Mir: “Ho ritmo con gomma usata, ma con la nuova non miglioro”
Il campione del mondo in carica è stato l’unico tra i favoriti rimasto fuori dalla top 10 che dà l’accesso diretto alla Q2 del Gran Premio del Qatar.
La temperatura tra la prima e la seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Qatar è stata molto diversa e la FP2 ha di fatto decretato chi saranno i primi dieci piloti a passare direttamente alla Q2 delle qualifiche di sabato. Tra i favoriti, l’unico a restare fuori è Joan Mir, che non è andato oltre l’11esimo tempo, a 13 millesimi dal crono di Pol Espargaro, decimo.
“È stata una giornata difficile, abbiamo dovuto fare gli aggiustamenti alla moto che non avevamo potuto fare nell’ultima giornata di test. Non poter girare quel giorno ci è costato. Non mi sono trovato male, ma quando la pista è in buone condizioni, ci manca qualcosa per fare 1’53. La cosa buona è che sappiamo ciò che succede e domani possiamo fare un passo avanti”, ha affermato il pilota Suzuki al termine del venerdì di Losail.
Nonostante non avesse chiuso un giro in maniera sufficientemente veloce, Mir è apparso soddisfatto del lavoro fatto in ottica gara: “Per quanto riguarda il ritmo, non siamo messi male con gomme usate, ma domani dobbiamo continuare a migliorare”.
Il tono del campione del mondo denotava una certa tranquillità, come di chi ha la situazione sotto controllo: “La verità è che sono molto arrabbiato, in questo momento essere campioni non vale niente. Sono tranquillo perché è solo il primo giorno, sarà difficile abbassare il tempo nelle FP3 perché fa molto caldo. Se dovremo passare per il Q1, lo faremo. Ciò che mi tranquillizza è il passo gara, sono tra i migliori. Ci sono mancate alcune piccole cose da migliorare, ma credo che abbiamo la velocità. Possiamo sistemare”.
A Mir non piace essere confrontato con il suo compagno di squadra Alex Rins, ma quest’ultimo è riuscito a piazzarsi nelle prime cinque posizioni, a dimostrazione che la moto va bene: “Alex ha disputato delle buone FP2, non c’è bisogno che qualcuno mi dimostri come va la Suzuki. Abbiamo molto margine di miglioramento con questa moto e sicuramente è importante che entrambi diamo il cento per cento. Lui ha fatto una buona Fp2. Dobbiamo continuare a lavorare e migliorare i punto deboli. Non dico lottare per la pole, che ci costa abbastanza, ma almeno essere in seconda fila o giù di lì. Con gomma usata abbiamo un ritmo di 54”6 o 54”7, ma con gomma nuova non abbassiamo nemmeno un secondo e questo vuol dire che abbiamo margine di miglioramento”.
Tutti i costruttori quest’anno utilizzano l’holeshot, ad eccezione di Yamaha e Suzuki: “Noi non lo usiamo sul giro, qualcosa che aiuta abbastanza, soprattutto per quanto riguarda l’abbassamento della moto nel posteriore sul rettilineo o in alcune curve, si nota molto nell’aerodinamica, tutti lo usano tranne noi”.
Tutti i costruttori ce l’hanno per l’anteriore e per il posteriore, mentre Yamaha lo utilizza solo per il posteriore e Suzuki per l’anteriore. Questa cosa non si sistema: “A loro costa portare materiale, abbiamo meno informazioni, ma dobbiamo migliorare questo aspetto un po’ prima”.
Un altro fatto riguarda il telaio, Suzuki è l’unica casa a non utilizzare quello in carbonio: “Stiamo usando il telaio dell’anno scorso, ma la sosa sicurca è che quello di quest’anno non è in carbonio. Suzuki li fa in alluminio”.
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