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Ferrari: ok la direzione (finalmente) è quella giusta

Quanto vale la SF1000 vista al Nurburgring? Il quarto posto di Charles Leclerc o l'11esimo di Sebastian Vettel. Il talento del monegasco ha permesso alla Rossa di agguantare una insperata seconda fila nello schieramento del GP dell'Eifel, ma la monoposto del Cavallino sembra cresciuta. Gli aggiornamenti aerodinamici e le regolazioni della sospensione posteriore sembrano funzionare riportando la Ferrari a essere la terza forza in pista.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Qualcosa si muove nella giusta direzione. Charles Leclerc regala alla Ferrari una seconda fila nel GP dell’Eifel utile a dare morale alla squadra. È lecito domandarsi quanto sia merito del giovane pilota monegasco e quanto il miglioramento della Scuderia sia da attribuire alla SF1000 rivista e corretta.

Guardando la prestazione di Sebastian Vettel, 11esimo dopo la qualifica, verrebbe da dire che è tutta farina del ragazzo, ma sarebbe ingeneroso nei confronti del lavoro svolto dai tecnici del Cavallino che a testa bassa stanno cercando di raddrizzare il comportamento della SF1000, la Rossa che è nata male ed è andata peggio.

La pista del Nurburgring non è troppo selettiva e tende a proporre coppie di piloti della stessa squadra: la prima fila non è sfuggita alla Mercedes che ha messo Valtteri Bottas in pole con Lewis Hamilton al suo fianco.

Se non ci fosse stato il colpo di reni di Charles, quasi sicuramente la Red Bull avrebbe monopolizzato la seconda fila affiancando a Max Verstappen l’anglo-thailandese Alexander Albon. Leclerc per soli 12 millesimi di secondo è riuscito a portarsi al quarto posto scavalcando il pilota asiatico.

Perché poi a seguire ci sono le due Renault e le due McLaren, con Sergio Perez che si è messo a sandwich fra le due MCL35. Insomma la pista tedesca determina una fotografia abbastanza veritiera della scala degli attuali valori e se è possibile dare una precisa collocazione a ciascuna squadra, gli unici dubbi riguardano proprio la Ferrari.

La Rossa vale la seconda fila di Leclerc o la sesta di Vettel? Perché in mezzo balla un mezzo secondo nel giro secco e ben sette posizioni sulla griglia. Veramente tanta roba. La Ferrari, però, ha dato qualche segnale positivo che indica un miglioramento nel comportamento della macchina e nella prestazione.

Senza i due turni di prove libere del venerdì poteva essere facile andare nel “pallone” con una sola sessione di un’ora in mattinata per trovare la giusta messa a punto. E, una volta tanto, la squadra del Cavallino ha messo in pista una SF1000 con un buon bilanciamento, rivelando che il lavoro di simulazione svolto a casa ha dato i suoi frutti anche in pista. Cosa tutt’altro che scontata in questa stagione.

La Rossa soffre il freddo e le basse temperature del Nurburgring potevano far temere una qualifica difficile e, invece, la SF1000 ha interpretato le condizioni meteo complicate nel modo migliore, riuscendo a mandare in temperatura le gomme sebbene sull’asfalto ci fossero al massimo 19 gradi.

Cosa è cambiato? Ai turning vanes nuovi introdotti a Sochi, si sono visti all’Eifel dei nuovi barge board che fanno lavorare meglio i flussi che arrivano dall’ala anteriore e che sono indirizzati al fondo e al diffusore. Su una pista da massimo carico aerodinamico, la Rossa ha mostrato di essere un po’ meno “muro”.

Evidentemente nello sviluppo si è trovato il modo di ridurre il drag (resistenza all’avanzamento) ben sapendo di dover fare i conti con il motore più sgonfio che c’è in circolazione. Le velocità massime, infatti, restano un tallone d’Achille: Bottas è arrivato a 318,5 km/h alla speed trap, mentre Leclerc non è andato oltre a 311,5 km/h.

E, allora, dove è migliorata la SF1000? Il fatto che le gomme siano state gestite meglio di altre squadre (Renault, McLaren e Racing Point) lascia intendere che a Maranello hanno trovato il modo di far funzionare la sospensione posteriore a comando idraulico.

Evidentemente il concetto non è sbagliato, ma è stato lunghissimo il lavoro per trovare le giuste regolazioni affinché la Rossa potesse avere un comportamento più stabile fra la fase della staccata e la prima accelerazione, quando bisogna avere il massimo grip per non surriscaldare gli pneumatici.

L’incremento del carico aerodinamico, associato al set-up della sospensione posteriore sta dando i suoi risultati con Leclerc che ha uno stile di guida più aggressivo che nobilita le modifiche, mentre Vettel, con una condotta più pulita, non riesce a trarre gli stessi vantaggi del compagno di squadra perché sente ancora dei fastidiosi scompensi nel retrotreno.

Va detto che il tedesco ci mette la sua parte nell’evolvere la macchina (questa mattina le novità erano sulla sua Rossa, mentre Charles ha iniziato il turno di libere in una configurazione standard per fare delle prove comparative), ma quando arriva il momento di mettere tutto insieme in un giro secco, Sebastian incappa in piccoli errori che pregiudicano gli sforzi fatti.

Il tedesco, infatti, in Q2 non ha migliorato la sua prestazione nel passaggio dalle gomme medie alle soft: se avesse guadagnato il mezzo secondo che separa le due mescole Pirelli quasi sicuramente avrebbe passato la tagliola.

La Rossa non è diventata un cigno dopo essere stata un brutto anatroccolo, ma sembra evidente che Leclerc riesce a interpretare la SF1000 nel modo giusto per estrarne il massimo potenziale. Toccherà alla gara confermarci che il salto di qualità della Ferrari non è stato casuale, ma il frutto di uno sviluppo finalizzato al 2021…

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