I sospetti di Senna sulla Benetton nati col ritiro nel GP del Pacifico
Dopo il ritiro patito nel primo giro, Senna ha osservato la gara da bordo pista. In quel momento ha capito che secondo lui sulla Benetton si adottava un dispositivo irregolare.

Senna aveva conquistato la pole position, la numero 64 della sua carriera, grazie al suo tempo nelle qualifiche di venerdì. Questa è stata una fortuna per due motivi: sabato la pista era molto più lenta e si è girato alla curva Revolver, ottenendo solamente il 24° tempo in quella sessione.
Anche il compagno di squadra Damon Hill era finito in testacoda alla stessa curva ed il suo tempo più veloce nella sua prima manche era stato molto lontano da quello che aveva fatto venerdì.
Senna disse in quel momento: "Nel corso del primo run la macchina andava bene, il motore, tutto funzionava bene, era un giro ragionevole, l'aderenza era buona, ma non so davvero cosa sia successo. E' strano che sia successo lo stesso ad entrambi, e davvero non capisco perché”.
"Ho avuto una buona direzionalità in curva, quindi non dovrebbe essere stato affatto un problema. E' stato deludente e frustrante, ma è stato meglio che accadesse oggi e non domani”.
Schumacher, nel frattempo, era deluso di non aver potuto lottare per la pole, ma era entusiasta delle sue possibilità di gara.
"Ho aspettato fino alla fine nella speranza che la pista fosse più veloce e quando finalmente sono uscito la pista era ricoperta d'olio".
"Un vero peccato, perché avevamo migliorato ulteriormente l'assetto. Ma almeno parto dalla prima fila della griglia - il distacco da Senna è minore rispetto al Brasile - e non vedo l'ora che arrivi domani perché stamattina abbiamo trovato un buon set-up per la gara”.
Schumacher è stato protagonista di una partenza sorprendente dalla prima fila, alimentando così i sospetti sulle irregolarità della Benetton, e si è trovato subito davanti ad un Senna autore di una partenza imperfetta. Giunti in curva 1 Senna ha scelto di non sfidare Schumacher, ma probabilmente avrebbe dovuto osare qualcosa di più visto che la McLaren di Hakkinen lo ha colpito da dietro in mezzo alla curva spedendolo in testacoda.
Dopo essere finito nella ghiaia, la gara di Senna è stata completata da Nicola Larini, sostituito dell'infortunato Jean Alesi alla Ferrari, che lo ha raggiunto nella ghiaia e andando a colpire la sua Williams mentre scivolava all'indietro. L'impatto ha rotto la sospensione anteriore destra della vettura di Senna.
Senna ha raccontato: "È stato un inizio normale, ma non brillante. Ho avuto troppo pattinamento così Michael ha preso il comando. Alla prima curva eravamo vicini ed era possibile tentare una manovra di sorpasso, ma sarebbe stato molto rischioso, così ho deciso di rimanere secondo e di essere sicuro”.
"Poi, quando ero in curva, Mika è arrivato da dietro, mi ha colpito e mi ha spedito fuori. Successivamente altre auto hanno fatto un testacoda e poi Larini è arrivato e mi ha colpito. In quel momento mi sono dovuto ritirare".
Dell'incidente con Senna, il suo ex compagno di squadra della McLaren (dalla fine del '92) Hakkinen ha detto: "È un peccato che abbia toccato Ayrton, ma ha frenato tardi, come ha fatto Michael davanti a lui. Non ho potuto evitarlo".
Purtroppo per Senna non c’è stata nessuna bandiera rossa che gli avrebbe consentito di ripartire, dato che i commissari hanno rapidamente ripulito la pista.
Senna non è tornato subito ai box ma ha incontrato il team manager della Williams Ian Harrison. Ayrton ha scelto di guardare la gara a bordo pista per qualche minuto. A seguito di questo, Harrison ha poi detto che Senna era "assolutamente sicuro" che ci fosse qualcosa di disdicevole che la Benetton stava facendo.
In quel periodo la Benetton era stata esonerata dalla FIA a seguito di un'indagine sul suo potenziale utilizzo del controllo di trazione in quella stagione, in quanto non si era potuto dimostrare che la squadra aveva utilizzato un tale sistema nei weekend di gara.
Tuttavia era stato scoperto un sistema di launch control era nascosto nel suo software, ma il team aveva sostenuto con successo che non era possibile accedervi al di fuori dei test.
Al termine del primo giro, Schumacher poteva vantare un margine di 2,6’’ su Hakkinen ed ha poi vinto la gara con un vantaggio di ben 1’15’’ sulla Ferrari di Gerhard Berger della Ferrari e sulla Jordan di Rubens Barrichello, mentre Hakkinen ha abbandonato al 19° giro con un problema al cambio idraulico.
Schumacher è stato raggiante dopo aver ottenuto la sua seconda vittoria della stagione e dopo aver trionfato sul terreno di casa di Senna in Brasile.
"Penso che siamo stati un po' sfortunati a non ottenere la pole position, ma sapevo che il nostro assetto di gara era buono", ha detto Schumacher. "Ovviamente, la partenza sarebbe stata fondamentale. Avevo fatto tutto il possibile per rendere la pista il più pulita possibile, anche se partivo dal lato sporco della griglia”.
"Avevo provato qualche partenza e quel lavoro ha dato i suoi frutti. Sono riuscito a frenare Senna alla prima curva e poi ho guardato negli specchietti e ho visto che era fuori strada. Ero preoccupato che fermassero la gara e devo ammettere che mi sono sentito sollevato quando non ho visto bandiere rosse alla fine del primo giro”.
"Da quel momento in poi, sapevo che avevamo un'ottima possibilità di vincere, non solo perché il nostro principale concorrente era stato eliminato, ma perché la Benetton-Ford è davvero, davvero buona".
La gara successiva sarebbe stata Imola…
Ayrton Senna, Williams FW16

Foto di: Sutton Motorsport Images
Podio: il vincitore della gara Michael Schumacher, il secondo classificato Gerhard Berger, il terzo

Foto di: LAT Images
Rubens Barrichello, Jordan 194-Hart

Foto di: LAT Images
Ayrton Senna, Williams FW16 Renault

Foto di: LAT Images
Race winner Michael Schumacher, Benetton

Foto di: LAT Images

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Riguardo questo articolo
Serie | Formula 1 |
Evento | GP del Pacifico |
Sotto-evento | Domenica, la gara |
Piloti | Michael Schumacher , Ayrton Senna |
Team | Williams |
Autore | Charles Bradley |
I sospetti di Senna sulla Benetton nati col ritiro nel GP del Pacifico
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