La colonna di Buemi: “La corsa al titolo è un tutti contro tutti!”
Il veloce driver di Aigle ha raccontato a Motorsport.com le tre travagliate tappe d’inizio stagione della F.E, analizzando nel dettaglio i motivi di tali débâcle. Sébastien andrà a Santiago per “riprendere in mano la stagione”.
Foto di: Alastair Staley / Motorsport Images
Sébastien Buemi
Sébastien Olivier Buemi (Aigle, 31 ottobre 1988) è un pilota automobilistico svizzero, di origini italiane, campione del mondo Endurance 2014 con la Toyota e campione di Formula E nel 2016 sulla Renault.
Cari amici e lettori di Motosport.com,
dopo una doverosa pausa invernale, rieccomi al terzo appuntamento scritto per l’edizione svizzera di Motorsport.com.
Di argomenti da raccontare ce ne sono tanti, ma mi limiterò a parlarvi del primo scorcio di stagione della Formula E.
La classifica piloti parla chiaro: il sesto posto dopo i due round inaugurali di Hong Kong e la tappa a Marrakesh è sicuramente figlio di un complicato avvio di stagione, ma andiamo con ordine.
A Hong Kong per un nuovo inizio
La mia non è stata una sosta del tutto felice. Dentro di me covavo ancora rancore misto a rabbia per l’amaro esito della passata stagione. Ho così tanta voglia di riscatto che non vedevo l’ora di scendere nuovamente in pista alla guida della nuova Renault Z.E 17. Così, il doppio ePrix di Hong Kong si presentava ai miei occhi come un’ottima opportunità per buttarmi alle spalle le due gare di Montréal.
Eppure, non è tutto oro quel che luccica. Il duplice impegno asiatico mi ha visto chiudere all’undicesimo rango entrambe le corse, almeno sulla pista. Perché la squalifica inflitta a Daniel Abt mi ha permesso almeno di salire al decimo posto e guadagnare un misero punticino in classifica. Insomma, non ho soddisfatto le aspettative e le ambizioni della vigilia.
Mi ero ormai accontentato della quarta posizione quando una misteriosa avaria mi ha letteralmente frenato, costringendomi a chiudere lontano dalle posizioni di vertice. Reputo che non sarebbe stato male chiudere anche soltanto ai piedi del podio. Ma c’è un aspetto positivo che mi fa guardare al futuro con ottimismo. Abbiamo dimostrato che, quando non subentrano problemi di affidabilità, siamo sempre tra i migliori.
Marrakesh… una vittoria mancata
Il fine settimana marocchino era iniziato nel migliore dei modi. Fin dalla prima sessione di prove libere ho dimostrato di essere veloce e competitivo, riuscendo poi a cogliere un’ottima pole position che mi ha fatto approcciare la corsa con estrema positività.
Se pensate che i team e piloti professionisti non commettono errori anche banali… beh, vi sbagliate. Nei concitati istanti prima di schierarsi in griglia, sulla mia Renault Z.E 17 è stato diagnosticato un guasto alla pompa dell’acqua, obbligando i meccanici a preparare la seconda vettura in fretta e furia.
Il lavoro dei ragazzi è stato incredibile. Peccato soltanto che ci siamo dimenticati di un ‘piccolo’ fondamentale dettaglio: l’attivazione del FanBoost sulla seconda monoposto…
Ce ne siamo accorti soltanto in corso d’opera, quando sul rettilineo principale ho provato ad azionare il pulsante che mi avrebbe dovuto permettere di tenere a distanza di sicurezza gli inseguitori.
Così non è stato. Ma non è il caso di farne una tragedia. L’errore che mi ha portato a perdere la corsa non è stato quello, bensì il fatto di non aver chiuso abbastanza lo spazio a Felix Rosenqvist, a cui vanno i più sinceri complimenti per l’abile vittoria.
In F.E è tutti contro tutti
La Formula E, lo avrete notato, sta compiendo passi da gigante. Con l’aumentare della sua reputazione, si è alzato notevolmente anche il livello di scuderie e piloti.
La mancanza di modifiche nel regolamento FIA ha permesso ai team precedentemente “meno competitivi” di colmare il gap con le scuderie più ricche e potenti.
Non che Renault, Audi e compagnia siano state con le mani in mano, ma avendo già raggiunto l’apice non è stato così semplice progredire in principio della stagione 2017-2018.
Ovviamente ci sono pro e contro. Da un punto di vista generale, è un bene che regni un sostanziale equilibrio. La stagione quattro della Formula E sarà un ‘tutti contro tutti’ fino alla fine. Basta un piccolo errore e ti ritrovi lontano dalla top cinque.
La corsa alla corona iridata si agguerrisce e annovera anche piloti che solitamente non vengono accreditati dagli addetti ai lavori.
Non sarà un testa a testa tra me e Lucas Di Grassi. Non più. Ci sono diversi piloti pronti a raccogliere la sfida e dire la loro sino alle fine. Tra questi includo Edoardo Mortara, Nelson Piquet Jr, Daniel Abt e Jean-Éric Vergne, ma soprattutto Felix Rosenqvist. Ha già dimostrato di che pasta è fatto e possiede tutte le carte in regola per diventare campione del mondo.
Müller e Delétraz, elvetici in più
Durante il fine settimana di Marrakesh si sono tenuti i rookie test, ai quali hanno presenziato anche Nico Müller e Louis Delétraz. Il primo ha esordito in Formula E con l’Audi, mentre Louis è stato mio ospite nella giornata di sabato.
Sono contento per Nico, capace di onorare la Svizzera stampando il record del circuito e issarsi fino alla prima posizione. Una grande performance che non deve passare inosservata. Non è facile per gli esordienti cimentarsi nella Formula E con una sola giornata di test. Alcuni cercano il tempo, altri simulano la qualifica o la gara. Dipende anche da che impronta vogliono dare i team.
Trovo però che sia un metodo efficace concedere la possibilità a chi non possiede una licenza per la Formula E di provare una monoposto elettrica.
Aiuta i piloti ad avvicinarsi alla Formula E. Il sogno di tutti è la Formula 1, ma arrivarci non è facile e la nostra categoria è una valida alternativa.
Delétraz, per esempio, ha avuto modo di conoscere e approfondire il mondo dei motori elettrici, di conoscere personaggi importanti e crearsi una rete di contatti che in futuro gli potrà dare una mano.
Sognando… Santiago!
Il 3 febbraio sarò a Santiago per il primo ePrix cileno della storia. Ho intravisto il tracciato cittadino, sembra molto allettante perché mette alla frusta le potenzialità del pilota.
In Cile arriverò carico e determinato per ottenere la prima vittoria stagione. Sarebbe bello essere il primo vincitore di Santiago.
Con la speranza di raccontarvi un’emozionante gara, vi ringrazio di cuore per il vostro tempo e vi rimando al prossimo appuntamento scritto con Motorsport.com tra poche settimane.
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