Niki Lauda è morto nella nottata di lunedì 20 maggio
L'ex pilota austriaco, 70 anni, tre volte campione del mondo di Formula 1 nel 1975, 1977 e 1984, già presidente del Consiglio di Sorveglianza del team Mercedes dal settembre del 2012, si è spento in Svizzera circondato dall'affetto dei propri cari...
Niki Lauda è morto. Il settantenne tre volte campione del mondo di Formula 1 (e successivamente imprenditore di successo nel campo del trasporto aereo cargo e passeggeri con le compagnie Lauda Air e Niki) si è spento serenamente, circondato dai propri familiari, in una clinica svizzera nella notte del 20 maggio.
Il motorsport e l'Austria hanno dunque perduto uno sportivo di grande carisma e uno dei suoi figli più grandi, nato a Vienna il 22 febbraio 1949. Lo ha reso noto la famiglia con un messaggio di posta elettronica inviato alla stampa durante la nottata fra lunedì e martedì.
Il suo percorso di recupero fisico si era interrotto repentinamente proprio alla vigilia dell'inatteso decesso. “A causa di alcuni problemi ai reni, Niki è stato trasferito in un centro di riabilitazione per una dialisi”, aveva dichiarato il fratello, Florian Lauda, appena qualche ora prima.
"Con profondo dolore, annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con la sua famiglia lunedì 20.05.2019. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili. La sua instancabile spinta, la sua semplicità e il suo coraggio rimangono un modello e un punto di riferimento per tutti noi. Lontano dal pubblico, era un marito, padre e nonno amorevole e premuroso. Ci mancherà molto", dice l'e-mail firmata dalla famiglia Lauda.
Nell'agosto del 2018 Niki Lauda aveva dovuto sottoporsi a un complesso trapianto di polmoni presso l'Allgemeines Krankenhaus der Stadt Wien nella capitale austriaca, intervento chirurgico che richiese due mesi di ospedalizzazione, e stava pianificando di tornare presto al lavoro nel Circus della Formula 1, specialità di vertice dell'automobilismo di cui aveva conquistato il titolo piloti nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren-TAG Porsche.
Il suo apparato respiratorio era stato danneggiato nel terribile incidente del primo agosto 1976 sul circuito del Nürburgring in cui la monoposto prese fuoco con conseguenti e visibili danni su più parti del corpo, in special modo il viso. Ciò non gli impedì di tornare in pista saltando appena due gare dopo la Germania e perdendo la rincorsa al titolo iridato per un punto di differenza nei riguardi di James Hunt in seguito alla decisione di non gareggiare nel tifone del Fuji.
Niki Lauda, Ferrari 312T2
Photo by: LAT Images
Dal settembre del 2012 era Presidente del Consiglio di Sorveglianza della scuderia Mercedes, formazione plurititolata di cui seguiva l'attività ai box sui circuiti nelle vesti di consulente speciale del team principal Toto Wolff, di Lewis Hamilton e, in epoche differenti, di Nico Rosberg e Valtteri Bottas, il tutto dopo avere ricoperto in precedenza il ruolo di direttore sportivo della Jaguar Racing nel 2001 e 2002 e di "suggeritore esterno" della Ferrari all'inizio degli Anni Novanta.
Niki Lauda, McLaren MP4/2 TAG Porsche
Photo by: LAT Images
Soprannominato "Il computer" negli anni d'oro per l'innata capacità analitica di cui dava sfoggio al volante delle proprie vetture da corsa, Niki Lauda ha disputato in tutto 171 Gran Premi fra il GP Austria 1971 e il GP Australia 1985, con March, BRM, Ferrari, Brabham e McLaren, vincendo 25 gare, la prima delle quali sul Circuito del Jarama nel 1974, ottenendo 24 pole position e strappando un identico numero di giri più veloci.
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