F1 | Ferrari: sulla C43 di Bottas si è salvato il motore 066/7
L'assenza di fumo dagli scarichi e dal turbo aveva fatto nascere dei dubbi dopo lo stop dell'Alfa Romeo del finlandese durante il long run di sabato mattina nei test in Bahrain. I tecnici del Cavallino avrebbero trovato che a rompersi sarebbe stato il rotismo epicicloidale, vale a dire il sistema di ingranaggi che collega la MGU-K all'albero motore, trasferendo l'energia elettrica con la minima perdita di potenza. L'unità potrà tornare a essere utilizzata nei test, ma per il pezzo modificato ci vorrà un po' di tempo.
Sulla power unit Ferrari andata ko sull’Alfa Romeo di Valtteri Bottas nel terzo giorno di test a Sakhir è sceso un silenzio assoluto. Lo stop della C43 nel corso della simulazione di gara del sabato mattina aveva destato una certa curiosità, perché la monoposto di Hinwil è stata parcheggiata in una zona di sicurezza dal pilota finlandese senza che fossero visibili fumate dagli scarichi o dal turbo.
Membri del team Alfa Romeo coprivano la C43 di Bottas dopo il ko di motore
Photo by: Uncredited
Ovviamente l’unità è stata subito smontata e sostituita da un altro 066/7 che ha permesso alla squadra svizzera di riprendere l’attività in pista nel pomeriggio, mentre i motoristi del Cavallino hanno cominciato ad analizzare cosa poteva essere successo, dal momento che le aspettative dei tecnici capeggiati da Enrico Gualtieri erano di aver trovato una buona affidabilità sui propulsori deliberati per il 2023.
Il motore 066/7 ha un punto debole nel collegamento fra la MGU-K e l'albero motore del V6 Turbo
Photo by: Giorgio Piola
Dalle prime informazioni che sono filtrate, si può dire che il motore endotermico non si è rotto e potrà essere riutilizzato non nei GP, ma per esempio nei test per lo sviluppo delle gomme. E, allora, è lecito chiedersi cosa effettivamente abbia ceduto, provocando quel rumore di ferraglia che si è ascoltato durante le riprese televisive.
Sembra che l’elemento debole sia il collegamento fra la MGU-K, il motogeneratore elettrico che trasferisce l’energia all’albero motore. La Ferrari adotta un complicato sistema a rotismo epicicloidale che ha già dato diversi grattacapi l’anno scorso. Si tratta di una soluzione molto complicata da mettere a punto che però permette una trasmissione di potenza senza troppe resistenze.
L’allarme costringerà a rivedere il pezzo che si è rotto, ma ci vorrà un po’ di tempo: nelle simulazioni al banco non aveva mai mostrato dei problemi ma con le vibrazioni in macchina la musica può essere diversa. Ci vorrà un po’ di tempo per avere i pezzi riveduti e corretti, nel frattempo i motorizzati Ferrari dovranno sperare che il guaio non di ripeta nel weekend del Bahrain…
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