F1 | Famin: "C'è il limite nel trovare cavalli dall'affidabilità?"
Il responsabile dei motori Renault lancia un allarme e invita la FIA a effettuare controlli più stringenti sulle power unit congelate fino al 2025. Per risolvere i problemi di affidabilità è concesso di fare delle modifiche che devono essere autorizzate. "Noi abbiamo avuto un problema alla pompa dell'acqua e sostituendola non siamo migliorati, ma chi ha bisogno di cambiare il materiale delle fasce elastiche può trarre un vantaggio prestazionale?". Ma chi è stato autorizzato a modificare gli anelli di tenuta?

C’era da aspettarselo: con le sparate dei 30 cavalli in più della power unit Ferrari era normale che arrivasse la protesta degli altri Costruttori per l’eventuale escalation delle prestazioni dopo il lavoro svolto a Maranello sull’affidabilità dello 066/7.
Bruno Famin, responsabile motori della Renault, è uscito allo scoperto, dal momento che le power unit congelate nel marzo 2022 dovrebbero restare tali fino alla conclusione del campionato 2025. La Casa francese si aspetta che la FIA sia rigorosa con i motoristi per garantire che gli aggiornamenti concessi per l'affidabilità non incrementino le prestazioni.
Il regolamento tecnico specifica bene quali sono gli interventi finalizzati al recupero dell’affidabilità e le voci sulla potenza che la Ferrari avrebbe sbloccato con gli interventi finalizzati ad allungare la vita del motore hanno inevitabilmente acceso delle polemiche.
Ripetiamo che la Ferrari non avrà un motore più potente di 30 cavalli, ma riuscirà a ritornare alle prestazioni che l’unità disegnata da Wolf Zimmermann era in grado di esprimere al banco quando è stata omologata. Il motore 1 che ha debuttato e vinto in Bahrain aveva già rinunciato a una quindicina di cavalli, nella speranza di allungare la vita del sei cilindri e le successive rotture hanno consigliato lo staff di Enrico Gualtieri di abbassare la potenza di un’altra quindicina di cavalli, per un delta totale di 30 cv in meno.
In tempo per Abu Dhabi le modifiche apportate alle candele ma non solo hanno permesso di recuperare la metà delle prestazioni perdute e con il 2023 c’è la fondata speranza che il Cavallino possa finalmente sfornare un motore capace della piena potenza con le modifiche che la FIA ha autorizzato.

Bruno Famin, direttore esecutivo di Alpine Racing
Photo by: Alpine
Bruno Famin, ritiene che la FIA finora abbia gestito bene il processo di gestione dei motori, ma suggerisce che ora i controlli debbano essere rafforzati, visto che le squadre hanno maturato un anno di esperienza con i nuovi propulsori.
“Penso che nel 2022 il processo della FIA sul controllo dei motori sia stato abbastanza buono. Si è trattato di un lavoro trasparente, nel quale tutti erano consapevoli delle richieste degli altri, e questo è stato molto positivo”.
“La FIA è stata abbastanza tollerante nel 2022: l’atteggiamento è stato normale perché tutti sono stati colpiti da problemi di affidabilità: non solo noi, chiaramente, perché penso che abbiamo visto una settantina di richieste di modifica da diversi Costruttori, perché tutti sono stati colpiti da questo tipo di problema. Ora mi aspetto che la FIA sia più stringente per il futuro”.
Famin è consapevole che si parla di un problema complesso da affrontare, perché ci sono alcuni elementi del motore nei quali è difficile separare le prestazioni e l’affidabilità.
"Il tema è complicato – ammette Bruno - non possiamo dire se dietro a un problema di affidabilità si associ spesso un potenziale guadagno in termini di prestazioni. Il limite non è sempre del tutto chiaro.
“Se hai un problema con la pompa dell'acqua, come noi abbiamo avuto nel 2022, penso sia abbastanza chiaro che si tratta di un guaio di affidabilità: non si guadagna niente nell'avere una pompa dell'acqua diversa…”.
“Ma se hai bisogno di cambiare il materiale delle fasce elastiche, allora l’analisi cambia perché puoi spingere di più il tuo motore e, quindi, puoi puntare a migliori prestazioni. E, allora, dov'è il limite? Non è così scontato…".
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