla base del divorzio con Monisha Kaltenborn e della voglia di rilanciare il team svizzero (e le sue "qualità tecnologiche") con un leader “capace di motivare le persone" e "non autoritario"...

Pascal Picci, CEO e presidente Longbow Finance, con Jörg Zander

Foto di: Longbow Finance

Sauber garage
Marcus Ericsson, Sauber
Marcus Ericsson, Sauber
Marcus Ericsson, Sauber, Julien Simon-Chautemps
Pascal Wehrlein, Sauber, in the drivers parade
Pascal Wehrlein, Sauber, uses his phone
Pascal Wehrlein, Sauber, in the drivers parade
Pascal Wehrlein, Sauber C36
Pascal Wehrlein, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber C36

Alla vigilia del Gran Premio di Baku e dell’interruzione clamorosa del rapporto di collaborazione fra Monisha Kaltenborn e il Sauber F1 Team al termine di un’avventura durata esattamente sette anni e sette mesi, Pascal Picci era certamente l’uomo più inseguito dal paddock di un Circus non soltanto lasciato di stucco, ma anche bisognoso di chiarimenti.

Trincerato negli uffici della Longbow Finance di Lutry nei pressi di Losanna (“Ho dato disposizione che non mi passassero altre chiamate e ho fatto un’eccezione per voi”), il CEO e presidente della finanziaria elvetica proprietaria della squadra elvetica dal 20 luglio dello scorso anno ha alzato il telefono per parlare in esclusiva con Motorsport.com per il tramite della sua redazione di Lugano. 

“Dovremmo sì avere un nuovo team manager, ma si tratta di un futuro condizionale. Ci sono molti candidati, ovviamente, anche perché dobbiamo avere qualcuno con noi prima possibile”, ha detto Pascal Picci a Motorsport.com Svizzera.

“La nostra idea non è quella di avere un gruppo di lavoro manageriale o tecnico di più persone al vertice, ma un uomo solo al comando: un boss, come si dice. Parliamo di una figura capace di motivare un team: non un comandante totalitario, bensì un ‘leader lungimirante’, per usare un’espressione italiana. Effettivamente, c’è qualcuno in lizza, un mio favorito. E non nascondo che Frédéric Vasseur fosse recentemente con me a Hinwil, l’hanno visto in parecchi in mia compagnia. Per il resto, è ancora troppo presto per immaginare di dare indicazioni di più largo respiro alla squadra”.

Ma il manager svizzero romando, di lontane origini italiane, non rinuncia comunque a togliersi un sassolino dalla scarpa che, col tempo, si faceva sempre più doloroso e fastidioso.  

“Devo smentire una volta di più la storia secondo la quale c’erano diversità di opinioni sulla gestione dei piloti, perché a detta di qualcuno avremmo voluto favorire Ericsson. Si tratta di un colpo basso, un pugno sotto la cintura, che ci ha fatto molto male. Un’azione negativa, orchestrata nei riguardi di Marcus e della squadra stessa allo scopo di demolirci”.

E ancora: “Se lo svedese fosse andato più forte o si fosse piazzato più avanti in classifica di Pascal Wehrlein, molti avrebbero pensato e certamente detto che ciò sarebbe avvenuto soltanto perché aveva un’auto migliore, più competitiva. È un atteggiamento che giudico disgustoso così come i rumor che qualcuno ha fatto artamente circolare”.

Il futuro, per lo meno nelle intenzioni della Longbow Finance, si fa comunque roseo per il Sauber F1 Team. “La nostra idea è quella di valorizzare l’eccellenza di questa scuderia e di farne un punto di riferimento, in Svizzera e non soltanto. A Hinwil c’è un enorme potenziale e il nostro target primario sarà d’ora in poi quello di valorizzarlo al meglio: vogliamo promuovere la grande tecnologia tuttora ospitata all’interno della factory”. 

 

 

“Tanti l’hanno dimenticato, ma è stata la BMW a portare investimenti finanziari e mezzi tecnici d’avanguardia a Hinwil. A noi sembra qualcosa di naturale e scontato voler riattivare il tutto. La Sauber diventerà una perla rara in ambito automotive in campo sia svizzero che internazionale”.

Qualcosa in più sulle strategie: “Al momento non stiamo affatto valutando l’espansione in altre categorie, perché ci concentreremo sulla Formula 1 e sullo sviluppo delle infrastrutture, la galleria del vento, l’ aerodinamica e il new engineering, dal potenziale inespresso. Siamo soltanto all’alba della rinascita e la Sauber è molto vicina al nostro cuore”.

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