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Hayden: "Quando è arrivata la chiamata, non ho potuto dire no"

Il pilota statunitense aveva giurato che quella di Aragon sarebbe stata la sua ultima gara in MotoGP, ma quando l'HRC gli ha chiesto di sostituire Pedrosa in Australia, non ha resistito al richiamo della moto con cui è stato campione.

Marc Marquez, Repsol Honda Team, Nicky Hayden, Repsol Honda Team

Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images

Nicky Hayden, Repsol Honda Team
Andrea Dovizioso, Ducati Team, Nicky Hayden, Repsol Honda Team
Nicky Hayden, Honda World Superbike Team
Nicky Hayden, Honda World Superbike Team
Nicky Hayden, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Nicky Hayden, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Nicky Hayden, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS
Nicky Hayden, Estrella Galicia 0,0 Marc VDS

Rivedere Nicky Hayden vestito con i colori del Repsol Honda Team fa un certo effetto. Un'accoppiata che si era separata alla conclusione della stagione 2008 e che si è ricomposta questo fine settimana a Phillip Island, con lo statunitense che è stato chiamato dalla HRC per prendere il posto dell'infortunato Dani Pedrosa.

Con il titolo team e quello costruttori ancora in ballo, la Casa giapponese non ha voluto lasciare nulla al caso ed ha deciso di affidarsi all'ex iridato, ormai emigrato da un anno nel Mondiale Superbike, visto che in Giappone il collaudatore Hiroshi Aoyama non è riuscito ad andare oltre il 15esimo posto.

Qualcuno potrebbe anche obiettare che si tratta dello stesso risultato colto da "Kentucky Kid" ad Aragon, ma in quel caso Nicky era in sella alla moto della Marc VDS e non alla RC213V ufficiale. Tra le altre cose, Hayden aveva lasciato intendere che quella sarebbe stata la sua ultima volta in MotoGP, ma il richiamo della squadra con cui è stato campione nel 2006 è stato troppo forte.

"Cosa posso dire? Mi piace correre in moto, quindi quando ho ricevuto la chiamata ho pensato subito che sarebbe stata una grande opportunità poter tornare dopo 10 anni alla Repsol Honda, sulla moto con cui ho vinto il campionato" ha detto Nicky durante la conferenza stampa che oggi ha aperto il weekend.

"Subito dopo Aragon sono andato a Magny-Cours (per la SBK, ndr) ed ho vissuto un venerdì difficile. Il mio capo tecnico quindi mi diceva: 'non fare più GP!'. E io pensavo: 'Certo che no!'. Quando però ho ricevuto la chiamata della HRC, mi sono detto che il basta ai GP sarà per l'anno prossimo. Sono un tenerone e non ho potuto dire di no" ha aggiunto.

Poi eccolo a raccontare l'emozione provata quando oggi è arrivato nel box della HRC dopo otto anni d'assenza: "Vedere il mio numero sulla moto è stato emozionante per me, perché io e la squadra abbiamo una bella storia insieme. La Honda è sempre stata molto fedele con me".

Dopo i ringraziamenti di rito, ha poi sottolineato che anche se si tratta di una sola gara, è in Australia per fare del suo meglio: "Vorrei ringraziare il mio team in Superbike e gli sponsor. Ce ne sono diversi in conflitto, ma fortunatamente nessuno di questi si è messo sulla mia strada. La cosa più importante però è che ora abbiamo un lavoro da fare. Una cosa è sedersi sulla moto e scattare delle foto, ma domani bisogna mettersi a testa bassa e dare del gas".

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