Agostini: "Tutto è partito dalla conferenza di giovedì"
Secondo lui le parole di Valentino hanno creato tensione, in pista poi il "Dottore" è caduto nel gioco di Marc
"Ho una mia idea, che tutto è partito da quelle parole di Valentino nella conferenza stampa di giovedì. Non conosco i motivi per i quali Valentino ha vuotato il sacco, creando tanta tensione, ma se fossi stato in lui avrei aspettato almeno Valencia prima di parlare". È questa la convinzione da cui parte Giacomo Agostini in un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. L'argomento, neanche a dirlo, è il contatto di Sepang tra Valentino Rossi e Marc Marquez.
"Valentino non è uno stupido, ma lo stress gli ha probabilmente fatto dire delle cose, mentre avrebbe potuto far finta di niente. Ed è stato subito abbastanza chiaro che il ragazzino giovane se l’è presa" ha poi proseguito la leggenda vivente del Motomondiale e su quanto accaduto in pista ha aggiunto: "Valentino questa volta è cascato nel gioco di Marquez, che è stato più furbo di lui. Ma doveva aspettarselo, lui stavolta aveva tutto da perdere, si sono passati e ripassati un’infinità di volte, non puoi cascare in questa trappola, non puoi fare quella manovra, andare così largo, ancor più se ti chiami Rossi".
In queste ore sul web circolano molte immagini volte a scagionare Valentino per il fatto di non aver dato il calcio, ma secondo "Ago" non è quello il punto: "Valentino non ha dato un calcio, si capisce bene dalle immagini quando vedi che la ruota si chiude perché c’è stato un contatto precedente con la gamba che va a toccare il freno anteriore. Quell’episodio per me è chiarissimo, ma Valentino è stato punito per il gesto di portare Marquez così all’esterno. È quello che ha innescato tutto".
Secondo lui, infatti, c'era anche il modo di risolvere la cosa "pacificamente": "Al suo posto sarei stato arrabbiato anch’io con Marquez, che lo ha portato all’esasperazione, ma nel momento in cui Valentino ha accettato la battaglia doveva fare una sola cosa per vincerla: andare davanti e non farsi più superare. Questo se avesse avuto la forza di andare via, altrimenti se ne doveva stare dietro e aspettare".
Poi ha ricordato che anche al pesarese in alcuni casi è capitato di non andare per il sottile con i suoi avversari: "Ma se guardiamo alla sua storia, neanche lui ha mai scherzato in passato con i vari Stoner o Gibernau quando si trattava di vincere. E tu non puoi condannare uno come Marquez, che è comunque uno che sta divertendo".
Per quanto riguarda la corsa al titolo, vede più un handicap partire ultimo che un vantaggio i 7 punti di margine, quindi Jorge Lorenzo favorito: "Il Mondiale resta aperto finché l’aritmetica non ti condanna. Partire ultimo sarà comunque un grosso handicap, i più lenti li passerà subito, prendere gli altri sarà più difficile. Sì, Lorenzo ha una grossa occasione per vincere il titolo".
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