Claire Williams nega la vendita del team, ma ci sarà una partnership con Mercedes?
“Abbiamo avuto una conversazione con Mazepin la scorsa stagione, ma poi non ci sono state altre trattative”. Claire Williams ha smentito che siano in corso delle trattative per la cessione della squadra, ma c'è chi vorrebbe ripetere l'operazione Haas-Ferrari con Mercedes.
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
“Abbiamo avuto una breve conversazione con Dmtry Mazepin la scorsa stagione, ma in seguito non ci sono state altre trattative”. Claire Williams, parlando oggi a Baku nella conferenza stampa riservata ai team principal, ha smentito che siano in corso delle trattative per la cessione della squadra.
“La Williams non è in vendita – ha proseguito – in momenti come quello che sta attraversando la squadra in questa fase, una voce del genere arriva sempre, ma quando un’azienda non è in un buon periodo non è il momento di cederla. Valuteremo opportunità solo se saremo in un buon trend, quello eventualmente sarà il momento giusto per vendere”.
“La Williams è in questo sport da più di quattro decenni e non abbiamo mai voluto vendere – ha concluso Claire – questo è ciò che facciamo, quindi non è sul mercato, non voglio vendere a nessuno, ma dimostrare che possiamo fare ciò che è nelle nostre intenzioni, ovvero tornare sul podio e vincere di nuovo delle gare. Ci potrà volere molto tempo, ma Frank ha impiegato più di 10 anni a farlo quando ha iniziato a cimentarsi in questo sport, non ci si arrende quando i tempi diventano difficili ma bisogna dimostrare che ce la si può fare”.
Sulla chiarezza delle parole di Claire Williams non ci sono dubbi, ma c’è anche una realtà che è davanti agli occhi di tutti.
La squadra inglese è in evidente crisi tecnica, e alla fine del rapporto con Paddy Lowe non ha fatto seguito (per ora) l’arrivo di una nuova figura alla direzione tecnica della squadra. Ma sono soprattutto altri gli interrogativi a cui dare una risposta in tempi brevi: quale pilota potrà dare fiducia al team per il 2020 dopo una stagione come quella in corso?
La Mercedes vorrà ancora mantenere i suoi piloti junior nel team inglese se non ci sarà una rivoluzione tecnica in grado di fornire chiare garanzie?
È ammirevole l’intenzione di portare avanti l’opera di papà Frank, ma Claire Williams avrà molti problemi da affrontare.
Manca poco alla partenza dei programmi tecnici per la monoposto 2020, e l’unica soluzione che appare ipotizzabile per un veloce ritorno ad una realtà tecnica di medio livello sarebbe quella di convincere Mercedes ad una partnership sulla falsariga del programma Haas-Ferrari, un modello che Toto Wolff recentemente ha elogiato pubblicamente.
La Williams è legata a Mercedes da sei anni per la fornitura della power unit e per aver avuto in squadra piloti del programma junior gestito dalla Casa tedesca, quindi è una strada già aperta.
Lo stesso Wolff ha un problema diverso rispetto a Claire Williams, ma anche in questo caso di non facile soluzione: trovare un volante ai suoi piloti junior, ovvero Esteban Ocon (oggi fermo nel box Mercedes) e lo stesso George Russell, che passata l’euforia iniziale dell’esordio in Formula 1 sta iniziando a realizzare che per lui il 2019 non sarà una stagione di grandi gioie sportive.
Il due programmi potrebbero incastrarsi, rispondendo alle esigenze reciproche, ma serve anche la volontà di farlo. Se da una parte le parole di Claire Williams meritano rispetto, da un’altra sollevano dei dubbi in merito a quali siano davvero le intenzioni della squadra inglese.
Dodici mesi fa la Force India trovò in Lawrence Stroll (anche in quel caso la trattativa non fu inizialmente confermata) la possibilità di evitare la chiusura, pianificando un futuro nel lungo periodo.
È l’obiettivo che Claire Williams spera di poter risolvere in modo indipendente, ma al momento non sono ancora emersi segnali chiari su quali siano i programmi in questa direzione. È da perfetto manuale di economia voler vendere un’azienda quando le cose marciano nel miglior modo possibile, ma oggi è francamente difficile pensare ad una Williams capace di tornare a vincere delle gare in tempo medio-brevi.
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