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Indy 500, Alonso: "Voglio che la monoposto sia competitiva in gara"

Il pilota spagnolo del team McLaren Andretti ha disputato ieri la prima sessione di prove libere della 500 Miglia di Indianapolis migliorando il suo feeling con la sua Dallara-Honda.

Fernando Alonso, Andretti Autosport Honda, Marco Andretti, Andretti Autosport Honda

Foto di: Michael L. Levitt LAT Photo USA

Dopo aver superato il rookie test, e successivamente concluso la sua prima giornata di test collettivi con il diciannovesimo tempo, Fernando Alonso ha fatto il punto della situazione con i media presenti ad Indianapolis. Il lungo volo intercontinentale che lo ha portato da Barcellona negli Stati Uniti non ha avuto ripercussioni sul pilota spagnolo, che ha completato il programma di prove ad esclusione della fase finale, a causa di un problema ad una sospensione. Alonso ha così dovuto rinunciare ai test che il team aveva pianificato per provare le scie, ma le prove saranno recuperate nei prossimi giorni.

Qual è il bilancio della giornata?
“Buono. Ero un po’ preoccupato per le condizioni della pista, visto che la temperatura è stata molto più calda rispetto a quando ho disputato il mio primo test, ma ho visto che i problemi che ho avuto a causa della temperatura sono stati gli stessi accusati dai miei compagni di squadra. La sensazione è stata comunque positiva, come nel test precedente, e sono riuscito a migliorare il set-up della vettura senza perdere la confidenza ed il feeling con la monoposto. Nell'ultima mezz'ora abbiamo avuto qualche noia che credo sia stata dovuta alla sospensione posteriore, e non siamo riusciti a completare la parte del programma che prevedeva degli stint in cui avrei dovuto essere in pista in condizioni di
traffico. Nel complesso è stata una giornata incredibile, e complessivamente sono più soddisfatto rispetto al primo test perché ho potuto sentire i benefici legati alle modifiche del set-up. Nella prossima giornata di test l’obiettivo sarà quello di familiarizzare il più possibile in condizioni di traffico, ma sono comunque riuscito a percorrere due o tre giri dietro alcune vetture quando uscivano dalla pit-lane ed è stato divertente”.

Il vento ti ha disturbato?
“Si, è stato piuttosto forte oggi. Quando sono saltato in macchina ed ho visto le bandiere sventolare ho realizzato che c’era un bel po’ di vento. Mi sono un po’ preoccupato, ma in realtà una volta in pista non ho sentito problemi. Anche nel test che abbiamo completato due settimane fa c’era vento, ma ripeto: per ora tutto okay”. 

Hai utilizzato le indicazioni che ti sono arrivate dai tuoi compagni di squadra?
“Si, è sicuramente molto utile poterlo fare. Dopo queste prove avrò modo di valutare il lavoro fatto dai miei compagni di team. Alcune delle modifiche che ho deliberato io sono state provare anche dagli altri piloti della squadra, e sono curioso di avere i loro riscontri. Ma in generale è molto importante poter condividere le informazioni, sarà un grande vantaggio che speriamo di concretizzare in qualifica e gara”.

Hai parlato con Mario Andretti?
“È venuto in pit-lane solo per salutare la squadra, ma eravamo impegnati nelle prove in pista, quindi è stato solo un saluto formale. Poi dopo la sessione del mattino è venuto nei box e abbiamo parlato per più di un’ora e mezza di molte cose, dalla Formula 1 alle gomme che sono utilizzare qui a Indianapolis così come dei pneumatici che utilizziamo in Formula 1, ed anche del suo impegno con la vettura biposto. Se fossi uno degli ospiti che porterà in pista sarei… preoccupato, perché mi ha detto che vuole spingere sul serio! È una persona incredibile, una vera leggenda in motorsport, ogni commento, ogni parola che dice è ovviamente molto importante per tutti noi. All'interno della squadra siamo
estremamente orgogliosi e felici di poter lavorare con lui”.

Due settimane fa hai detto che avevi la sensazione di essere pilotato dalla monoposto. Dopo il test di oggi ti senti più padrone della situazione?
“Sì, un po’ di più. Oggi sono più felice, mi sento meglio in macchina, sono riuscito a guidare come speravo, ed anche se ho davanti a me ancora tanto lavoro da fare, oggi è stato un giorno importante”.

Quale aspetto credi che a Indianapolis sia più pericoloso se confronti questo contesto con la Formula 1?
“La parte più difficile sarà la gara, intendo tutti gli aspetti che possono accadere in una corsa come questa. Bisogna saper gestire al meglio le situazioni nel traffico, e assimilare molti piccoli trucchi come ad esempio quelli che servono per sorpassare. Tutti questi aspetti si apprendono solo con l’esperienza, gara dopo gara. Io non ho questo background, e neanche tanto tempo a disposizione, quindi so che in alcuni di questi aspetti sarò più debole rispetto ai miei avversari. Dovrò sfruttare al meglio i prossimi 10 giorni per cercare di chiudere questo divario. L’aspetto più pericoloso? Non credo che ce ne sia uno in particolare, ogni corsa in macchina, ogni singolo giro che fai dietro un volante in qualsiasi campionato, sai che comporta dei rischi. Ma quando salti in macchina e chiudi la visiera, non pensi mai a questo aspetto, e speri solo di girare con la più alta media possibile”.

Nell’arco di ventiquattr’ore sei passato da una Formula 1 ed una vettura Indycar. Quanto tempo ci vuole per familiarizzare con una nuova monoposto?
“Una curva. Il test che abbiamo fatto lo scorso 3 maggio è servito ad acquisire gli automatismi, nonché a familiarizzare con la posizione di guida che è molto diversa rispetto ad una Formula 1. C’è una protezione intorno al casco che non consente di muovere la testa a destra o a sinistra, ma ci si abitua velocemente, non c’è voluto molto”.

Sacrificherai un po’ le qualifiche per provare in vista della gara?
“Si, è corretto. Nel mio caso la qualificazione non sarà molto importante. La priorità per noi è quella di mettere a posto la vettura per la corsa, di trovare un assetto che possa consentirmi di essere a mio agio nel traffico, e capire bene le manovre da fare per sorpassare. Vedremo cosa potrò fare in qualifica, ma sicuramente la preparazione della gara sarà la priorità”.

Come ti trovi a lavorare con molti compagni di squadra?
“Ovviamente è un grande aiuto, è sorprendente lavorare con questa squadra, è incredibile la professionalità e l'impegno che tutti hanno nella team. Ed è bello vedere tante macchine nello stesso box, così come condividere tutte le informazioni di ogni singolo giro delle altre cinque monoposto del team. A questo punto della settimana, qualunque cosa provino i miei compagni di squadra sarà per me molto utile, ed ho la massima fiducia nel lavoro che fanno. Anzi, ho più fiducia in loro che in me stesso”.

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