Hamilton: "Oggi non possiamo dire che la Ferrari sia stata più forte del 2018"
Il 5 volte iridato dice anche di vedere un possibile dualismo in casa Ferrari così come avvenne in McLaren nel 2007, l'anno della Spy Story e del Mondiale perso di 1 punto dai due piloti di Woking.
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Lewis Hamilton si è presentato in grande forma a Shanghai, sede del terzo appuntamento del Mondiale 2019 di F1 e 1000esimo Gran Premio della storia del Circus iridato. Dopo la vittoria ottenuta a sorpresa in Bahrain sfruttando un guasto sulla Ferrari SF90 che ha rallentato Charles Leclerc, il 5 volte iridato è apparso pronto per andare alla ricerca della seconda affermazione stagionale.
Questa potrebbe permettergli di andare in testa alla classifica Mondiale Piloti, scavalcando il suo compagno di squadra Valtteri Bottas e allungando ulteriormente sui due piloti della Ferrari. Sebbene la Mercedes abbia iniziato la stagione con due doppiette, Lewis pensa che la lotta per il titolo sia attualmente molto aperta e comprenda almeno 4 piloti, senza dimenticare i due della Red Bull, che potranno rendersi pericolosi già in questo fine settimana.
"Al momento è chiaro che la lotta per il vertice non sia circoscritta tra me e Vettel e non penso che ci saranno cambiamenti a breve. Al momento la lotta comprende almeno 4 piloti e metterei anche le Red Bull. Non possiamo evitare di inserirle. Sono partiti un po' più lenti di noi, ma se guardiamo l'anno passato vinsero la gara in Cina e hanno chiuso la stagione con una monoposto molto forte. Avevo già detto che avremmo potuto vedere una cosa simile. Quest'anno sono forti anche sui rettilinei e sono rimasti forti dove già lo erano in passato".
Hamilton ha poi evitato di dare giudizi sulle prestazioni dei top team, anche se, in realtà, ne ha dato uno molto chiaro sulla Ferrari. La Scuderia di Maranello ha iniziato la stagione molto peggio di quanto abbia fatto nel 2018. Lo scorso anno Vettel era riuscito a portare a casa le prime due vittorie stagionali in Australia e Bahrain, mentre a oggi le Rosse sono ancora ferme a quota zero nella casella che segna le vittorie stagionali.
"Per quanto riguarda le prestazioni è difficile dare ancora dei giudizi. Se guardiamo Melbourne, la Ferrari faceva fatica, poi in Bahrain sono andate molto forte. Certo non possiamo dire che sia stata più forte dell'anno passato, perché nel 2018 vinsero la prima e la seconda gara. Hanno comunque un grande pacchetto, così come lo avevano l'anno scorso. Per quanto riguarda la Mercedes, non abbiamo un pacchetto peggiore dell'anno passato. Abbiamo fatto un'ottima monoposto quest'anno, ma anche la Ferrari ha fatto un passo avanti".
L'aspetto psicologico in Formula 1, così come in tutti gli sport, ha un ruolo fondamentale. Non è un caso che Hamilton si senta spesso chiedere di un possibile vantaggio dal punto di vista mentale ogni volta che ha la possibilità di duellare con Sebastian Vettel in pista. Lui, però, ha parzialmente declinato queste congetture.
"Non credo di avere un vantaggio psicologico su Vettel. Non vado in lotta con lui pensando di avere vantaggi psicologici o cose simili. Mi godo il duello contro tutti, non importa con chi stia lottando. Uso sempre la stessa mentalità, dunque non importa con quale pilota sia in lotta. Ho sempre lo stesso approccio. Forse non è la domanda giusta da fare a me. Dovreste chiedere a lui!".
Dove invece Hamilton non si è tirato indietro è nel giudicare il dualismo in casa Ferrari come molto simile a quello che dovette vivere lui nel 2007, quando condivise il box McLaren con Fernando Alonso in una delle stagioni più burrascose della storia della Formula 1.
"Chiaramente ci sono molte similitudini tra quanto fatto da Leclerc e quanto accadde tra me e Fernando Alonso nel 2007. Ricordiamo che Vettel è 4 volte iridato, Fernando era un 2 volte campione del mondo. Charles è un ragazzo molto giovane ed è appena arrivato, ma ci sono tante similitudini tra quanto accadde tra me e Fernando e quello che sta accadendo ora".
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