Bottas: "Testacoda in safety? Sono stato troppo aggressivo"
Scattato terzo, il finlandese ha tagliato il traguardo di Shanghai sesto dopo aver commesso uno sbaglio nelle prime fasi di gara: si è girato in testacoda durante la safety car che lo ha fatto scivolare indietro in classifica, nonostante una W08 competitiva.
Foto di: LAT Images
La seconda gara da pilota Mercedes non è stata molto positiva per Valtteri Bottas.
Piazzatosi terzo (per un solo millesimo a vantaggio di Sebastian Vettel) nelle qualifiche, il finlandese è incappato in un eorre grave: si è girato in testacoda durante la safety car che lo hanno relegato solamente in sesta posizione finale.
Dopo una buona partenza, Bottas ha perso terreno nel valzer dei pit-stop iniziali quando è entrata la safety car, poi si è girato in pista venendo superato da diversi avversari.
"La partenza è stata difficile, abbiamo deciso all'ultimo momento di montare le gomme intermedie, poi al pit-stop ho perso due posizioni - spiega a fine gara Valtteri - La cosa non mi ha preoccupato più di tanto, eravamo all'inizio della gara e mancava ancora tantissimo. L'ingresso della safety car ci ha fatto rallentare e le temperature delle gomme si sono abbassate".
"Sono stato troppo aggressivo, ho commesso un errore girandomi; lì ho perso tempo e posizioni, faticando parecchio a ritrovare il ritmo. I punti persi di oggi sono per colpa mia, perché il passo della vettura era molto buono".
Bottas non ha problemi ad ammettere le proprie colpe per il testacoda, che di fatto priva la Mercedes di punti preziosi in classifica costruttori.
"Il posteriore della macchina ha incominciato a muoversi a destra e sinistra, non ho capito inizialmente perché, dopo ho perso definitivamente il controllo e mi sono girato. E' stato uno sbaglio e me ne assumo la responsabilità".
Durante le fasi di recupero, Bottas è stato infilato brutalmente da Max Verstappen, in piena rimonta, con un sorpasso tanto azzardato quanto bello.
"Sì, l'ho visto arrivare velocissimo negli specchietti e mi ha superato con facilità, ma sinceramente non sapevo quale fosse la sua strategia in quel momento e cosa avesse combinato ieri per ritrovarsi così indietro. Non me la sono sentita di inseguirlo, più che altro speravo che si fermasse ancora".
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