Giovinazzi: i primi punti iridati in Canada dove Antonio farà il suo debutto?
Il pilota italiano dell'Alfa Romeo fa la sua prima apparizione a Montreal: insieme ai due conduttori della Williams è ancora l'unico che non è entrato nella top 10 per i vincoli di una C38 che dovrebbe rilanciarsi sul veloce tracciato dedicato a Villeneuve
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Zero punti. La casella vuota di Antonio Giovinazzi nel mondiale Piloti dopo sei GP pesa nello score del pilota italiano, tanto più che Kimi Raikkonen veleggia al decimo posto con 13 lunghezze in carniere. Va detto che negli ultimi due appuntamenti (Spagna e Monaco) anche il finlandese è rimasto con la bocca asciutta, segno che è l’Alfa Romeo C38 che sembra aver perso un po’ di smalto rispetto all’avvio del campionato quando sembrava che potesse rivaleggiare per il quarto posto nel mondiale Costruttori.
Giovinazzi si trova in coda alla classifica alla pari di George Russell e Robert Kubica, i due portacolori della Williams che devono fare i conti con una FW42 inadeguata: l’italiano, però, nel momento di minore resa della C38 ha saputo trovare qualche fiammata in prove libere, quando la macchina si esprime al meglio, vale a dire con il grip scarso e quando le piste sono ancora green.
Antonio è sempre arrivato a vedere la bandiera a scacchi, ma l’11esimo posto del Bahrain è ben poca cosa rispetto alle aspettative e il GP del Canada può segnare un’importante inversione di tendenza, visto che la potenza del motore Ferrari e l’efficienza aerodinamica dell’Alfa Romeo dovrebbero aiutare su un tracciato fatto da continui stop-and-go che portano a esaltare le velocità massime…
“Correrò in Canada per la prima volta nella mia carriera – ha spiegato il pilota di Martina Franca – A Montreal si sono viste spesso gare avvincenti perché è un tracciato dove si può superare, perciò mi aspetto una gara divertente. Spero di ottenere finalmente il risultato che ci meritiamo”.
Siccome l’ascesa di Mick Schumacher verso la F1 non sembra debba essere così fulminea come sembrava all’inizio dell’anno, è possibile che un buon piazzamento di Antonio possa cancellare tutti i dubbi di un avvio di stagione troppo travagliato, nel quale il team lo ha anche usato come agnello sacrificale sull’altare di Kimi Raikkonen.
All’inizio Giovinazzi si era troppo appiattito sul più considerato compagno di squadra: il nostro portacolori ora deve mostrare di che pasta è fatto, per confermare che la scelta di Sergio Marchione di riportare un italiano in F1 non era sbagliata, e anzi meriti che abbia un seguito…
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