Binotto: "Abbiamo avuto altri dieci controlli ok di benzina"
Il team principal già un'ora prima della decisioni dei commissari sportivi FIA del GP di Abu Dhabi, che hanno sanzionato la Ferrari con 50 mila dollari di multa, era sicuro che non sarebbe scattato alcun provvedimento sul risultato di gara di Leclarc. E Mattia ha spiegato perché la Rossa è parsa più "sgonfia" del solito.
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
La questione ‘benzina’ che ha coinvolto la Ferrari poco prima del via del Gran Premio di Abu Dhabi, si è conclusa con una multa di 50.000$. Un’ora prima che la FIA diramasse la sua decisione, Mattia Binotto ha incontrato i giornalisti commentando la vicenda.
Il team principal del Cavallino ha sottolineato come la procedura di controllo della FIA sia abituale, ma in questa occasione si è verificata una discrepanza (di 4,88 kg) tra la quantità di carburante comunicata dalla Ferrari e quella calcolata dai commissari tecnici della Federazione Internazionale.
“Come sappiamo, per completare la gara è prevista una quantità di carburante da consumare di 110 kg – ha chiarito Binotto – che può essere misurata, tramite il flussometro del carburante o gli iniettori, o eventualmente grazie al peso della monoposto, effettuato prima ed al termine della gara, che permette di calcolare quanto carburante è stato consumato".
"In quest’ultimo caso si dichiara la quantità di carburante imbarcato prima della corsa, e la FIA può verificare il valore dichiarato semplicemente pesando la monoposto, per poi successivamente ripesarla una seconda volta a serbatoi vuoti e calcolando la differenza per vedere se coincide con il valore dichiarato”.
“Non è la prima volta che abbiamo avuto questa verifica – ha specificato il team principal - ci è stata fatta almeno in altre dieci occasioni, ed è sempre stato tutto okay. In questa circostanza è stata trovata una discrepanza tra i due valori di peso”.
Binotto ha poi risposto anche a chi chiedeva per quale motivo per una lunga fase di gara sia stata utilizzata una mappa molto conservativa della power unit, facendo sorgere il sospetto che la squadra temesse il consumo di carburante.
“Abbiamo avuto un guasto al motore ad Austin con Charles – ha chiarito Binotto - e sappiamo che in termini di chilometraggio avremmo potuto essere a rischio. È stata una gara nella quale abbiano dovuto gestire sia le gomme che i motori, e questo ha fatto parte della strategia”.
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