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F1 | Simulazione Ferrari: ecco come si è preparata Miami

Enrico Sampò, ingegnere di 39 anni di Fossano, head of driving simulator del Cavallino, spiega quali sono le modalità con cui la Scuderia prepara una gara come quella americanba su un tracciato cittadino dove si corre per la prima volta. Il lavoro non finisce con l'avvio delle prove libere del GP, perché il modello viene aggiornato durante il weekend con i dati raccolti in pista.

Il vincitore della gara Charles Leclerc, Ferrari F1-75, 1a posizione

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Quando la F1 approda su una pista nuova come Miami, la preparazione di una monoposto deve essere fatta contando sulla bontà dei programmi di simulazione della squadra e sull’esperienza.

La Ferrari finora è riuscita a deliberare la F1-75 con scelte funzionali ai circuiti dove si è corso, ma la pista della Florida è sconosciuta per tutti per cui è interessante chiedere a Enrico Sampò, ingegnere di 39 anni di Fossano, head of driving simulator, come la Scuderia si approccia ad eventi in cui non ci sono dati e si parte nella delibera della macchina da zero…

Enrico Sampò, Ferrari, Head of driving simulator

Enrico Sampò, Ferrari, Head of driving simulator

Photo by: Ferrari

Nella Formula 1 contemporanea la simulazione ha preso il posto dei test in pista. Come aiutate il team nella preparazione di un weekend di Gran Premio?
"Il simulatore di guida è un elemento fondamentale nella preparazione di un weekend di gara. L’attività inizia diverse settimane prima con un’analisi del Gran Premio dell’anno precedente, se disponibile. In seguito vengono eseguite alcune sessioni con un test driver per comprendere il comportamento degli pneumatici, per prevedere il bilancio della vettura, per verificare il comportamento di componenti specifici e infine per testare diverse opzioni di setup”.

“Qualche giorno prima dell’evento affrontano una sessione al simulatore i piloti titolari insieme ai loro ingegneri di pista per contribuire alla preparazione propria e della vettura. In caso di circuiti nuovi, come Miami, Charles e Carlos utilizzano anche il simulatore per allenarsi, per conoscere meglio il circuito stesso e per ripetere le varie procedure del weekend di gara".

Dal tuo punto di vista, qual è il primo momento nel weekend in cui si capisce se al simulatore è stato fatto un buon lavoro?
"Il primo momento in cui si capisce se il lavoro fatto è buono di solito è la prima sessione di libere del venerdì. In questo momento iniziano ad arrivare i primi dati e i commenti dalla pista. A questo punto noi iniziamo a confrontare i dati del simulatore con quelli raccolti in pista”.

“Nel caso di un tracciato nuovo come Miami sono anche importanti i dati sul layout stesso del circuito, sulla disposizione dei cordoli e sulla presenza o meno di elementi che il modello del simulatore non ha previsto. La correlazione tra comportamento della vettura in pista e al simulatore viene raffinata durante il weekend. Avere però un buon punto di partenza è sicuramente fondamentale per dare agli ingegneri in pista la possibilità di concentrarsi sui dettagli". 

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Miami è una pista completamente nuova, per cui il ruolo della simulazione è ancora più rilevante. Quali caratteristiche ha e come avete preparato questo weekend insieme ai due piloti?
"Quello di Miami è un circuito totalmente nuovo per cui le attività di simulazione sono ancora più importanti. Ci aspettiamo una pista veloce, con alcune curve ad alta velocità nel primo settore e altre piuttosto lente soprattutto nel terzo. Ci sono dei rettilinei molto lunghi, con tre zone DRS e buone possibilità di superare”.

Il circuito di Miami

Il circuito di Miami

Photo by: Liberty Media

“Dal punto di vista del bilanciamento vettura è sicuramente un circuito complesso dove occorre trovare un buon compromesso tra le varie tipologie di curva e avere una buona efficienza per affrontare i lunghi rettilinei. L’evento è stato preparato al simulatore seguendo le nostre procedure standard, con una particolare attenzione dovuta al fatto che l’incertezza delle informazioni in nostro possesso è maggiore”.

“Per questo la casistica di condizioni e problematiche che si cerca di prevedere è più ampia del solito. Charles e Carlos hanno entrambi affrontato una lunga sessione di preparazione per conoscere il circuito, esplorare le possibili limitazioni della vettura e per provare diverse soluzione di setup per ottimizzare il bilanciamento e il tempo sul giro". 

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