Coronavirus: aumentano le gare di F1 a rischio?
Con la Cina già posticipata, nelle ultime ore sono emersi nuovi possibili ostacoli anche per Australia, Bahrain e Vietnam, le prime tre gare in calendario. Saranno decisivi gli incontri tra team, FIA e F1 di questa settimana.
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Prima di concentrarsi sull’attività in pista, diversi responsabili di squadre appena arrivati nel paddock di Barcellona hanno iniziato a chiedere informazioni sulle prime tappe del Mondiale 2020. Come procede?
L’argomento (prevedibile) riguarda le conseguenze che il Coronavirus sta avendo su viaggi e visti di ingresso nei paesi che ospitano le prime tre gare del Mondiale, ovvero Australia, Bahrain e Vietnam. Di ufficiale finora c’è l’annullamento della trasferta in Cina (c’è chi si ostina a parlare di gara rimandata, ma difficilmente la Formula 1 rivedrà Shanghai prima del 2021), ma le problematiche che al momento generano interrogativi sono parecchie.
L’Australia sta valutando la possibilità di chiudere l’accesso a cittadini di paesi ritenuto a rischio, e tra questi ci sono Italia e Giappone. A titolo precauzionale, la Honda ha deciso di non autorizzare il ritorno a casa dei propri ingegneri presenti ai test di Barcellona, pianificando di restare in Inghilterra prima della partenza per Melbourne.
A destare preoccupazione al momento sono le possibili decisioni del governo australiano. Se fosse data disposizione di impedire l’ingresso di cittadini italiani, difficilmente il Gran Premio potrebbe avere svolgimento,considerando l’elevato numero di concittadini che operano in Formula 1, anche al di fuori delle realtà note come Ferrari, Alpha Tauri e Pirelli.
Ieri il Bahrain (sede della seconda prova del Mondiale) ha chiuso i collegamenti con Dubai, la via principale di accesso alla capitale Manama, un provvedimento che se prolungato complicherebbe parecchio la logistica degli addetti ai lavori che dopo il GP di Melbourne hanno una programmazione strettissima per arrivare in Bahrain, sede del primo back-to-back stagionale.
La decisione per ora è stata presa per 48 ore, quindi ci sono ampi margini per risolvere una potenziale problematica.Il problema al momento sta coinvolgendo i team di Formula 2, che hanno in programma 3 giornate di test sul circuito di Al Sakhir dall'1 al 3 marzo. La via alternativa sembra essere lo scalo ad Abu Dhabi, ma con il volume di personale che sposta la Formula 1, non sembra una soluzione definitiva se il problema dovesse protrarsi.
C’è infine la situazione del Gran Premio del Vietnam. La trasferta asiatica è al momento confermata, ma alcuni addetti ai lavori (la cui presenza in pista non è indispensabile) hanno considerato la possibilità di saltarla. Dopo tre settimane in cui il numero di casi di Coronavirus è rimasto fermo a sedici pazienti, ieri sono stati ufficializzati trenta casi vicino Hanoi. I problemi sono due: la situazione sanitaria locale (ieri è stata annunciato il rinvio dell’International challenge di Badminton) e la garanzia di ingresso da parte di cittadini di altri paesi colpiti.
Sono quindi diversi i punti in sospeso, e il tempo a disposizione è sempre meno. Saranno cruciali le decisioni che saranno prese questa settimana negli incontri che ci saranno tra rappresentanti dei team, FIA e Formula 1. Tutto sarà poi messo nelle mani di chi sta gestendo le decisioni a livello nazionale, davanti alle quali lo sport non può che adattarsi.
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