Mercedes: Verstappen è stato la spina nelle... gomme
Il pilota della Red Bull era troppo vicino e questo ha impedito alla Mercedes di pianificare una seconda sosta, arrivando così alla doppia foratura del finale.

Ha vinto ancora una Mercedes, ma la Formula 1 deve ringraziare Max Verstappen se il team campione del Mondo può ancora ritrovarsi (in particolari circostanze come avvenuto oggi a Silverstone) sotto pressione.
Ricapitoliamo. La prima variabile imprevista del Gran Premio di Gran Bretagna è stata la safety car entrata in pista al dodicesimo giro a causa della violenta uscita di pista di Daniil Kvyat. Tutti i piloti sono entrati ai box (chi non era ancora transitato sul traguardo alla fine della dodicesima tornata, la restante parte del gruppo il giro successivo) montando gomme hard.
La scelta della mescola più dura nel secondo stint rientrava tra le strategie ipotizzate prima della corsa dalla Pirelli, ma il pit-stop era previsto tra il giro 22 e 24.
La safety car ha costretto al cambio di strategie, con la sosta anticipata di dieci giri rispetto ai piani originali. E quei dieci giri in più sono stati cruciali per l’usura delle gomme, come i piloti hanno iniziato a segnalare via-radio nell’ultimo terzo della corsa.
La spina nel fianco di Hamilton e Bottas è stata però Verstappen, unico pilota in pista a rimanere dentro il margine che sarebbe servito alle due Mercedes per poter effettuare una seconda sosta senza perdere la leadership della corsa.
A dieci giri dal termine l’olandese era a tredici secondi da Hamilton, e a dieci da Bottas, e considerando i tempi abbastanza lunghi che richiede una sosta a Silverstone, per le due Mercedes una pit supplementare avrebbe comportato il rischio concreto di perdere il Gran Premio.
È così arrivato l’ordine di proseguire ma riducendo il ritmo (l’usura non è rilevabile dai team) ed il primo pilota ad alzare il piede è stato Bottas. A quattro giri dal termine Max era a ormai a sei secondi dal finlandese, poi il cedimento del pneumatico anteriore sinistro della Mercedes numero 77 ha dato la certezza a Verstappen della seconda posizione.
A quel punto la Red Bull ha subito richiamato l’olandese ai box. Due i motivi: mettersi al riparo da eventuali problemi con l’usura degli pneumatici e puntare al giro più veloce in gara. Una scelta corretta, anche se il successivo problema di Hamilton ha lasciato alla squadra un po' di amaro in bocca per una vittoria che con il senno di poi era alla portata.
Ma il bicchiere mezzo pieno (secondo posto e una situazione di classifica che ora vede Max a sei punti da Bottas) è un bottino che sia Verstappen che la Red Bull avrebbero firmato senza il minino dubbio alla vigilia della corsa.
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