Rins: "Suzuki fatica in qualifica, ma in gara si trasforma"
Alex Rins è riuscito a salire sul podio del Gran Premio di Catalogna dopo una rimonta dalla tredicesima posizione della griglia di partenza.

Il Gran Premio di Catalogna si prospettava una gara difficile per i piloti Suzuki, che in qualifica non avevano raccolto quanto sperato. Joan Mir scattava dall'ottava casella, mentre Alex Rins addirittura dalla 13esima. Quest'ultimo era chiamato ad una grande rimonta, ma allo spegnersi del semaforo è stato autore di una grande partenza ed al termine del primo giro era sesto, alle spalle del suo compagno di squadra.
Davanti a loro c'erano le Yamaha di Franco Morbidelli, Fabio Quartararo e Valentino Rossi, ma le Suzuki non si stavano dimostrando da meno e nell'ultima fase di gara, con il francese ormai lontano, Rossi a terra e Morbidelli crollato, si è aperta la possibilità di salire sul podio per entrambe le GSX-RR.
Prima Mir e poi Rins hanno sopravanzato Morbidelli e le due Suzuki al traguardo hanno quasi monopolizzato il podio, con il secondo posto del maiorchino ed un ottimo terzo del catalano, che ha rimontato così ben dieci posizioni. I due hanno conquistato un doppio podio per la Casa di Hamamatsu per la prima volta dal Gran Premio di San Marino del 2007 ed a Barcellona si è trattato del primo per Rins dopo la vittoria a Silverstone lo scorso anno.
Alex Rins commenta la sua gara: "È costato molto tornare sul podio, la cosa importante è che non ci siamo mai arresi. Quest'anno abbiamo avuto molti alti e bassi, più bassi che alti. Abbiamo lavorato tanto dopo l'infortunio, sto bene, ma ancora non ho molto muscolo. Sono molto contento del grande lavoro di Suzuki, voglio solo fare i complimenti alla squadra, dedicare il podio a coloro che mi sarebbe piaciuto ci fossero stati ed a Luis Salom".
"Oggi in gara sono partito molto motivato - prosegue lo spagnolo - la partenza è stata quella del Rins del 2018, che recupera molte posizioni e questo rappresenta un gran lavoro di Suzuki. Poi ho provato a non commettere errori ed essere molto gentile con le gomme per arrivare bene a fine gara. Ci siamo riusciti".
Il catalano sta vivendo un 2020 complicato dopo l'infortunio avuto nel primo gran premio della stagione, a Jerez de la Frontera: "Tutto ha a che vedere con l'infortunio. Dopo l'Austria pensavo di essere al cento per cento, ma mi sono reso conto che non è così. Avevo molto stress sulla moto, mi sentivo molto stanco. A partire dal quarto giro già ero stremato ed è stato questo il motivo del mio arretrare in gara".
Molti vedono la Suzuki come la moto più equilibrata della griglia, anche se sembra faticare nel giro secco: "Anche se si fatica fare un giro veloce, la moto così equilibrata compensa, perché poi in gara ti offre molto. Non bisogna mai mollare, le Yamaha sul giro secco si allontanano, ma noi con il lavoro per la gara possiamo stare con loro".
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