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F1 | La presentazione show dei piloti spacca in due

Gli addetti ai lavori hanno pareri contrastanti sulla presentazione show dei piloti sulla griglia di partenza di Miami che si ripeterà in altri sei o sette appuntamenti. Russell critica la novità (“Sono qui per correre, non sono qui per lo show), mentre Hamilton la promuove (“Trovo molto bello che il nostro sport sia in continua crescita ed evoluzione). Il tema è divisivo, ma l'argomento tornerà ad essere discusso a Imola fra Liberty Media e la GPDA.

Zhou Guanyu, Squadra Alfa Romeo F1

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Lo show che ha preceduto il via del Gran Premio di Miami ha diviso le opinioni. La Formula 1 si porta dietro da molti anni un paradosso: sul fronte tecnico una nuova sfida è vista come una risorsa che fa parte del DNA di questo sport, ma al di fuori dell’area tecnica le novità non trovano mai terreno fertile. Ogni cambiamento fa storia a sé, e la domanda è sempre la stessa: è un passo avanti nella giusta direzione o la rotta imboccata è in contraddizione con i valori storici?

All’indomani del Gran Premio di Miami è iniziato il dibattito tra chi ha apprezzato la presentazione show dei piloti sulla griglia di partenza e chi l’ha ritenuto poco adatta alla Formula 1. Anche tra gli stessi piloti le opinioni sono state discordanti.
“Sono qui per correre, non sono qui per lo show – ha commentato George Russell - sono qui per guidare e per provare a vincere. Ci tocca arrivare in griglia mezz’ora prima e restare lì sotto il sole, non credo ci siano un altro sport in cui 30 minuti prima di iniziare devi stare sotto il sole con le telecamere puntate a fare uno spettacolo”.

“Ne abbiamo parlato al briefing dei piloti venerdì sera – ha aggiunto Russell - ognuno di noi ha la sua personalità, personalmente non mi piace ma è solo la mia opinione, immagino che dobbiamo accettarlo ed essere aperti ai cambiamenti, ma non vorrei che fosse così in ogni weekend di gara. La cosa che amo molto nel pre-gara è l'inno nazionale, in qualche modo ti carica ed è ovviamente un omaggio al paese in cui stiamo correndo, ma se parliamo dello show di Miami ho sentimenti contrastanti”.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, nella presentazione show dei piloti a Miami

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG, nella presentazione show dei piloti a Miami

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Restando all’interno del box Mercedes, l’opinione di Lewis Hamilton è stata diametralmente opposta.
“Trovo molto bello che il nostro sport sia in continua crescita ed evoluzione – ha commentato – non ci siamo seduti sul passato, ma c’è uno sforzo per provare cose nuove e, personalmente, sostengo questa visione. Sono cresciuto ascoltando LL Cool J (famoso rapper statunitense) e vederlo sulla griglia di partenza è stato fantastico, vedere Will.i.am così come Serena e Venus (Williams) in piedi lì, beh ho pensato che fosse bello. Il sole e la concentrazione? Amo il sole, ed ero concentrato dalla domenica precedente! Nessun problema da parte mia”.

La Formula 1 è consapevole dei pareri discordanti emersi sul fronte piloti, e quello dello show pre-griglia sarà uno dei temi che Liberty Media affronterà con la GPDA (Associazione dei piloti F.1) durante il weekend di Imola.

I piani prevedono lo show in altre sei o sette Gran Premi, in linea con le richieste dei paesi ospitanti, ma l’obiettivo è svolgere il tutto con un format che sia gradito anche ai piloti. Ognuno di loro ha un rito pre-griglia personale, procedure cementate negli anni, e ci vorrà un po' di tempo per familiarizzare con programmi differenti.

Lando Norris, McLaren, sfila nella scenica presentazione dei piloti davanti all'orchestra

Lando Norris, McLaren, sfila nella scenica presentazione dei piloti davanti all'orchestra

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

La Formula 1 davanti ai cambiamenti reagisce sempre in modo conservativo, ma dopo poche gare solitamente tutto diventa più familiare. “Fu così anche per l’Halo – ha ricordato un addetto ai lavori – all’inizio tutti storcevano il naso ma dopo due gare nessuno ci ha fatto più caso, ed anche l’arrivo di Netflix inizialmente non fu gradito da tutti, poi però, dopo il successo della serie, è stata colta l’importanza che ha avuto e che continua ad avere”.

L’approccio di Liberty Media e di alcuni dei promoter dei Gran Premi è chiaro. La gara resta ovviamente il momento clou, ma si cerca di rendere la giornata in autodromo il più ricca possibile di eventi di intrattenimento per andare incontro alle esigenze di un pubblico che, con l’impennata dei prezzi dei biglietti, esige un programma senza lunghe pause.
“Trovo corretto il voler provare cose nuove – ha commentato Toto Wolff – personalmente credo che lo show non sia stato male per i piloti, mentre per i tifosi è stato un momento emozionate vederli uscire e celebrare uno alla volta. È stata una presentazione sportiva, francamente non mi è sembrata una commedia”.

Nel panorama generale degli addetti ai lavori c’è anche chi ha assunto una posizione più neutrale, come nel caso di Christian Horner. “Se va bene per la Formula 1, va bene anche per me – ha commentato il team principal della Red Bull - capisco che alcuni piloti possano essere più a loro agio di altri, ma alla fine stiamo cercando di catturare un nuovo pubblico, quindi sono scelte del promotore".

"Da parte mia sono più interessato a ciò che accade quando si spengono le luci dei semafori, ma stiamo cercando di andare incontro anche alle richieste dal paese che ci ospita. Faccio fatica ad immaginare uno spettacolo del genere a Silverstone, ogni mercato è diverso e capisco che Liberty e i promotori esplorino aree diverse. Credo che tutto stia nel riuscire a trovare l’equilibrio corretto”. Q

uanto detto da Horner è condiviso da tutti: è una questione di equilibrio. Per trovarlo è corretto iniziare, sondare le reazioni e proseguire, cercando di esaltare lo sport portandolo ad un pubblico più ampio possibile, ma senza snaturare il suo DNA. La buona notizia è che il confronto è aperto.

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