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Valentino: "Lorenzo in Ducati? Se l'ha fatto, è stato coraggioso!"

Il "Dottore" pensa che sarebbe un avversario temibile anche sulla Rossa e non si sbilancia sul nome del possibile nuovo compagno di box. Il caos gomme dell'Argentina pensa che sia un problema più della Ducati che della Michelin.

Podio: secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Foto di: Yamaha MotoGP

Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podium: second place Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Second place Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podio: secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing
Podio: secondo, Valentino Rossi, Yamaha Factory Racing

Qualche settimana fa, in Qatar, Valentino Rossi aveva rivolto una bella frecciata al suo compagno di squadra Jorge Lorenzo, dicendo che per andare in Ducati ci volevano gli attributi e che quindi il maiorchino sarebbe rimasto in Yamaha anche l'anno prossimo.

Anche se ancora non ci sono certezze in tal senso, l'aria che si respira nel paddock dice che il maiorchino dovrebbe aver ceduto alla corte della Casa di Borgo Panigale e a breve la cosa potrebbe diventare ufficiale. Al pesarese, dunque, non è rimasto che ammettere il coraggio del rivale spagnolo.

"Se l'ha fatto, è stata una scelta coraggiosa. Penso che comunque possa essere competitivo, perché Lorenzo è un pilota che va forte e adesso anche la Ducati è una moto competitiva. Se la cosa mi abbia stupito o meno però non ve lo so dire" ha detto riguardo alla possibile firma di Lorenzo con la Rossa.

Il "Dottore" quindi ha parlato dei motivi che lo avevano portato a scegliere la Ducati a fine 2010: "A quei tempi avevo parlato con Filippo Preziosi, che mi aveva illustrato un progetto interessante. L'idea era migliorare una Ducati che in quell'anno era già vincente con Stoner, ma era da rendere più facile da guidare ed adatta a far andare forte anche altri piloti. Era da tanti anni che ero in Yamaha ed avevo anche bisogno di nuovi stimoli, quindi ho accettato".

Quando poi gli è stato chiesto se oggi avrebbe ripreso in considerazione un'offerta dalla Casa italiana, ha aggiunto: "Prima di tutto Dall'Igna è una persona interessante, perché è uno che fa le cose con la testa ed ha fatto migliorare molto la Ducati negli ultimi anni. La moto è molto competitiva, va fortissimo sul rettilineo e nelle prime gare di quest'anno ha dimostrato di poter battagliare davanti. Io sono in una situazione diversa, ma il momento che sta vivendo ora Lorenzo può essere un po' simile al mio di quando l'ho fatto".

Parlando della possibile partenza di Lorenzo, non si poteva fare un accenno a qualche preferenza per il nuovo compagno di box. Il 9 volte iridato però non si è sbilanciato troppo: "Se parte Lorenzo, per me van bene tutti. Ci sono tanti piloti forti e Vinales è uno di questi. E' molto giovane ed ha un grande talento. Ma anche Iannone è forte, senza dimenticare qualcuno della Moto2. Però deve decidere la squadra".

L'argomento poi si è spostato sulle gomme ed in particolare sulle difficoltà incontrate in Argentina con il set montato sulla seconda moto utilizzata in gara: "Quello che abbiamo visto è che le gomme della seconda parte di gara sono arrivate al parco chiuso praticamente nuove, però sinceramente non sappiamo perché, speriamo di avere dei dati oggi pomeriggio dalla Michelin. Semplicemente il feeling non è mai arrivato, soprattutto con la gomma anteriore. Comunque un po' tutti quanti, chi prima chi dopo, hanno avuto delle difficoltà, ma penso che non sia successo nulla di particolarmente grave".

Anche in Texas le gomme saranno una bella incognita, perché questa è una pista su cui la Yamaha aveva già avuto delle difficoltà con le Brigestone ed alle Michelin bisogna ancora un po' prendere le misure: "Qui bisognerà capire soprattutto come far lavorare l'anteriore, perché negli ultimi due anni abbiamo sofferto soprattutto da questo punto di vista. Lo stesso valeva anche per le altre moto, ma noi delle Yamaha rovinavamo un po' di più la gomma sulla destra. Bisognerà vedere come reagisce la Michelin, perché sembra una gomma un po' più dura, quindi più resistente, però bisogna vedere anche quanto grip darà e se tiene botta per tutta la gara".

Infine, riguardo all'esplosione della gomma di Scott Redding che ha imposto il cambio moto, Valentino sembra convinto che sia un problema più della Ducati che della Michelin: "Secondo me è la Ducati che ha un problema, ma non quelle del team ufficiale, che riescono a gestire bene la temperatura delle gomme. Secondo me sono loro che devono stare un po' attenti ad evitare queste situazioni che poi creano problemi a tutti, perché impongono poi di correre con gomme troppo dure. Dall'altra parte però forse siamo un po' troppo vicini al limite, anche se noi eravamo pronti per fare tutti i 25 giri della gara".

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