F1 | Horner: "Ecco perché abbiamo scelto Ford e non Porsche"
Christian Horner, team principal della Red Bull, ha candidamente ammesso che l'accordo con Ford sia stato chiuso in quanto non erano e non sono previste cessioni di quote del team, come invece avrebbe dovuto essere con Porsche.
Red Bull Racing è passata dalla possibilità concreta di un'acquisizione almeno parziale di azioni del team da parte di una Casa, a trovare un accordo di partnership con un'altra nel giro di pochi mesi.
Dal desiderio di conquista di Porsche, a quello di collaborazione di Ford. Ad avere la meglio è stata la proposta fatta dal costruttore americano, che dal 2026 fornirà risorse economiche e tecniche per supportare Red Bull Powetrains a realizzare le power unit per le monoposto di Milton Keynes e quelle di AlphaTauri.
Il legame tra le parti è stato ufficializzato a New York poche ore fa. Christian Horner, team principal della Red Bull, ha spiegato cosa abbia portato il team ad abbandonare la pista che avrebbe portato a Stoccarda e ad accettare la più morigerata corte fatta da Ford.
In sostanza trova conferma la voglia, da parte di Horner e soci, di rimanere alla guida del team. Di esserne la gestione controllante e non quella destinata a insegnare e farsi da parte per spianare la strada a una Casa come Porsche.
"Si tratta di un rapporto molto diverso da quello discusso con Porsche. Si tratta di un accordo puramente commerciale e tecnico. Non c'è alcuno scambio di azioni o partecipazioni all'interno dell'azienda. È un accordo molto semplice in cui avremo la possibilità di condividere e accedere alla ricerca e sviluppo, in particolare per quanto riguarda l'elettrico, la tecnologia delle celle, lo sviluppo del software e così via. E poi, dal punto di vista commerciale, ovviamente, con la prevalenza di Ford negli Stati Uniti, come partner commerciale, ci permette di ottenere una penetrazione ancora maggiore in quel mercato".
Potenziale livrea per la Red Bull-Ford
Photo by: Camille De Bastiani
"Credo che nei prossimi tre anni ci sarà uno scambio di conoscenze, in particolare sul fronte dei veicoli elettrici, e Ford ha investito miliardi di dollari nell'elettrificazione di alcuni dei suoi prodotti. E naturalmente la batteria svolge un ruolo fondamentale nell'unità di potenza 2026. Per noi, quindi, questa era un'area di esposizione, ma con questa partnership con Ford, credo che l'abbiamo colmata e siamo in grado di competere con gli altri produttori senza avere questa debolezza, se si considerano le dimensioni, la profondità e la forza di Ford".
Horner ha sottolineato come l'accordo con Ford non sia solo vantaggioso a livello tecnico, ma anche da quello strategico e commerciale. Lo stesso discorso può essere fatto per Ford, che sfrutterà la sempre crescente notorietà della Formula 1 per avere una piattaforma marketing potenzialmente molto potente da cui trarre benefici.
"Penso che per noi, dal punto di vista strategico, sia un rafforzamento. Avremmo potuto farlo senza Ford? Sì. Ma... Ma ci rende migliori con Ford? Assolutamente sì. Quindi, sapete, il loro approccio è simile. Si tratta di uno scambio commerciale e tecnico e siamo molto soddisfatti del risultato".
"Il tipo di legame che avremo con Ford è molto diverso rispetto a quello che avremmo avuto con Porsche. Si tratta di un semplice rapporto contrattuale. Non c'è uno scambio di partecipazioni nell'azienda o un cambio di controllo. Si tratta quindi di un rapporto molto semplice, voluto da entrambe le parti".
"E credo che, se la Ford voleva tornare in Formula Uno, questa sia una buona strada per loro senza dover creare un'intera unità da zero. E per noi, abbiamo il vantaggio di attingere alle conoscenze e di sapere quanto sia profonda la loro capacità di ricerca e sviluppo, hanno investito nella tecnologia ibrida per la loro gamma di veicoli elettrici", ha concluso Horner.
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