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F1 | Ferrari da doppietta, Red Bull vuole essere guastafeste

La Scuderia ha messo Leclerc e Sainz davanti a tutti con un largo margine. Il monegasco ha ottenuto la leadership del venerdì senza prendere rischi, mentre Carlos ha ritrovato la motivazione perduta a Barcellona. La F1-75 ha dimostrato di essere molto competitiva, ma in casa Red Bull nel pomeriggio hanno perso la strada dello sviluppo e sono convinti che non ci sia il distacco visto oggi. Milton Keynes prepara una sorpresa mentre la Mercedes ha scoperto di non poter sfidare i due team top con la W13.

Charles Leclerc, Ferrari F1-75

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

“Uno-due”, ovvero il risultato che era in cima alla lista dei pronostici della vigilia della tappa monegasca. Ma è la classifica di venerdì, indicativa ma non definitiva, e i primi a saperlo sono gli uomini della Ferrari.

La F1-75 si è confermata un ‘animale’ da curve medio-lente, e Charles Leclerc ha proseguito con l’approccio interrotto domenica scorsa a Barcellona dalla rottura del turbo, ovvero prima posizione e con un certo margine.

Charles Leclerc, Ferrari con il suo casco speciale per il GP di Monaco

Charles Leclerc, Ferrari con il suo casco speciale per il GP di Monaco

Photo by: Ferrari

La classifica dice che Leclerc ha preceduto Carlos Sainz di soli 44 millesimi di secondo, ma l’impressione è che Charles si sia tenuto più lontano dai muri rispetto al suo compagno di squadra, come conferma l’intermedio nel secondo settore, ovvero il tratto che include il passaggio al Tabaccaio e le due chicane delle Piscine. In questo tratto Sainz è risultato quasi due decimi più veloce di Charles, ed in effetti la Ferrari numero 55 è sembrata molto più vicina alle barriere rispetto alla 16.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Carlos Sainz, Ferrari F1-75

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Leclerc si è confermato leader anche nella sessione FP1, con un piccolo margine (4 centesimi) su Sergio Perez.

La Red Bull ha iniziato bene il programma di giornata, poi nella sessione FP2 le modifiche apportate alle due RB18 non sono andate nella giusta direzione, evidenziando un fastidioso sottosterzo che non ha permesso sia a Perez che a Verstappen di poter scendere sotto il muro del minuto e tredici secondi, limite abbattuto dalle due Ferrari.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

“Abbiamo fatto delle prove per valutare il comportamento della macchina – ha commentato Max – e nella seconda sessione non mi sono trovato come speravo. Alla fine su questa pista tutto dipende da quanto senti l’equilibrio generale della monoposto, e quello che ti spinge ad osare un po' di più e ad abbassare i tempi. Nel pomeriggio ci è mancato qualcosa rispetto alle Ferrari, dobbiamo trovare qualcosa in vista di domani, ma sono fiducioso”.

“Siamo rimasti un po' sorpresi dal distacco (rispetto alle Ferrari) nella sessione FP2 – ha confermato Perez – non era ciò che ci aspettavamo. Vuol dire che c'è ancora del lavoro da fare, alla fine ciò che conta è essere pronti nella Q3”.

Verstappen non appare preoccupato, e neanche la squadra, l’obiettivo di Max è la prima fila, ma non viene esclusa la possibilità di lottare per la pole. La Ferrari resta la favorita in vista delle qualifiche di domani, ma non è un passaggio da dare per scontato.

Mick Schumacher, Squadra Haas F1

Mick Schumacher, Squadra Haas F1

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Oggi nel box della Scuderia tutto è andato secondo i piani, ma a creare un po' di allarme (anche se nessuno ne parla) sono gli imprevisti che continuano a colpire i team motorizzati Ferrari. Oggi hanno accusato problemi sia la power unit di Valtteri Bottas che quella di Mick Schumacher, confermando una tendenza che non è certo una buona notizia per i motoristi di Maranello.

Il tutto mantiene un po' di apprensione sul fronte affidabilità, e per questo motivo nel paddock sono in molti a sostenere che domani Leclerc sarà in pista con il motore 2 (quello di Barcellona) aggiornato con un nuovo turbo ed una nuova MGU-H, ovvero le componenti danneggiate domenica scorsa.

Il weekend di Monaco ha invece avuto un inizio in salita per la Mercedes. Arrivati nel Principato sull’onda positiva innescata dai progressi di Barcellona, sia George Russell che Lewis Hamilton hanno subito capito che la prospettiva di essere molto vicini a Red Bull e Ferrari è eccessivamente ottimista.

Mentre la squadra guardava avanti è emersa alle loro spalle la McLaren, e alla fine Lando Norris è stato in grado di proporsi come ‘primo degli altri’. Hamilton si è lamentato lungamente in entrambe le sessioni per i continui salti subiti all’interno della sua monoposto, in parte legati alle asperità dell’asfalto e in parti ai problemi della W13, che non saltella più come nelle prime quattro gare stagionali ma non è ancora un esempio di stabilità.

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“È pazzesco che nel 2022 le piste riasfaltate non siano lisce – ha commentato Lewis – oggi gli occhi mi uscivano dalle orbite. Abbiamo del lavoro da fare durante la notte per cercare di migliorare la situazione, ma come pensavo, non siamo veloci abbastanza per dar fastidio a Ferrari e Red Bull, la nostra battaglia sarà quella di cercare di stare davanti alle McLaren”.

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