F1 | Magnussen: "Esagerata la bandiera nera e arancione"
Il pilota della Haas ha ricevuto per la terza volta in stagione la bandiera nera e arancione per via dell'ala danneggiata al via ed ha criticato aspramente la decisione presa dalla FIA a Singapore.
Il pilota della Haas ha danneggiato l'ala anterore in un contatto con Max Verstappen nel giro iniziale della gara di Singapore.
La sezione dell'endplate sulla vettura di Magnussen ha inziato ad oscilare e pochi giri dopo la FIA gli ha mostrato la bandiera arancione e nera che indica che un pilota ha un problema meccanico e deve tornare immediatamente ai box per le riparazioni.
È la terza volta in questa stagione che Magnussen riceve questo avvertimento dopo gli analoghi incidenti avvenuti in Canada e in Ungheria, ma ciò che è stato particolarmente frustrante è che in nessuna delle occasioni la Haas si è preoccupata che l'ala stesse per spezzarsi.
Magnussen ha affermato che sia lui che la Haas hanno spiegato più volte alla FIA come l'elemento di apertura sia ancorato e quindi non possa staccarsi, ma il danese ha ammesso come l'organo di governo non abbia mai voluto sentire ragioni.
"Non mi sono nemmeno accorto di aver avuto quel contatto e non sentivo nulla nell'auto", ha spiegato Magnussen. "Il team mi ha detto che il danno era lieve. Si è verificato su quella specie di piastra terminale che abbiamo spiegato alla FIA essere ancorata”.
"La FIA dovrebbe saperlo. Sono loro a stabilire i regolamenti. Quella parte non si stacca. Quindi non è un problema di sicurezza e in questo caso non stava nemmeno oscillando. È stato esagerato darmi la bandiera nera e arancione".
All'inizio del weekend di Singapore il team principal della Haas, Gunther Steiner, aveva espresso il proprio disappunto sul modo in cui la Federazione aveva gestito questa vicenda negli appuntamenti passati.
"Ci sono decisioni prese che mi fanno ancora arrabbiare" ha spiegato Steiner. "In 12 anni, a quanto pare, non c'è stata nessuna bandiera nera e arancione mentre ora, in un anno, ne abbiamo ricevute due (tre con quella di Singapore ndr.). Non c'è mai stato il rischio di perdere parti della vettura”.
"Hanno inventato questa regola, o non so da dove l'abbiano ripescata, e ora sono felici di applicarla, soprattutto a noi".
Pit stop del team Haas Kevin Magnussen, Haas VF-22
Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images
Steiner ha detto che la Haas ha cercato di spiegare alla FIA la costruzione della sua ala anteriore e il motivo per cui un flap allentato non è pericoloso, ma ha ritenuto che il messaggio non sia stato recepito.
"Cerchiamo di spiegare loro che abbiamo voce in capitolo perché non lasceremmo mai una macchina in pista se non è sicura. È questo che devono capire. Non siamo così stupidi".
"Sappiamo come è costruita l'ala anteriore e sappiamo che non può volare via. Se avessimo pensato che fosse pericoloso saremmo stati noi a chiamare il pilota ai box, non c'è bisogno che ce lo dicano. Penso che nel team abbiamo molte più persone qualificate di quante ne abbia la FIA".
Magnussen ha poi affermato che la Haas probabilmente parlerà ancora una volta con la FIA per approfondire la costruzione dell'ala.
"Speriamo di poter parlare di nuovo con loro e che si rendano conto di cosa si tratta. Questa è la Formula 1, devi essere in grado di combattere ed avere dei graffi sulla tua vettura”.
"Certo, capisco che se l'ala anteriore si dovesse staccare non si vuole che finisca sotto la macchina o che colpisca un'altra vettura o un altro pilota. Ma in questo caso si è trattato di una parte molto piccola dell'estremità dell'ala che non aveva possibilità di staccarsi".
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