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MotoGP | Mir: “Chi toglie meriti a Bagnaia non capisce niente di moto”

Joan Mir, campione del mondo MotoGP nel 2020, ha spiegato a Valencia quanto sia difficile gestire una stagione lottando per il mondiale e difende Pecco Bagnaia da chi gli toglie meriti per avere una moto competitiva.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Quando Joan Mir ha conquistato il titolo mondiale due anni fa, sono state molte le persone che ne hanno messo in discussione il valore perché la stagione era stata disputata in piena pandemia e con l’assenza del dominatore assoluto di quel momento, Marc Marquez, assente per infortunio. Due anni dopo, con la presenza di otto Ducati sulla griglia di partenza e i tanto discussi ordini di squadra, non mancano le persone che mettono in discussione i meriti di Pecco Bagnaia, che questa domenica potrebbe vincere il campionato.

“Chi dice che Pecco non ha meriti per questo titolo, se domenica lo vince, è perché non capisce niente di moto. Chiunque pensi che un pilota che è stato campione del mondo non ha dei meriti sufficienti è solo perché non ha la più pallida idea delle moto, ma anche dello sport in generale. Vincere un anno significa gestire molte cose, si devono mettere insieme tanti fattori, non vinci e sparisci. La gente che disprezza il lavoro degli altri non deve nemmeno essere tenuta in considerazione”, afferma il maiorchino della Suzuki.

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Joan Mir, Team Suzuki MotoGP

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

Per Joan Mir, il fine settimana di Valencia è sicuramente molto speciale perché questo è il circuito dove ha vinto il titolo nel 2020 e perché questo sarà l’ultimo fine settimana di Suzuki in MotoGP: “Sarà un gran premio molto speciale, si conclude una tappa e sono convinto del fatto che sarà un weekend emotivo per tutti. In qualche modo la motivazione è alta, dopo alcune gare con problemi tecnici e infortuni quando potevano essere positive per noi. Si conclude questo periodo e ho voglia di farlo con un buon risultato, che ci permetterebbe di dire addio in un altro modo rispetto a un risultato negativo. Adesso ho questo in testa”.

Dopo la trasferta asiatica, il maiorchino ha riconosciuto che il 2022 è stata la peggior stagione della sua carriera, con una serie di risultati negativi la cui origine è l’annuncio dell’addio di Suzuki dalla MotoGP nel mese di maggio. Forse troppo presto: “Indubbiamente sarebbe stato meglio saperlo più tardi. È stato un anno anomalo a causa di quella notizia. Non se lo aspettava nessuno e in qualche modo ho fatto fatica ad assimilarlo e gestire le emozioni nel team”.

“Inoltre c’è stato un cambiamento all’interno di Suzuki all’inizio dell’anno (è cambiato il team manager, con il ruolo assegnato a Livio Suppo, ndr). È stato tutto (uno schifo, sottolineano in sottofondo)...esatto, lo hai detto tu. Diciamo un anno differente, ma proveremo a chiuderlo al meglio”, ha concluso il pilota di Palma de Maiorca.

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