F1 | Shovlin: "Non abolirei le termocoperte. Ecco perché servono"
Andrew Shovlin, direttore tecnico di pista di Mercedes, non è sostenitore dell'abolizione delle termocoperte nel 2024 e spiega il perché.
Da un lato la sostenibilità, la riduzione costi. Dall'altro la sicurezza. Le termocoperte e il loro utilizzo continuano a far discutere e a essere oggetto di discussione tra Dipartimento Tecnico della FIA, direttori tecnici e progettisti di Formula 1.
Dopo la prima stagione di sempre in cui il Circus iridato ha adottato pneumatici da 18 pollici, sembra ormai chiaro che anche nel 2023 non vi saranno riduzioni di temperature delle termocoperte per il riscaldamento delle gomme, anche se l'intenzione rimane quella di eliminarle completamente già all'inizio del 2024.
Il divieto di utilizzo delle termocoperte verrebbe introdotto fra poco più di un anno per questioni di costi e sostenibilità. Le valutazioni sono già state fatte più volte in passato, ma ogni volta l'idea è stata abbandonata a causa di potenziali complicazioni in termini di sicurezza, più che di prestazioni delle monoposto.
Le discussioni sulla questione sono ancora in corso, ma secondo Andrew Shovlin, direttore tecnico di pista del team Mercedes, la FIA non dovrà permettere che i pneumatici, progettati per affrontare la gara senza essere preriscaldati, non siano poi adatti ai livelli di deportanza aumentati che i team riusciranno a raggiungere con le nuove monoposto.
"Lo sport deve stare molto attento, la legislazione sulle termocoperte non deve superare la velocità di sviluppo degli pneumatici", ha dichiarato Shovlin. "Queste vetture hanno una maggiore deportanza in rettilineo rispetto alle monoposto di una volta. I carichi ad alta velocità sono molto, molto elevati e i team lavorano costantemente per aumentarne le prestazioni. E per Pirelli è difficile stare al passo con questo sviluppo costante".
Shovlin ritiene che, sebbene sia possibile produrre pneumatici in grado di funzionare senza essere preriscaldato dalle termocoperte, la F1 debba assicurarsi che ciò non vada a scapito delle gare.
"Probabilmente Pirelli potrebbe fornirci pneumatici che non hanno la necessità di essere preriscaldati anche subito, ma questo pneumatico non porterebbe ad avere belle gare. Non consentirebbe ai piloti di spingere al massimo e si finirebbe per avere pressioni degli pneumatici molto elevate e una significativa perdita d'aderenza".
"Si tratta di trovare un equilibrio tra le esigenze dello sport e le preoccupazioni ambientali che vengono affrontate. Ma la preoccupazione maggiore è quella di assicurarci di non trovarci con uno sport peggiore, perché abbiamo indirizzato le regole su ciò che intendiamo ottenere".
"Penso che la sfida di equipaggiare le monoposto odierne, così potenti, veloci, con così tanta deportanza, con gomme senza termocoperte sia incredibilmente difficile. Penso che sia molto facile guardare la F2 e dire: 'Beh, loro lo fanno'. Ma le energie in gioco sono enormemente più elevante in F1. Su alcune piste le F1 sono circa 20" più veloci delle F2. E questa sfida per Pirelli è molto, molto difficile. Richiede molte fasi di sviluppo tecnico", ha concluso Shovlin.
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