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Ferrari: Vettel è tornato a essere il "cecchino" dei quattro mondiali

Il tedesco colleziona la terza pole consecutiva con la Rossa: assecondato da una SF71H molto competitiva, riesce a trarre il meglio dalla Rossa. Sebastian è fiducioso anche per la gara: "Abbiamo capito perché abbiamo subito l'undercut in Cina".

Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari festeggia nel parco chiuso

Foto di: Sutton Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari e Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 festeggiano nel parco chiuso
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari e Charlie Whiting, Delegato FIA, nel parco chiuso
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari, firma autografi ai tifosi
Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari festeggia nel parco chiuso

Dopo undici anni la Ferrari è tornata a scattare dalla pole position per tre Gran Premi consecutivi. Bisogna risalire al 2007 per ritrovare un tris di sabati Rossi con Felipe Massa che si confermò in pole position in Malesia, Bahrain e Spagna, quando non esistevano “bottoni magici” e soprattutto una Mercedes così agguerrita come quella vista nell’era power unit.

Una rincorsa enorme, quella che ha completato la Ferrari, che ha ritrovato anche quel Sebastian Vettel in versione poleman che non si vedeva dai tempi della Red Bull. Era dal 2013 che Seb non si ritrovava per tre volte consecutivamente in pole, una sensazione familiare tornata a galla dopo un lustro.

Quando sente aria di ‘P1’ Seb torna ad essere Seb, pilota capace di monitorare in tempo reale tutto ciò che serve e che gli capita intorno, di interpretare al meglio ogni situazione e infallibile nel saper piazzare la zampata nel momento perfetto.

Nulla a che fare con il Vettel che lo scorso anno aveva pasticciato più volte al via (Canada, Messico, Singapore), perché il tedesco ama correre da solo, senza avversari intorno, e partite dalla pole position è per lui la migliore assicurazione di poter scappare al via senza nessuno tra i piedi.

Questo è l’habitat in cui Vettel si esprime al meglio, e la Ferrari del 2018 si sta confermando una monoposto che potrebbe consentire al pilota tedesco di ritrovare il suo ecosistema preferito, quello dei tempi in cui sono arrivato i titoli Mondiali a raffica al volante della Red Bull.

Le qualifiche di Baku hanno confermato quanto visto in Bahrain e Cina, con Vettel in versione cecchino, capace di piazzare il giro giusto al primo assalto con le supersoft in Q2, e di replicare pochi minuti dopo in Q3.

È mancata l’ultima tornata, l’assalto finale, a causa di un errore alla curva 3, ma il fieno era ormai in cascina, visto che il crono di 1’41”498 ottenuto nel primo run è stato sufficiente per far sua la pole numero 53.

Il tempo di festeggiare (brevemente) e il discorso è già sulla gara di domani. La beffa dell’undercut subito da Bottas due settimane fa in Cina brucia ancora, ma Vettel non sembra allarmato.
“Ovviamente quello che è accaduto a Shanghai non ci è piaciuto – ha commentato – ma abbiamo un gruppo di persone che si occupa di questi aspetti. Domani per prima cosa bisognerà vedere come andrà la partenza, ma comunque sappiamo bene che qui il giro è molto lungo, e l’undercut ha maggiori possibilità di poter funzionare. Ma allo stesso tempo nel primo giro dopo il pit-stop non è così semplice far funzionare al meglio le gomme, insomma, non è così scontata la situazione. Credo comunque che abbiamo capito quanto accaduto in Cina, e domani sapremo come difenderci”.

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