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F1 | Red Bull tratta con la Ford per rinominare il motore 2026

La Casa americana ha capito quanto stia diventando importante la F1 nella comunicazione globale e sembra essere interessata a entrare nei GP dal 2026 sostenendo finanziariamente la Red Bull che si è lanciata nella costruzione della propria power unit. Il colosso USA potrebbe mettersi in mezzo alle trattative con i giapponesi della Honda che, a loro volta, hanno deciso di sottoscrivere i propulsori della prossima generazione. Non ci sarà solo l'Audi come nuovo marchio impegnato nei GP...

Ford Logo

Foto di: Alexander Trienitz

Il rapporto tra la Red Bull e i fornitori di motori che si sono avvicendati nel corso degli anni non è stato sempre idilliaco. Dopo la conquista di otto titoli mondiali piloti e Costruttori (dal 2010 al 2013). la relazione con la Renault si è incrinata a causa della scarsa competitività delle power unit ibride della Casa francese.

I picchi di crisi notevoli tra il 2015 e 2018, con tanto di dichiarazioni pubbliche da entrambi i fronti poco gratificanti, hanno portato all’inevitabile divorzio ed al conseguente passaggio alla Honda.

È iniziata così una partnership tecnica che ha portato ad un clamoroso successo, ma anche qui l’imprevisto era dietro l’angolo, sotto forma di ritiro improvviso della Casa giapponese.

Presa alla sprovvista, la Red Bull si è tutelata garantendosi la power unit utilizzata nel 2021 anche per le quattro stagioni successive, ma soprattutto ha varato quell’idea rimasta nel cassetto per molti anni: progettare e realizzare una propria power unit.

Christian Horner, Red Bull Racing

Christian Horner, Red Bull Racing

Photo by: Erik Junius

È partito il progetto Red Bull Powertrain, con un ingente investimento fatto a Milton Keynes, in un’area adiacente la sede della squadra, seguito da un’importante campagna acquisti di tecnici che ha saccheggiato la sede Mercedes di Brixworth.

Quando sembrava essere ormai tutto chiaro in merito al futuro motoristico della Red Bull è arrivata un po' a sorpresa la notizia di trattative avanzate con la Porsche in vista della nuova generazione di power unit che debutterà nel 2026.

I negoziati hanno messo sul tavolo una possibile cooperazione, con la Casa di Stoccarda che si sarebbe occupata delle componenti ibride e la Red Bull del motore endotermico.

Quando tutto sembrava definito è arrivato il sorprendente ‘stop’ imposto da Christian Horner ed Helmut Marko, allarmati dal possibile ingresso della Porsche nel pacchetto azionario della Red Bull Technology e la conseguente perdita di controllo nel programma Formula 1. Punto e a capo.

E' fallita l'idea della Porsche di entrare in F1 con la Red Bull

E' fallita l'idea della Porsche di entrare in F1 con la Red Bull

Nel commentare questa decisione Horner ha sottolineato un punto chiaro: “Il nostro dipartimento powertrain è un nuovo ed entusiasmante capitolo per Red Bull, e non è mai stato condizionato o dipendente dal coinvolgimento di terze parti, così come di Costruttori esterni, non è assolutamente un prerequisito”.

Un messaggio chiaro, che sottolinea come la Red Bull sia in grado secondo Horner di progettare e realizzare una power unit in totale autonomia. Uno scenario un po' diverso rispetto a quello emerso durante le trattative con Porsche, quando era stato ipotizzato che l’impegno richiesto per la progettazione di un motore completamente nuovo fosse un po' troppo ambizioso per una struttura nata da poco. Ma Horner ha smentito questo rumors con decisione.

Tutto chiaro? Ancora no, perché dopo due mesi ecco arrivare un’ulteriore indiscrezione in merito ad un’altra Casa ufficiale che sarebbe in trattativa con Red Bull sulla falsariga di quanto avvenuto con Porsche pochi mesi prima.

Craig Breen e James Fulton, con la Ford Puma dell'M-Sport Rally1sponsorizzata Red Bull

Craig Breen e James Fulton, con la Ford Puma dell'M-Sport Rally1sponsorizzata Red Bull

Photo by: McKlein / Motorsport Images

In questo caso il marchio è la Ford, di cui Red Bull è partner nel programma WRC come main-sponsor. Ci sarebbero però due differenze di peso rispetto al negoziato (fallito) con Porsche, e la prima è che Ford non sembra intenzionata ad entrare nel pacchetto azionario della squadra,

Il secondo punto riguarda l’aspetto tecnico. La Ford oggi non dispone più della Cosworth, struttura che in passato si è sempre fatta carico dei programmi sportivi, e non vanta esperienze nel mondo ibrido all’altezza degli standard richiesti oggi in Formula 1.

Difficile che la Casa statunitense possa farsi carico di problematiche tecniche, perché comporterebbe un investimento enorme e con tempistiche già al limite per essere in pista nel 2026. L’accordo con Red Bull poserebbe su basi diverse, ovvero budget e un marchio carico di storia.

A Red Bull potrebbe star bene anche così, visto che la proprietà della squadra e la livrea sono già sufficienti per un marketing a 360 gradi, e l’aggiunta di un motore brandizzato con i ‘tori’ non rappresenta un valore aggiunto irrinunciabile.

La partnership con la Ford sarebbe un bel vantaggio sul fronte finanziario, e considerando i costi del progetto non è un aspetto da sottovalutare. In più l’investimento del brand statunitense, in un momento in cui in USA la Formula 1 è in fortissima ascesa, porterebbe campagne di marketing e molta visibilità aggiuntiva anche per la stessa Red Bull. Si aprirebbero poi potenziali sinergie, vista la presenza di Ford in altri contesti sportivi come la Nascar.

Anche se si dovesse basare solo su budget e un logo da applicare sulla power unit, l’accordo Red Bull-Ford i vantaggi li garantirebbe ad entrambe le parti. E non solo.

L’arrivo di un Costruttore statunitense di grande portata rappresenterebbe una grande notizia anche per Liberty Media, che recentemente ha dovuto incassare lo stop della Porsche.

Un valore aggiunto che anche solo formalmente andrebbe a beneficio di chi ha caldeggiato la nuova generazione di power unit, mirata proprio ad attirare nuovi motoristi.

In questo scenario si colloca anche la Honda, ufficialmente iscritta tra coloro che intendono tornare in pista tra tre anni. L’associazione con Red Bull è stata immediata, ma i rumors sono altri.

La Casa giapponese è di fatto ancora alla finestra, e sta valutando tante possibilità, tra cui anche quella di tornare in veste completa, ovvero rilevando una squadra. Non è da escludere che se questo progetto prenderà forma un incontro con i responsabili Red Bull ci potrà essere, ma l’argomento in discussione sarà l’acquisto di AlphaTauri…

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