GP Austria: il giudizio è bugiardo per Mercedes e Ferrari!
La Mercedes ha dimostrato superiorità nelle prestazioni ma debolezza nell'affidabilità, mentre la Ferrari può contare su un mulo più che su un Cavallino e raccoglie punti preziosi. Ma il verdetto del Red Bull Ring è bugiardo, perché...

Ventiquattr’ore dopo i verdetti delle qualifiche, leggere la classifica emersa al termine dei 71 giri di Spielberg potrebbe far nascere il dubbio di aver preso i risultati di qualche edizione precedente del Gran Premio d’Austria.
L’unica costante tra sabato e domenica è stato Valtteri Bottas, poleman e vincitore della prima gara stagionale, grazie ad un mix di velocità e freddezza che gli ha consentito di gestire al meglio una gara tutt’altro che semplice. Nove ritirati, tre safety car, penalità, allarmi tecnici che hanno tenuto banco nelle conversazioni via-radio, un mix che fa sorgere un dubbio: il Gran Premio d’Austria ha definito delle gerarchie o i riscontri sono da prendere con le pinze?
Sul fronte della performance il verdetto è chiaro: la Mercedes W11 è la monoposto più veloce del lotto, e il margine sugli inseguitori sembra ricordare quello degli anni di dominio assoluto delle ormai ex Stelle d’Argento, come il 2014 o il 2016. Ma nonostante il primo successo stagionale (la doppietta è sfuggita per l’errore commesso da Hamilton in bagarre con Albon), c’è allarme anche in casa Mercedes.
La monoposto va forte, molto forte, ma al momento è un purosangue che fa le bizze. C’è una power unit che non ha smentito gli allarmi dei test di Barcellona, che al contrario sono stati confermati da un doppio ritiro (Russell e Stroll) causato proprio da problemi al motore.
Già dopo lo stop della Racing Point il box Mercedes ha informato i suoi due piloti che non era il caso di dare fuoco alle polveri, imponendo l’utilizzo di mappature più tranquille con il disappunto di Hamilton, ansioso di poter avere l’okay per l’assalto a Bottas.
Il temuto problema delle temperature ha aleggiato sul box fino alla bandiera a scacchi, ma non è stato il solo motivo di preoccupazione.
“La situazione è stata piuttosto grave – ha confermato Toto Wolff - i problemi sono iniziati sulla monoposto di Valtteri, poi anche su quella di Lewis”.
Gli ingegneri sono stati allarmati da valori fuori scala: “Non sapevamo davvero cosa fosse - ha proseguito Wolff - sappiamo che era in qualche modo un problema legato alle vibrazioni della macchina, per questo abbiamo chiesto ai piloti di stare lontano da cordoli, ma ad certo punto abbiamo temuto di non finire la gara con entrambe le vetture”.
Ad un certo punto anche il cambio ha fatto le bizze, con problemi in upshift, ma questo preoccupa meno Wolff:
“Abbiamo un grande gruppo di lavoro, gestito da Simon Cole, che si occupa dell’affidabilità in pista, e risolveranno il problema in tempo per il prossimo fine settimana. Alcuni dei problemi di affidabilità visti qui provengono dai cordoli, i piloti devono capire quanto possono usarli perché oltre a possibili danni alle sospensioni c’è sempre il rischio che le vibrazioni possano innescare altri problemi”.
Wolff non accenna all’allarme temperature, ma è probabilmente il problema maggiore oggi per la Mercedes.
Il Mondiale 2020 sarà quasi un campionato estivo, e non è da escludere che le alte temperature possano essere una costante, almeno nella prima metà del calendario.
Tra cinque giorni le due W11 saranno nuovamente in pista a Spielberg, e c’è molta curiosità sulle contromisure che saranno prese dalla Mercedes, che potrebbe decidere per una modalità conservativa della power unit o un maggiore dimensione delle prese d’aria. Per interventi di portata maggiore ci vorrà più tempo.
Il caldo non è invece un problema per la Ferrari, che anche grazie alle temperature elevate registrate nella domenica di Spielberg, ha ottenuto un risultato decisamente oltre le aspettative. La piazza d’onore di Leclerc è ossigeno per tutto il team, soprattutto considerando la battuta d’arresto della Red Bull, ma da domani ci sarà da preparare il prossimo weekend e la prospettiva è ancora quella di un fine settimana in salita.
Il secondo posto di Leclerc è arrivato per diversi motivi: un’ottima affidabilità in una giornata in cui essere affidabili non era semplice, una gara che ha azzerato i gap tre volte con la safety car, e l’ottima gestione del pilota monegasco che ha saputo cogliere l’attimo.
Il prossimo weekend arriveranno a Spielberg degli aggiornamenti per la SF1000 e la speranza è quella di trovare subito riscontri positivi. Resta però l’analisi di Mattia Binotto a tenere tutti con i piedi per terra, ovvero l’80% del gap accusato questo weekend a Spielberg è stato dovuto alla mancanza di performance sui rettilinei.
L’aerodinamica può arrivare in soccorso, ma fino ad un certo punto, poi servono cavalli che al momento sembrano essere il maggior problema sia per la Ferrari che per Haas e Alfa Romeo.
La Ferrari oggi ha raccolto il massimo dalla sua affidabilità, ma dati alla mano senza problemi degli avversari Leclerc difficilmente sarebbe andato oltre la quinta posizione. Potrebbe essere una carta, quella della solidità, che potrebbe pagare anche tra sette giorni, ma nel lungo periodo chi ha problemi di affidabilità troverà la quadra e si tornerà a parlare di performance.
Per questo motivo le indicazioni che arriveranno dagli aggiornamenti saranno importanti, per la classifica, per il morale e per avere la certezza che la direzione è quella giusta, in attesa che si riesca a trovare qualche cavallo in più quando sarà possibile rimettere le mani sui motori. Correre in difesa oggi ha pagato, ma non è una strategia per costruire un futuro all’altezza delle aspettative.
Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11 EQ Performance, esce dalla sua vettura dopo aver conquistato la Pole Position

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG Petronas F1, festeggia dopo essersi assicurato la pole position

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Toto Wolff, Direttore Esecutivo, Mercedes AMG

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Mercedes F1 W11

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
I titolari della prima fila Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1, e il poleman Valtteri Bottas, Mercedes-AMG Petronas F1, parlano dopo le qualifiche

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000, festeggia dopo la gara

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000, Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Ferrari

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Riguardo questo articolo
Serie | Formula 1 |
Evento | GP d'Austria |
Team | Ferrari , Mercedes |
Autore | Roberto Chinchero |
GP Austria: il giudizio è bugiardo per Mercedes e Ferrari!
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