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Lorenzo: "La cosa più dura oggi? Guardare la classifica"

Il pilota della Ducati commenta con una battuta il 16esimo posto in griglia in Argentina, ma è convinto di aver trovato una modifica ergonomica importante nel corso della FP3, con la quale conta di fare un passo avanti.

Jorge Lorenzo, Ducati Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team
Jorge Lorenzo, Ducati Team

Anche nella sua seconda gara in Ducati Jorge Lorenzo dovrà scattare dalla parte bassa dello schieramento di partenza. Con l'asfalto umido, il maiorchino non è riuscito a centrare il passaggio alla Q2 del GP d'Argentina e domani andrà a schierare la sua Desmosedici GP in 16esima posizione.

Un risultato che ovviamente non può soddisfarlo, ma che non lascia troppo amaro in bocca, visto che nei 25 minuti sull'asciutto a disposizione nella FP3 il tre volte iridato della classe regina era riuscito a trovare una modifica a livello di ergonomia che sembra aver dato dei frutti importanti.

"La cosa più dura oggi? Guardare la classifica (ride). Battute a parte, è un peccato che non abbiamo avuto modo di girare di più con l'asciutto, perché credo che abbiamo trovato qualcosa di importante oggi. Abbiamo fatto alcune modifiche all'ergonomia della moto, in particolare alla sella, che ho sempre trovato più alta rispetto a quella della Yamaha. Dopo il test di Valencia abbiamo provato ad abbassarla, ma ci siamo resi conto che è stato un errore e che quindi siamo stati per un po' sulla strada sbagliata, anche se ovviamente è una cosa che dobbiamo confermare" ha detto Jorge.

Tra le altre cose, pur non essendo riuscito a passare la Q1, ha lasciato intendere di essersi trovato a suo agio con la Ducati sul bagnato: "La moto è competitiva, io non solo sono stato troppo perché era la mia prima volta sul bagnato, poi abbiamo usato la morbida all'anteriore e forse lo era un po' troppo per la quantità d'acqua che c'era in pista. Però, se devo essere onesto, è andata molto meglio rispetto agli ultimi due anni".

Per il momento non sembra troppo preoccupato di essere così lontano dai migliori, perché sapeva che gli sarebbe servito un periodo di adattamento: "Io sono tranquillo. Ovviamente non sono felice di essere così lontano. Ma bisogna anche capire che quando ti manca qualcosa sulla moto è normale non essere dove vorresti. E' difficile per ogni pilota essere competitivo, perché è una combinazione di tanti dettagli che fanno la differenza e io ho ancora tante cose da capire. Prima o poi faremo un grande step".

Così come non pensa che le grandi performance dei piloti satellite siano una questione legata alle vecchie Desmosedici: "Io non credo che sia una questione di moto, perché credo che anche se non di molto, la nostra sia migliore di quella dell'anno scorso. E' solo una questione di fiducia. Dovizioso è stato il pilota Ducati più competitivo in Qatar con la moto nuova, ma qui per qualche motivo ha trovato delle difficoltà. Ovviamente però sono molto lontano dall'essere veloce quanto dovrebbe esserlo un pilota ufficiale Ducati".

Informazioni aggiuntive di Oriol Puigdemont

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