Mercedes: ecco perché Lewis non è stato protetto dalle Red Bull sulle Soft
James Vowles, stratega del team Mercedes F1, ha spiegato in un video come mai il team di Brackley non ha richiamato Hamilton al pit per contrastare la rimonta delle Red Bull con le Soft: "La gomma morbida andava più forte del previsto".
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
La Formula 1 è regolata quasi sempre da scelte che sono orientate dalle simulazioni dei computer che snocciolano numeri che andrebbero interpretati e non semplicemente letti. Un esempio chiaro ce lo mostra James Vowles, stratega del team Mercedes F1, il quale ha ammesso che il team di Brackley non aveva previsto che il passaggio a una gomma Soft durante la safety car in Cina, mentre alla Red Bull Racing ha consentito il successo con Daniel Ricciardo.
Come se non si sapesse che a fine GP la pista ha un grip enormemente superiore e con il serbatoio vuoto è possibile andare molto oltre ai long run delle prove libere.
Se Valtteri Bottas, leader della gara, e il suo inseguitore Sebastian Vettel, avevano già superato l’ingresso della corsia box quando è stata fatta entrare in pista la Safety car, Lewis Hamilton avrebbe avuto tutto il tempo di tornare in pit lane per fare pit stop esattamente come hanno fatto le due RB14 una in fila all’altra che poi hanno preso a girare con un ritmo insostenibile per tutti, tanto da portare l’australiano al successo.
Vowles ha insistito sul fatto che la mancanza di sorpassi nella prima parte della gara aveva suggerito che il differenziale fra le mescole non era tale da giustificare una sosta.
"Fino a quel punto della gara non c’erano stati sorpassi fra le monoposto", ha detto Vowles "anche quando c'era una differenza di mescola per cui non ci aspettavamo sorprese. Avevamo Kimi davanti a Lewis con la gomma morbida, ma non c’era alcuna differenza tra le due macchine, visto che non potevamo neanche avvicinarci”.
“Lo stesso stava succedendo con Valtteri davanti a Vettel, entrambi sulle stesse gomme. Verstappen aveva la Ultrasoft, gomma molto sensibile e difficile da gestire, e né Kimi né Lewis riuscivano a rientrare su di lui. Quindi su una pista del genere la differenza tra i composti non stava funzionando".
Vowles, quindi, ha detto che con la safety car la discriminante era la posizione in pista, e quanti posti avrebbe perso Hamilton se avesse fatto il pit stop.
"Esaminiamo sempre il numero di posizioni che possiamo potenzialmente guadagnare o perdere con la safety car. E allora cosa avremmo potuto guadagnare? Con Verstappen davanti, sapevamo che c'era la possibilità che la Red Bull sfruttasse la safety car per fare il pit, ma secondo i nostri conti Lewis sarebbe salito sul podio, se potevamo andare in fondo con le Medium”.
"Del resto la nostra macchina funzionava molto, molto bene con le Medium. Infatti sapevamo che si potevano fare 40 giri, che è stata la distanza coperta a fine gara da Valtteri. Quindi la prima domanda da farsi era: una gomma con 10 giri percorsi era destinata a soffrire? E la domanda successiva è stata: quante posizioni perderemo?”.
"Sapevamo che Ricciardo era nella nostra finestra, quindi se non si fosse fermato, ce lo saremmo tenuti alle spalle. Ma dovevamo controllare anche Raikkonen, e Kimi era rimasto in pista molto più a lungo, ed era tornato in quella che abbiamo chiamato la finestra della safety car per Lewis - il che significa che sarebbe stato molto, molto marginale se Lewis fosse uscito dietro a Kimi”.
"La gara poi abbiamo visto come è andata con i due Red Bull che hanno patto il pit stop, e in effetti Ricciardo è finito dietro a Kimi, mentre Verstappen era davanti. Sapevamo anche che se ci fossimo fermati con Lewis durante la safety car saremmo sempre finiti dietro a Verstappen, quindi qualsiasi scelta avessimo fatto saremmo andati dietro a Verstappen da quel momento in poi ".
In realtà Vowles ammette che la Mercedes non si aspettava che le gomme Soft fossero così veloci nell'ultima parte del GP:
"Quando abbiamo messo sul tavolo tutte le ipotesi fatte basandoci sui dati precedenti, non credevamo che ci sarebbe stato un differenziale tale di prestazione fra un Soft e una Medium vecchia di 10 giri”.
"Tutti avete visto quello che è successo, entrambe le Red Bull erano straordinariamente veloci sulle Soft e sono state in grado di risalire facilmente fino al comando”.
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