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Conferenza stampa

Hamilton: "Rispetto Seb pilota, ma sull'incidente non cambio idea"

Lewis ha affermato di aver già messo alle spalle il duplice contatto di Baku, ma è entrato duro su Todt: "Dovrebbe essere qui tra noi per spiegare perché non è successo nulla dopo l'udienza di Vettel".

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 F1 W08
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 and Lance Stroll, Williams
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08 behind the safety car
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, Singer Mariah Carey

Questo fine settimana ospita il Gran Premio d'Austria che si disputerà al Red Bull Ring. Oggi si è svolta la conferenza stampa piloti, in cui i due grandi protagonisti sono stati Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, autori del tanto discusso episodio di Baku da cui sono sorte polemiche che hanno tenuto banco nel corso delle due settimane appena trascorse.

Hamilton, che ha subito la ruotata di reazione da parte di Vettel, è subito tornato su quanto accaduto in Azerbaijan con il collega, pilota di punta della Ferrari, affermando di aver già accantonato il fattaccio e di essere pronto a ripartire. Lewis, però, non ha risparmiato una frecciata al presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile, Jean Todt, reo di non aver cambiato nulla dopo l'udienza di Vettel avvenuta lunedì scorso a Parigi.

"Per me è una questione finita. Sono esclusivamente concentrato su questo fine settimana di gara. Questa è una conferenza stampa molto interessante, c'è un sacco di gente oggi. Ho detto tutto quello che sentivo di dover dire dopo la gara scorsa e basta. Ora sono concentrato sul mio lavoro. Ci sono un sacco di gare davanti a noi e sono ancora un po' indietro rispetto la vetta del Mondiale. Dunque tenterò di prendermi la leadership del Mondiale".

"Con tutto il rispetto, Jean (Todt, ndr) dovrebbe essere seduto vicino a noi per rispondere ad alcune domande. Ad esempio perché dopo l'udienza di lunedì non è cambiato nulla. Dunque il messaggio che è stato mandato rimane lo stesso".

Hamilton ha ribadito poi che il rapporto con Vettel non cambierà, nonostante le polemiche sorte poco dopo il loro contatto. E' evidente che i seguenti chiarimenti tra i due abbiano portato i frutti sperati.

"Non credo che quello che è accaduto a Baku modificherà le relazioni tra Sebastian e me. Abbiamo parlato dopo la gara e poi un po' lunedì. Ci siamo scambiati messaggi... Come ho detto ho ancora grande rispetto per lui come pilota. Continueremo a correre duro sino al termine della stagione così come abbiamo fatto sino a ora".

L'unica cosa che Hamilton non è riuscito ancora a metabolizzare sembra essere l'accusa di Vettel dopo il primo tamponamento. Il tedesco, infatti, aveva affermato via radio al proprio box che Hamilton, in quel momento in testa alla corsa e intento a prendere spazio dalla Safety Car, era stato protagonista di una manovra antisportiva, chiamata brake testing. I dati della telemetria analizzati dalla FIA hanno completamente scagionato Lewis.

"L'unico punto che mi ha fatto dispiacere è aver sentito Sebastian accusarmi di aver fatto brake testing. Spero si possa scusare pubblicamente, perché le persone che stavano guardando la corsa lo hanno sentito ma i dati hanno confermato l'esatto contrario. Non ho frenato".

"Penso che il suo obiettivo fosse rimanere vicino a me il più possibile, ma ha fatto un errore di valutazione. Io non avevo alcun bisogno di fare brake testing. Ero in testa alla corsa. Così ho accettato le sue scuse e sono andato avanti".

"Al termine della gara non ero sconvolto. Se lo ero, lo ero per altre ragioni. Non penso di aver detto nulla di particolare, ma ho ancora la stessa opinione di quanto è successo a Baku. Ora è una cosa passata, andiamo avanti. Abbiamo parlato, quindi non c'è da dire molto di più di quanto non sia già stato detto".

"Sono rimasto calmo anche perché non eravamo faccia a faccia. Non siamo su un campo di calcio dove puoi essere faccia a faccia con il tuo avversario. Siamo calati in abitacoli di monoposto, dunque in quel momento non avrei potuto fare nulla di più. Poi ero totalmente concentrato sul risultato della gara. Una gara particolarmente difficile".

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